De Magistris sfida Galletti e ordina il blocco del traffico per sei giorni Ma ora le polveri inquinanti rischiano di finire nei fiumi. (PAOLO GRISERI*)

LE prime piogge e l’arrivo di aria più fredda fanno scendere i livelli di inquinamento...

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LE prime piogge e l’arrivo di aria più fredda fanno scendere i livelli di inquinamento ma non fermano i provvedimenti di limitazione del traffico. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris annuncia il blocco quasi totale del traffico per sei giorni, nonostante la bocciatura che il provvedimento ha ottenuto dallo stesso ministro Galletti al termine del vertice con gli enti locali del 30 dicembre scorso. Non si esclude comunque che le piogge previste nelle prossime ore anche a Napoli possano portare a una revoca. A Roma il commissario Tronca blocca la circolazione dei mezzi più inquinanti, gli euro 0,1 e 2 diesel, dalle 7,30 alle 20,30 all’interno della Fascia Verde che comprende gran parte del territorio cittadino nell’anello del Gra.
Le centraline di rilevamento delle grandi città segnalano che la situazione dell’aria sta comunque migliorando. A Milano, dopo 101 giorni, gli inquinanti sono tornati sotto i limiti di legge anche in assenza di ulteriori blocchi del traffico. I sindaci di Roma e Napoli confermano le limitazioni a 18 gradi del riscaldamento negli edifici pubblici e privati con l’eccezione di ospedali, cliniche e scuole.
 
Il meteo dà un mano. Prevede piogge al Centro e al Sud e addirittura nevicate al Nord anche a quote basse. Un cambio improvviso dopo molte settimane di aria relativamente calda e stagnante. Tanto che i meteorologi lanciano l’allarme prime piogge. Le precipitazioni delle prossime ore laveranno l’aria e ci faranno respirare meglio ma finiranno per scaricare nei nostri fiumi acqua particolarmente inquinata: «Il fenomeno delle prime piogge dopo un lungo periodo di siccità è particolarmente temuto per gli effetti sull’ambiente», dice il metereologo Daniele Olivetti di 3Bmeteo. «Un effetto immediato — spiega Olivetti — sono le difficoltà che incontrano i gestori degli impianti di depurazione. L’arrivo di acqua piovana inquinata oltre i livelli consueti finisce per danneggiare i batteri che garantiscono la depurazione». Rischio che sale in aree geografiche come la pianura Padana dove in condizioni di alta pressione gli inquinanti si accumulano nell’atmosfera entro i primi 500 metri di altezza. «Le prime piogge contengono metalli pesanti e altri inquinanti i cui tempi di decadenza sono relativamente lunghi », aggiunge il meteorologo. Nelle prime ore di precipitazioni cade infatti a terra l’acqua di lavaggio dell’aria. «A questo effetto — conclude Olivetti — si aggiunge quello del dilavamento degli inquinanti accumulati in queste settimane sul terreno». Il suolo reso impermeabile dalla siccità di queste settimane ha difficoltà ad assorbire le piogge che, al contrario, tendono a scivolare via raggiungendo rapidamente gli alvei dei fiumi. «Non sempre questo è un male — osserva il meteorologo — perché impedisce che acque particolamente inquinate penetrino nel terreno e raggiungano la falda».
 
*larepubblica

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