Napoli, i Verdi hanno presentato il dossier sui parcheggiatori abusivi

I Verdi presentato il dossier sui parcheggiatori abusivi presenti nella città di Napoli Nella giornata...

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I Verdi presentato il dossier sui parcheggiatori abusivi presenti nella città di Napoli

Nella giornata di oggi i Verdi hanno consegnato il dossier sui parcheggiatori abusivi a che operano a Napoli. Dai dati raccolti si legge che sono 2400 con un business da 100 milioni l’anno presentando un trend di crescita. Nel documento presentato è presenta la mappa delle aree sotto il loro controllo.

Siamo stanchi dei parcheggiatori abusivi che infestano Napoli e, come noi, lo sono tutti coloro che, in questo ultimo anno, si sono iscritti alla pagina facebook ‘Io odio i parcheggiatori abusivi’ e ci hanno aiutato a preparare questo dossier che abbiamo consegnato in Prefettura e al Comandante della polizia municipale, Ciro Esposito. Purtroppo spesso i cittadini vengono disincentivati a denunciare dalle stesse forze dell’ordine che non hanno gli strumenti normativi adatti e qualche volta la volontà a fronteggiare il fenomeno”.
Ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, con il consigliere comunale Marco Gaudini che, insieme a Gianni Simioli del programma La radiazza, hanno fondato la pagina facebook ‘Io odio i parcheggiatori abusivi’ dove, nel corso dell’ultimo anno, “sono arrivate centinaia di segnalazioni che sono state poi controllate per arrivare a un dossier in cui si elencano le zone maggiormente oppresse dalla piaga dei parcheggiatori abusivi che, nei fatti, sono diventati una sorta di costo aggiuntivo, in media del 20%, per chi vuole andare a mangiare fuori o a vedere uno spettacolo o un film. Guadagnano anche 6000 euro al mese e 3000 euro a sera durante i grandi eventi in città dove la fanno da padroni”.

Questo dossier vuole essere un aiuto – sottolineano Borrelli e Gaudini –  per le forze dell’ordine a combattere la piaga dei parcheggiatori abusivi che, soprattutto negli ultimi anni, sono diventati i padroni assoluti di gran parte delle strade e delle piazze di Napoli con violenza e prepotenza”, che continuano evidenziando che “è evidente ormai che ci sia il controllo della camorra che, in alcune zone, riesce a guadagnare più soldi con i parcheggiatori abusivi piuttosto che con il racket”.

Nella sola città di Napoli il business rende circa 100 milioni di euro e impegna circa 2.400 persone che si dividono, in genere, in tre turni: 700 di mattina, 700 di pomeriggio e 1.000 nelle ore serali e notturne e nei fine settimana” hanno denunciato e Gaudini per i quali “la stragrande maggioranza dei parcheggiatori abusivi, circa l’85%, è costituita da pregiudicati e il 55% risulta legato direttamente alla camorra che controlla il fenomeno visto che, soprattutto in determinate zone, nessuno può decidere di fare il parcheggiatore abusivo senza il permesso del clan della zona”.

Esercitano il controllo del territorio anche con comportamenti che servono a delimitare le aree di interesse. Ed ecco allora che i cassonetti dei rifiuti vengono spostati per creare spazi per le auto o per conservare il “posto” ai clienti più affezionati. Molti hanno addirittura abbattuto alberi per creare spazio e noi abbiamo contato almeno 30 alberi abbattuti per questo motivo solo nell’ultimo anno” hanno sottolineato che “a pagare le conseguenze del controllo della sosta da parte degli abusivi sono anche i disabili che vedono costantemente occupati posti a loro riservati. E, se protestano, rischiano anche aggressioni verbali e fisiche come purtroppo è successo in più occasioni”.

Abbiamo preparato il dossier indicando le zone dove operano i parcheggiatori abusivi, ma abbiamo anche diviso la città in aree indicando se e quanto sia presente lo Stato con le forze dell’ordine e anche quanto siano pericolosi quelli che controllano la sosta abusiva in quel determinato quartiere” hanno aggiunto i Verdi precisando che “un capitolo a parte è dedicato alle ritorsioni che devono subire automobilisti e motociclisti che non si piegano alle richieste estorsive e si va dai danni minori, come la rottura dei tergicristalli, a danni più seri, che impediscono di ripartire, come quando sgonfiano o bucano due o più ruote”.

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