Filumena Marturano: gradevole rivisitazione al Teatro Martoglio

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Belpasso ospita al Teatro Martoglio la rappresentazione “Commedia all’italiana”, ispirata alla mai dimenticata Filumena Marturano di Eduardo

BELPASSO (CT): gradevole rivisitazione di “Filumena Marturano”

Il teatro “Martoglio” di Belpasso continua in bellezza la stagione teatrale con “Commedia all’italiana”, tre atti di Sonia Marchese che si ispirano all’insuperabile “Filumena Marturano” di Eduardo, da cui De Sica trasse un film di successo nel 1964, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren.

Sonia Marchese riscrive il copione alleggerendolo parecchio rispetto all’originale, ricavandone un testo agile e scorrevole.

Filumena apostofata da Soriano

Regista ed interprete principale, nei panni di Domenico Soriano, è Carmelo Rosario Cannavò. Regia nel complesso convincente. Recitazione sciolta e disinvolta, da autentico animale da palcoscenico.

Nei panni di Filumena recita Giovanna Criscuolo, ai più conosciuta ed apprezzata come attrice comica, che ha dimostrato di essere attrice completa a tutto tondo, trovandosi perfettamente a suo agio anche nei ruoli drammatici, che ha reso con convincente icasticità. E strappando anche qualche lacrimuccia tra il folto pubblico in sala che non le ha fatto mancare applausi a scena aperta in qualche momento topico.

Anna Pelligra era impegnata nella duplice veste di costumista ed attrice, nei panni  della domestica Rosalia Solimena. Costumi tradizionali, curati meticolosamente in ogni dettaglio al limite del filologico.

La recitazione è stata impeccabile per il portamento scenico, ma la tempistica e l’appropriatezza delle battute ha mostrato qualche falla.

Convincente Santo Pennisi nel ruolo del domestico Alfredo Amoroso. Buona la performance dei tre figli di Filumena: Diego Cannavò (il camiciaio), Davide Cannavò (lo studente, un po’ troppo “scolastico”),  Vincenzo Grancagnolo (l’draulico, molto caloroso).

Buone le performance degli altri comprimari: Nunzio Bonadonna (l’avvocato), Nicoletta Seminara (l’infermiera  Diana),  Francesca Trovato (la cameriera), Gaetano Venuto (il commesso del ristorante).

Brindisi del finale

Scenografie nel solco del tradizionale, ma ben curate ed appropriate.

Danilo Auditore ha curato luci e suoni. Eccellente la scelta delle musiche che sono riuscite ad evocare il clima della città di Napoli del secondo dopoguerra con l’esecuzione di canzoni classiche di quel periodo,  una fra tutte: “Munaster’ê Santa Chiara” di De Sica.

Anche le luci sono state più che appropriate, accompagnando con efficacia i momenti drammatici della accorata vicenda.

Da sottolineare che la lingua usata è stata il dialetto napoletano e gli attori erano tutti siciliani. Nonostante ciò,  la resa linguistica, se non impeccabile, è stata più che decorosa e convincente.

Infine ci corre il gradito obbligo di indirizzare un plauso alla “Brigata d’arte” di Belpasso, da sempre impegnata nella diffusione del Teatro attraverso un’offerta sempre varia ed articolata. La presente messa in scena della Filumena di Edoardo conferma la bontà di questa scelta programmatica e nobilita il suo 33° cartellone al Teatro Counale.

Finale con grandi e prolungati applausi.

La recensione si riferisce allo spettacolo di sabato 8 febbraio 2020.

Carmelo TOSCANO

 

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