La Sicilia rischia di perdere i finanziamenti europei

La Commissione europea ha bloccato i rimborsi alla Regione Sicilia di parte della spesa del...

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La Commissione europea ha bloccato i rimborsi alla Regione Sicilia di parte della spesa del Programma operativo Fesr 2014-2020 certificata a fine 2018.

L’anno scorso la Regione Siciliana era riuscita a raggiungere il target fissato dall’Unione europea grazie all’inserimento di progetti che ora si chiamano retrospettivi (ma qualcuno li definisce ancora coerenti e altri ancora progetti sponda) e questi progetti sono stati contestati dalla Commissione europea annunciando l’interruzione dei rimborsi della spesa 2018, in attesa dei chiarimenti richiesti, e con la prospettiva di sospendere completamente l’operatività dell’intero programma che vale 3,4 miliardi di euro.

Ci si era occupati di questa vicenda con l’articolo “A rischio i fondi europei per la Sicilia” il cui problema era stato sollevato dal deputato regionale Luigi Sunseri dei 5Stelle in Commissione Ue dell’Ars, dopo che la Commissione Europea aveva certificato in quei giorni, con nota ufficiale, significative carenze nel funzionamento del sistema di gestione e controllo del FESR Sicilia 2014-2020.

Per ora sono in ballo 160 milioni di euro, di cui 156 milioni spesi per il raddoppio ferroviario tra Palermo e Carini. Secondo il Sole24Ore, la Regione siciliana ha già ritirato questo progetto nell’ambito della procedura per evitare la sospensione dei fondi e nel giro di qualche giorno partirà la risposta a Bruxelles.

Il punto è che nella certificazione di spesa per il 2018 la Regione deve sostituire questo che rientra tra i «grandi progetti» con uno o più progetti in grado di assorbire un volume di spesa analogo e che sia stato approntato con procedure compatibili con i criteri e i vincoli per l’utilizzo dei fondi strutturali europei. Secondo le fonti, le criticità riguardano soprattutto il rispetto delle normative europee in materia di appalti, oltre che di concorrenza e valutazione costi-benefici.

Problemi anche per il 2019, ad oggi il «cruscotto» che monitora gli importi a rischio di disimpegno automatico a fine 2019 segnala per il Fesr Sicilia un alert di quasi 50 milioni di euro.

un precedente pericoloso per il Governo Musumeci che entro la fine dell’anno dovrebbe spendere circa 400 milioni di euro, pena la restituzione delle somme. In questa vicenda sotto accusa sono finiti i dirigenti regionali. Non ci hanno fatto una bella figura, eppure hanno comunque quasi tutti ricevuto i premi “I dirigenti regionali siciliani premiati con un bonus medio di seimila euro di produzione con valutazioni da primi della classe.

E proprio su quei circa 400 milioni di euro che Palermo rischia di dover restituire a Bruxelles, 83 sindaci siciliani hanno lanciato l’appello a dipartimento energia chiedendo di potere realizzare interventi sull’efficientamento energetico. Appello firmato da primi cittadini di comuni di piccole e grandi dimensioni.

Tutto nasce da un bando pubblicato nei mesi scorsi dal dipartimento Energia che prevedeva l’utilizzo di fondi europei per “l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche per ridurre i consumi pubblici”. Una misura molto attesa, solo che la somma messa a disposizione era di 72 milioni di euro, che servono a finanziare solo 60 progetti di altrettanti Comuni. A Palermo però erano arrivate le richieste di 143 amministrazioni comunali. Dalla graduatoria restano fuori 83 Comuni, e per soddisfare queste altre richieste di finanziamento e scorrere la graduatoria servirebbero altri 110 milioni di euro. Da qui arriva l’appello dei primi cittadini per utilizzare le somme, scorrere la graduatoria e realizzare progetti già messi nero su bianco.

Una proposta, quella dei sindaci, che viene in soccorso alla Regione che entro il 31 dicembre deve spendere 400 milioni di euro bloccati nei vari assessorati per problemi burocratici.

Primo firmatario dell’appello è il sindaco di Ventimiglia di Sicilia, Antonio Rini, che ha parlato di progetti per sostituire tutta l’attuale rete di illuminazione “passando alle luci a Led e risparmiando così soldi pubblici sui consumi. In più i pali della luce potrebbero essere utilizzati, attraverso la sistemazione di pannelli digitali, per le comunicazioni dell’amministrazione su scadenze e nuove iniziative». È previsto anche un nuovo sistema automatico di lettura dei contatori”. L’assessorato ci sta pensando, Musumeci potrebbe avere la sua ciambella di salvataggio nei Comuni. Per scorrere la graduatoria serve proprio un decreto del presidente della Regione a cui i sindaci hanno rivolto l’appello.

Adduso Sebastiano

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