Gragnano, tentata rapina al Banco di Napoli: condannati i “pali stabiesi”

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Gragnano, Giovedì si è tenuto il processo a carico di R. Apicella, 40enne di Gragnano, pluripregiudicato legato al clan Di Martino-Afeltra, il quale, secondo il tribunale di Torre Annunziata, è responsabile della tentata rapina avvenuta il 5 agosto 2016, ai danni del Banco di Napoli di Gragnano. Secondo l’accusa, Apicella, facente funzione di  “palo” , ha contribuito materialmente alla condotta tenuta dai restanti correi. Nell’atto, Apicella si era fatto aiutare dal cugino incensurato, ovvero Cimmino P.

Nessuno sconto per i due imputati. Il tribunale conferma quanto richiesto dalla pubblica accusa, ovvero 6 anni per Apicella e 4 anni per Cimmino, così come richiesto dal magistrato del pubblico ministero, Andreana Ambrosino, sostituto procuratore, presso la Procura di Torre Annunziata.

Secondo quanto raccolto dalla Redazione di VIVICentro.it, i due uomini sono stati definiti dall’accusa come “i pali stabiesi”, anche se entrambi originari di Gragnano. Secondo l’accusa, il 5 agosto del 2016 Apicella e Cimmino avrebbero preso parte a un tentativo di rapina messo a segno ai danni della sede del Banco di Napoli di Gragnano, in via Vittorio Veneto. La rapina fallì ed uno dei rapinatori, avente una giacca nera, come si evince nelle riprese di videosorveglianza della banca, non è stato ancora identificato. Probabilmente, la difesa ricorrerà in appello, soprattutto per la posizione di Cimmino, in quanto incensurato, e al suo primo reato.

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