Agerola, giro di auto rubate: i colpevoli rimangono in carcere: i dettagli

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Agerola, giro di auto rubate: i colpevoli rimangono in carcere: i dettagli

Agerola, rimarranno in carcere coloro ritenuti responsabili del giro di auto rubate. Si tratta di Vincenzo Gentile, nipote del boss Afeltra di Agerola, Liberato Spera, pregiudicato di Santa M aria la Carità, e l’altro agerolese Luigi Milano, finiti in manette insieme ai complici toscani Rosario Bozzanga e Biagio Melisi. Per loro cade l’accusa di associazione a delinquere.

L’operazione condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, guidati dal maggiore Antonio Bagarolo e coordinati dalla Procura oplontina, ha portato alla scoperta di un gruppo Italo-spagnolo con basi ad Agerola, Santa Maria la Carità e in Toscana, con solidi appoggi a Valencia, dove sono scattati altri arresti. Secondo le ricostruzioni degli investigatori le auto rubate venivano clonate in Toscana con falsificazioni di telai e documenti per arrivare in Spagna in maniera regolare. Un sistema scoperto perché la stessa vettura risultava immatricolata in entrambi i Paesi.

In particolare, i tre napoletani coinvolti ricettavano vetture rubate (già oggetto di alterazione dei numeri di telaio c della contraffazione della documentazione di circolazione). I veicoli venivano poi portati allo scalo marittimo di Civitavecchia per essere esportati in Spagna. Lì, venivano nuovamente immatricolati. Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno recuperato 10 auto rubate in Italia, ed è stata inoltre sequestrata una pistola calibro 7,65, con matricola abrasa, nelle disponibilità di uno degli arrestati.

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