Il CdM impugna la legge sul minitaglio dei vitalizi in Sicilia

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie...

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie nella seduta del 23 gennaio ha impugnato la legge regionale.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, nella seduta n. 24 del 23 gennaio 2020, ha esaminato ventisette leggi delle Regioni e delle Province autonome, e ha quindi deliberato, tra l’altro, di impugnare <la legge della Regione Siciliana n. 19 del 28/11/2019, recante “Disposizioni per la rideterminazione degli assegni vitalizi”, in quanto alcune disposizioni riguardanti i trattamenti previdenziali e i vitalizi del Presidente della Regione, dei Consiglieri e degli Assessori regionali violano il principio di uguaglianza e ragionevolezza, sancito dall’art. 3 della Costituzione, nonché i principi di coordinamento della finanza pubblica e di leale collaborazione cui agli articoli 117, terzo comma, e 120 della Costituzione>.

L’Ars, (L’Assemblea regionale siciliana) al termine di un lungo e laborioso iter e di aspre polemiche, aveva varato due mesi fa una norma che stabilisce un taglio più “soft” rispetto a quello deciso a livello nazionale e dalle Regioni a statuto ordinario. La norma siciliana prevedeva una riduzione lineare del 9,25%, con un ulteriore 5% da applicare per gli assegni da 32 a 67 mila euro e il 10% per quelli oltre i 62 mila euro. Aveva votato contro il M5s. Sono in tutto 149 i vitalizi erogati dall’Ars con un costo di 18 milioni di euro.

Nell’immagine di copertina Palazzo Ghigi, un edificio storico situato nel centro di Roma tra piazza Colonna e Via del Corso. Dal 1961, è la sede del Governo della Repubblica Italiana e residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri e del rispettivo Consiglio ed è adiacente al Palazzo Montecitorio sede la Camera dei deputati.

Adduso Sebastiano

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