Milano, clochard muore di freddo. Inutili i tentativi di rianimazione

MILANO – Un attacco cardiaco ha stroncato la vita di un uomo di 47 anni,...

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MILANO – Un attacco cardiaco ha stroncato la vita di un uomo di 47 anni, senzatetto e senza famiglia. È stato trovato dal portiere del palazzo di via Vittorio Pisani 22 a Milano, a due passi dalla stazione Centrale. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione del 118.

UNA VITA SERENA E POI LA VITA IN STRADA

Si chiamava Massimiliano R., ma per tutti era Max lo chef. Un soprannome che evocava una vita trascorsa tra gli alberghi e i ristoranti di lusso. Poi sono arrivati i problemi nel matrimonio, la depressione, l’alcolismo e infine la strada. Massimiliano era ormai noto ai servizi sociali del comune proprio per i suoi problemi con l’alcol e per la sua tenacia nel rifiutare qualsiasi aiuto da parte delle unità mobili di soccorso.

L’Assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha commentato così la tragica fatalità (secondo quanto riportato da repubblica.it):  «Non sappiamo se sia stato il freddo a stroncarlo. Tuttavia, nell’esprimere la nostra tristezza, non possiamo fare altro che insistere sulla strada di questi giorni. Aumentare al massimo gli sforzi perchè tutti accettino le nostre proposte d’accoglienza (i posti ci sono), aumentare le azioni svolte di concerto con la polizia locale e presidiare ancora di più tutti gli angoli della nostra città. Chi rifiuta l’inserimento nelle nostre strutture mette a repentaglio la propria vita. Siamo ovviamente molto preoccupati per i rischi che tanti corrono».

EMERGENZA GELO

Vista l’emergenza freddo la polizia locale aveva predisposto squadre organizzate per convincere i clochard a dormire nelle strutture preparate dal Comune. E da Palazzo Marino arriva la reazione del sindaco Beppe Sala che, con un post su Facebook, spiega: “Ieri ho chiesto al comandante della polizia locale di Milano di intervenire per cercare di convincere i senzatetto che stazionano nella nostra città ad accettare il nostro aiuto ed usufruire delle strutture del Comune. Sono stati contattati più di 200 di loro e, da quanto mi riferiscono, solo 8 hanno accettato la nostra offerta. Come ho già sottolineato la legge non ci permette di obbligarli ad accettare un letto al caldo nei nostri centri. La tragica notizia della scomparsa di un senzatetto rafforza la nostra convinzione che queste persone vadano aiutate. Per questo non fermeremo la nostra azione: già da stamane polizia locale, protezione civile e operatori sociali sono di nuovo all’opera per aiutare e convincere i senzatetto ad accettare l’aiuto di Milano”.

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