Caso Fortuna, gli adulti salvati dalla forza dei bambini

“I bambini napoletani di Caivano: hanno guardato e raccontato senza paura le scene di prevaricazione...

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“I bambini napoletani di Caivano: hanno guardato e raccontato senza paura le scene di prevaricazione sessuale”

Caso Fortuna – BISOGNA avere il coraggio che hanno avuto i bambini napoletani di Caivano: hanno guardato e raccontato senza paura le scene di prevaricazione sessuale subite da loro e dalla loro amica morta.

DOSSIER Tutto sull’omicidio di Fortuna

Il coraggio dunque di vedersi in quelle scene, di avere coscienza di sé e degli adulti che erano sopra i loro corpi. Gli uomini e le donne devono fare la stessa cosa, guardare il desiderio maschile, la sessualità degli uomini con la stessa aspra verità: la sessualità maschile, formata in millenni di storia, contiene la sopraffazione, l’ambivalenza tra amore e possesso violento, la seduzione dell’innocenza inconsapevole che rende quei gesti carichi di un erotismo che nei secoli non era visto come malato.

E le donne devono vedere la subalternità femminile che ricopre tutto, giustifica tutto per salvaguardare i legami familiari, avere un uomo, conservare la normalità agli occhi degli altri, sacrificando gli stessi figli, retaggio anche qui di millenni di storia. E deve averlo anche la Chiesa questo coraggio, non solo per denunciare e punire gli abusi, ma per mettere veramente in pratica l’insegnamento rivoluzionario del Vangelo: “Non scandalizzate i bambini”.

Deve analizzare, capire profondamente perché in un ambiente di soli uomini, che hanno scelto la castità, il corpo dei bambini, immagine di quella purezza tanto decantata, viene usato e depredato. Quando abbiamo lanciato la campagna “Mai più complici”, abbiamo detto che la violenza contro le donne è un fenomeno antico che viene usato oggi contro la nuova libertà delle donne, abbiamo chiamato gli uomini a parlarne accanto a noi.

Dobbiamo dire, allo stesso modo, che l’uso dei corpi dei bambini a scopo sessuale, nasconde una sessualità maschile arcaica, su cui non ci si è mai interrogati veramente, e una subalternità femminile che le donne non vogliono vedere. Solo se allarghiamo il nodo stretto delle relazioni fisiche impari che la storia tra i sessi ci ha consegnato, solo se ci vediamo noi stessi in queste relazioni, come hanno fatto i bambini napoletani, possiamo trasformare il sorriso di Fortuna, esibito dalla madre, in una gioia privata e vera.

vivicentro.it-sud-cronaca / larepubblica / Caso Fortuna, gli adulti salvati dalla forza dei bambini CRISTINA COMENCINI

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