Terminato l’incubo di Alcamo in provincia di Trapani, che danneggiava vetture e aggrediva i cittadini

Terminato l’incubo che da settembre 2018 aveva danneggiato molte autovetture e denunciato innumerevoli volte dai...

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Terminato l’incubo che da settembre 2018 aveva danneggiato molte autovetture e denunciato innumerevoli volte dai Carabinieri.

Dal mese di settembre 2018 aveva danneggiato un numero elevatissimo di autovetture, per cui era stato denunciato innumerevoli volte dai Carabinieri di Alcamo; in uno di questi episodi, era anche stato immortalato in un video -girato da un residente di via Pia Opera Pastore e poi diventato virale tra gli alcamesi e non solo sul social network “Facebook” – mentre distruggeva con le mani il tergicristallo posteriore di una Fiat Punto nera regolarmente parcheggiata di fronte al centro SPRAR.

Ad ottobre aveva sputato in faccia al Vicesindaco di Alcamo, Vittorio Ferro e a sua moglie, mentre si trovavano a transitare in piazza Renda a bordo della loro autovettura.

Aveva anche aggredito fisicamente, in più circostanze, le operatrici del centro SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e, ultimamente, si era “specializzato” nel lancio ingiustificato di pietre, del peso di quasi 200 grammi, dal primo piano del suddetto SPRAR sulla pubblica via, col rischio tangibile che potesse provocare ben più di un semplice danneggiamento, come avvenuto l’11 dicembre u.s.

I suoi comportamenti illegali e certamente pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica avevano costretto i Carabinieri della Compagnia di Alcamo ad attuare specifici servizi di osservazione in abiti borghesi nei pressi del centro SPRAR di via Pia Opera Pastore al fine di prevenire e scongiurare, sul nascere, i reati commessi dal solito noto.

E proprio tali servizi avevano consentito, lo scorso 4 ottobre, di fermare nuovamente il delinquente mentre, dopo aver preso a calci una Renault Modus parcheggiata di fronte allo SPRAR, aveva aggredito fisicamente, strappandogli anche la t-shirt, il proprietario del veicolo che gli aveva solamente chiesto spiegazioni.

Adesso è finalmente terminato l’incubo degli alcamesi e in particolare di tutti i residenti di via Pia Opera Pastore: infatti, ieri 4 febbraio 2019, il G.I.P. del Tribunale di Trapani – su richiesta della Procura della Repubblica, che ha raccolto tutte le denunce, le segnalazioni e le operazioni di polizia effettuate dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo negli ultimi mesi – ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di H.L., senegalese classe 96, clandestino sul territorio nazionale e con ben quattro provvedimenti di espulsione notificatigli in pochi mesi senza alcun esito.

L’uomo è stato dunque arrestato dai Carabinieri di Alcamo che hanno fotosegnalato il criminale e lo hanno immediatamente condotto presso la casa circondariale di Trapani, ove dovrà permanere fino a data da definire, per la tranquillità di residenti e operatori del centro SPRAR.

L’opinione.

Questa vicenda simile a moltissime altre, avvalora come ormai una persona qualsiasi e tanto più se non ha nulla di proprio (il colore della pelle non c’entra nulla) può forzosamente andare in giro a danneggiare i beni altrui, minacciare e aggredire la gente, senza che nonostante “innumerevoli denunce” possano essere presi solleciti provvedimenti nei suoi riguardi e a volte se non quando sono accaduti fatti tragici e spesso anche irreversibili. È questa la nota conseguenza di ipocrite depenalizzazioni dei precedenti trasversali Governi e rispettive Maggioranze parlamentari (anche per favorire risaputamente e in modo dissimulato annose caste, corporazioni e categorie che così possono operare nella propria corruzione interiore ma legalizzata). Il neoGoverno e per esso il neoMinistro della Giustizia, rivedano urgentemente tutte le norme degli ultimi cinquant’anni in modo chiaro, serio, severo e non troppo interpretabile dalla Giurisprudenza. Ma si rivedano per tutti, nessuno indenne, anche per gli scranni più alti delle Istituzioni. È urgente, poiché il grave danno psicologico-educativo nei confronti delle generazioni di almeno gli ultimi tre decenni, ma pure di più, è sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, tanto che siamo arrivati al punto che la corruzione è un cult, come pure andarsene in giro sparando per errore e rendendo paralitico un giovane. Da queste pagine si è sempre detto che non si nasce così, bensì sono le leggi, la formazione, i messaggi e i deviati e diffusi esempi, specialmente oggi, pubblico-politici-mediatici-concettuali, che ci veicolano e anche istigano a divenire tali.

Adduso Sebastiano

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