L’autotrasporto merci rischia di fermarsi

L’Aitras una delle principali associazioni di autotrasporto merci con 2mila aderenti in Sicilia annuncia il...

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L’Aitras una delle principali associazioni di autotrasporto merci con 2mila aderenti in Sicilia annuncia il fermo della consegna.

“L’autotrasporto non ci sta – dice Salvatore Bella, leader dell’associazione Aitras – i provvedimenti adottati dal governo sono scoordinati e confusionari, è infatti perfettamente inutile consentire alle merci di viaggiare se bar, ristoranti e aree di sosta devono chiudere alle 18 e non consentono agli autisti di rifocillarsi e consumare un pasto alla fine della giornata di lavoro, nonché espletare i propri bisogni fisiologici e lavarsi bene le mani per mantenere alto il livello di igiene; le aree di sosta diventerebbero orinatoi a cielo aperto aprendo la strada ad altri problemi sanitari. E che dire delle mascherine di cui dovrebbero dotarsi obbligatoriamente per entrare nei centri di carico e scarico delle merci ma che non si trovano del modello prescritto? Pertanto le aziende di autotrasporto aderenti ad Aitras da domani si fermeranno e non consegneranno più le merci, almeno finché il governo non metterà la categoria nelle condizioni di lavorare”.

Pertanto le aziende di autotrasporto merci aderenti ad Aitras/Trasportounito da oggi potrebbero fermarsi e non consegneranno più le merci. È una protesta che, se attuata davvero, potrebbe bloccare i rifornimenti per supermercati e i mercati.

Le domande più frequenti riguardano le procedure per chi viaggia nella cosiddetta ‘Zona Arancione’. È vero che i veicoli industriali possono entrare e uscire liberamente, ma i conducenti non sanno se devono comunque compilare l’autocertificazione prevista dal Decreto dell’8 marzo o, se sono fermati per controlli, basta la documentazione del trasporto. Inoltre, non è chiaro se quando escono e entrano in sede o a casa devono dichiarare alle Autorità locali che sono stati nella Zona Arancione.

Già la sera dell’8 marzo è sorta una difficoltà operativa per chi deve fermarsi nella ‘Zona Arancione’ per il riposo, poiché gli autisti hanno trovato bar e ristoranti chiusi dopo le 18.00, come impone il Decreto (compresi quelli delle autostrade).

Un altro tema in primo piano è quello dei sistemi di protezione individuale, soprattutto guanti e mascherine. Al momento non esistono disposizioni ufficiali e ogni azienda decide da sé, tenendo contro che la normale normativa del lavoro impone ai datori di lavoro di proteggere i dipendenti anche dal rischio biologico. L’8 marzo anche Assolombarda ha diramato indicazioni che invitano gli autisti a restare in cabina o, se non è possibile, mantenere almeno un metro di distanza con il personale di terra e alle imprese di usare la documentazione in formato digitale.

Molti autisti segnalano, ancora prima dell’istituzione della Zona Arancione, che in diverse aziende o piazzali dove caricano e scarico viene loro impedito l’accesso ai servizi igienici, anche dopo parecchie ore di viaggio. In alcuni casi è stato impedito anche l’accesso alla mensa di aziende che prima accoglievano anche i conducenti di passaggio.

“In un momento di profonda crisi come quello che stiamo vivendo – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – la Regione Siciliana riesce a garantire ben 40 milioni di euro per un servizio essenziale come i trasporti dei siciliani, soldi che vanno a riversarsi nell’economia dell’Isola e nelle tasche di imprese e lavoratori alla prese, oggi più che mai, con mille difficoltà”.

Nella fattispecie si tratta del saldo del primo trimestre dei finanziamenti a sostegno del trasporto pubblico locale di persone in Sicilia. Lo spiega l’assessore alle Infrastrutture e trasporti Marco Falcone dopo il via libera ai pagamenti arrivato nella riunione di Giunta.

“Abbiamo scongiurato i paventanti tagli alla spesa per il Trasporto pubblico locale – dice  l’assessore della Regione Siciliana Marco Falcone – fornendo alle imprese pubbliche e private la cifra di 40 milioni, fondi erogati sulla base delle previsioni del 2019. Nessuna riduzione della spesa, resta così intatto il sostegno finanziario del Governo Musumeci ai servizi che garantiscono la mobilità dei cittadini in tutte le province dell’Isola”.

Adduso Sebastiano

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