33 giorni dopo: Governo Omozigote Monovulare (Lo Piano Saintred)

Sono passati solo 33 giorni dalle dimissioni di Matteo Renzi, il risultato del Referendum del...

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Sono passati solo 33 giorni dalle dimissioni di Matteo Renzi, il risultato del Referendum del 4 Dicembre 2016 è stato senza appello. Venti milioni di No sono riusciti a seppellire le Controriforme Costituzionali, ma non certo il Governo. Nello spazio di una sola settimana dalla caduta di quello renziano, ne e’ stato creato un secondo omozigote monovulare, derivante da una singola cellula uovo, fecondato dagli stessi compagni di partito.

In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un’ondata di “Anti-establishment”, dal voto della Brexit, alle Presidenziali Usa, in cui milioni di elettori hanno continuato a dire NO ai governi d’austerita’ di mezzo Mondo.

Le minacce del crollo delle banche, della fine dell’euro, del “rischio per il sistema” che sono state ripetute incessantemente prima delle consultazioni, hanno ottenuto l’effetto contrario.

Matteo Renzi è stato un classico esempio di arroganza al potere,  nei suoi mille giorni di governo, ha “servito” solo i poteri forti: quando ha offerto la sua disponibilita’  ad elargire qualche vantaggio economico al Popolo, lo ha sempre fatto sperando in un ritorno di consensi elettorali. Se avessero vinto i SI, sicuramente tutte le promesse fatte in campagna elettorale sarebbero state rifagocitate in un breve lasso di tempo, come e’ successo per gli 80 euro dati alla classe media.

Nel suo discorso di commiato, Renzi  ha rivendicato il suo operato, ad iniziare dalle controriforme passando per la Jobs Act per finire  alla Buona Scuola e all’abolizione dell’articolo 18.

Ebbene, il 4 dicembre 2016, venti milioni di italiani hanno bocciato tutto il suo pacchetto politico, Non credevo che potessero odiarmi così tanto” ha confessato Renzi ai suoi collaboratori, “Un odio distillato, purissimo”. ha aggiunto poi.

La sorpresa per il Segretario del Pd è stata comune a tutte le élites che hanno sempre vissuto  in una torre d’avorio, lontanissimi dal comprendere i bisogni della gente comune.

Il distacco degli uomini al potere presenta delle somiglianze con quello vissuto dalla corte di Luigi XVI alla vigilia della rivoluzione: sappiamo tutti come andò a finire per la Regina di Francia…

Alcuni mesi fa l’Istituto di Ricerca Economica “McKinsey” ha pubblicato uno studio dal titolo molto significativo: “Più poveri dei genitori”; si può leggere nello studio che una popolazione oscillante tra i 540 e 580 milioni di persone si ritrova al termine del decennio 2005-2014 con redditi fermi o addirittura in calo rispetto al punto di partenza. 

L’Italia è in assoluto il Paese più colpito, il 97% delle famiglie italiane al termine di questi dieci anni si ritrova con un reddito diminuito. Le Regioni meridionali e la Sardegna colpite da una crisi senza fine, hanno votato NO con una percentuale oscillante intorno al 70%.

Il nuovo Governo che si e’ insediato da poco, se continuera’ a ripetere gli errori del precedente direttivo, fra qualche mese dovra’ rifare i conti con una Popolazione che non ha piu’ nulla da perdere, che ormai e’ allo stremo delle forze. Spostare l’attenzione sui migranti non basta a distogliere le aspettative di milioni di Italiani che rasentano la soglia di poverta’.

Il gioco delle poltrone non fara’ altro che acuire il distacco fra il Popolo sovrano e le Istituzioni.

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