Sicilia, Governo battuto in Aula, soppresso l’esercizio provvisorio

L’Aula ha approvato a maggioranza un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle soppressivo dell’articolo che...

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L’Aula ha approvato a maggioranza un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle soppressivo dell’articolo che autorizza il bilancio provvisorio.

“Di fatto abbiamo soppresso l’esercizio provvisorio, inutile andare avanti” ha detto il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè, tanto che ha sospeso i lavori dell’Aula.

La seduta è stata rinviata a domani, ma c’è una grande impasse e non si sa come procedere. Di fatto al momento la Regione non ha un bilancio e si trova dunque in quella che tecnicamente si chiama “gestione provvisoria”. Se non verrà approvato qualcosa entro la fine del mese, saranno consentite solo le spese essenziali, in sostanza i meri stipendi. Sarebbe la terza volta nella storia e la seconda consecutiva: era accaduto già l’anno scorso.

il disegno di legge che è stato bocciato a votazione palese con l’emendamento del M5S già a cominciare dall’articolo 1 che autorizzava l’esercizio provvisorio con cui si dava tempo fino a marzo all’Ars per approvare la legge di stabilità, introduceva anche tutta una serie di fondi. Ad esempio per tutto il 2020 per i teatri siciliani quali Massimo e Biondo di Palermo, Orchestra Sinfonica siciliana, Vittorio Emanuele di Messina, teatro Bellini e Stabile di Catania, Istituto nazionale del dramma antico), nonché i Consorzi di Bonifica, l’Esa e i forestali; un finanziamento da 250mila euro per la commissione Via-Vas (commissione di tecnici per la ‘Valutazione di Impatto Ambientale’ – VIA e ‘Valutazione Ambientale Strategica’ – VAS); un fondo di compensazione di 15,9 milioni per gli stipendi di una serie di enti, associazioni, teatri che aspettavano parte delle retribuzioni del 2019. Inoltre erano previsti 4,4 milioni per ex Pip, Lsu, Resais, cantieri di servizio ed emolumenti aggiuntivi per i Carabinieri.

Tuttavia la Maggioranza era presente in Aula. C’erano 34 deputati della Coalizione di centrodestra, contro i 30 dell’Opposizione. Sette dei componenti la Maggioranza non hanno votato. Fra i presenti non votanti gli assessori Toto Cordaro e Bernadette Grasso e i deputati Vincenzo Figuccia, Pippo Gennuso, Michele Mancuso, Alfio Papale e Toni Rizzotto.

“Il governo – sottolinea il capogruppo Pd, Giuseppe Lupo –  è stato battuto in aula con voto palese nominale. Solo 27 deputati di maggioranza hanno votato a favore dell’esercizio provvisorio. Finalmente si fa chiarezza sull’inutile polemica che il presidente Musumeci porta avanti da mesi sul voto segreto. La realtà è solo che il suo governo si è liquefatto e lo dimostra perfino l’assenza dei deputati componenti della Giunta e del presidente ai lavori parlamentari”.

“Un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra l’inesistenza di una maggioranza di governo” afferma Claudio Fava, capogruppo del Gruppo misto “Qualunque presidente, con senso di responsabilità – aggiunge – ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musumeci non lo farà mai”.

Giorgio Pasqua, capogruppo del M5s, commenta l’accaduto con la stampa “Ci siamo limitati a seguire quanto avevamo affermato. La presentazione dell’emendamento soppressivo era legata a un fattore tecnico: potere prendere la parola su ogni articolo. Il governo Musumeci, però non è stato capace di difendere nemmeno l’esercizio provvisorio. Ci siamo stancati. Questo ddl era pieno di cose che non dovevano starci. Ci siamo stancati. Il governo non ha i numeri non è un problema nostro”.

“Nessuna paralisi. Quello che è accaduto oggi si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall’Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l’obiettivo prioritario del governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani”. Lo dice in una nota il vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, dopo il voto dell’Ars che ha bocciato l’articolo 1 del ddl sull’esercizio provvisorio.

Oggi esordiva all’ARS anche il nuovo gruppo parlamentare della Lega “Lega Sicilia per Salvini premier” di cui fanno parte Giovanni Bulla, segretario, Marianna Caronia, vicepresidente, e Orazio Ragusa. Presidente del gruppo è il deputato barcellonese Antonio Catalfamo, ex capogruppo di Fratelli d’Italia.

Adduso Sebastiano

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