La guardia di finanza di Varese ha effettuato diversi arresti per riciclaggio

Nella mattinata odierna, militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese...

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Nella mattinata odierna, militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza
di Varese e personale della Squadra Mobile della Questura di Milano, proseguendo nello
sviluppo delle indagini condotte nell’ambito dell’operazione denominata “Security” – che nel
maggio del corrente anno aveva già portato all’esecuzione di misure cautelari personali a
carico di nr. 15 soggetti, a vario titolo accusati di far parte di un’associazione per delinquere
che ha favorito gli interessi, in particolare a Milano e provincia, della famiglia mafiosa
catanese dei “Laudani” – hanno dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in
carcere, emessa dal G.I.P del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Direzione
Distrettuale Antimafia (P.M. Dr. STORARI) a carico del commercialista foggiano
CURCI Ruggiero Massimo, per l’ipotesi di reato di cui all’art. 648 ter 1 c.p.
(autoriciclaggio).

Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare a carico del CURCI, nella giornata
odierna, finanzieri e poliziotti hanno, altresì, eseguito, in provincia di Lecco e Napoli, nr.6
perquisizioni locali a carico di ulteriori nr. 3 soggetti di origine campana dimoranti a
Verderio (LC), emersi nel corso delle più recenti indagini delegate dall’A.G..
L’attività fa seguito all’esecuzione, in data 08.11.2017, del Decreto di sequestro
preventivo d’urgenza, per un valore di beni pari a 8,2 milioni di euro, emesso dal P.M.
della D.D.A. milanese, Dr. Paolo STORARI, a carico del medesimo professionista. Tale
provvedimento era stato completamente eseguito fino all’importo previsto, mediante il
sequestro di beni mobili (autovetture di grossa cilindrata) denaro e polizze assicurative
nella disponibilità dell’indagato.

Nello specifico, in prosecuzione delle indagini delegate dall’A.G. nel contesto del
procedimento penale – a seguito delle quali, relativamente al c.d. “filone pugliese” degli
indagati, erano già emerse le illecite condotte del predetto CURCI Ruggiero Massimo,
quale referente di un sistema di evasione fiscale e contributivo basato su indebite
compensazioni di crediti tributari in violazione dell’art.10 quater D.Lgs 74/2000 – è
stato accertato che il citato CURCI Ruggiero Massimo ha:

  • quale promotore del sistema evasivo smascherato, ricevuto illeciti compensi in
    denaro contante (allo stato accertati per oltre 600.000 euro) da parte di società
    riconducibili a SARACINO Antonio, D’ALESSANDRO Giuseppe, CATANIA Antonino
    e SORRENTI Luigi (i primi 3 tratti già in arresto in data 12.07.2017 in esecuzione di
    misura cautelare del G.I.P. di Milano), i quali avevano gestito in modo fraudolento una
    serie di cooperative operanti nel settore della logistica e dei trasporti, svuotandone con
    artifizi i conti correnti
    foglio 2 di 2
  • autoriciclato parte del denaro ricavato quale prezzo del delitto del citato art 10 quater,
    finanziando per importi rilevanti, relativamente alle stagioni 2015/2016 e 2016/2017,
    il FOGGIA CALCIO (del quale il CURCI era indirettamente, fino al maggio 2017, socio
    al 50% e vice Presidente, carica tutt’oggi rivestita a titolo onorario).
    Con particolare riferimento all’esecuzione delle perquisizioni locali, in provincia di Lecco e
    Napoli, a carico di ulteriori nr. 3 soggetti di origine campana dimoranti a Verderio (LC),
    emersi nel corso delle più recenti indagini delegate dall’A.G, è stato accertato che, al fine di
    procacciarsi provviste “a nero” di denaro contante, il citato sodalizio formato da
    SARACINO Antonio, D’ALESSANDRO Giuseppe, CATANIA Antonino e SORRENTI Luigi,
    si era rivolto ad un soggetto di origini napoletane residente nella predetta località
    lecchese, il quale, a fronte di fatture riferite ad operazioni inesistenti, emesse per il
    tramite di cooperative di comodo amministrate da ulteriori 2 soggetti prestanome, riceveva
    il pagamento delle stesse tramite bonifici bancari che, successivamente, spalmava su più
    conti correnti riconducibili alle citate cooperative di comodo, al fine di distrarre dai relativi
    conti correnti le disponibilità finanziarie, restituendole al sodalizio anzidetto, decurtato nella
    misura del 6%.

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