I Carabinieri del Ros di Catania hanno sequestrato l’intero patrimonio da 25 milioni di euro all’imprenditore per agevolato il clan mafioso.
Beni stimati in circa 25 milioni di euro sono stati sequestrati dai Carabinieri del Ros di Catania allāimprenditore Domenico Signorelli, di 55 anni, al quale ĆØ stato notificato un avviso di garanzia emesso dalla Dda etnea per riciclaggio aggravato dallāaver agevolato la ‘famiglia’ di Cosa nostra Santapaola-Ercolano.
In una Operazione precedente del dicembre scorso definita ‘Samael’, il cui nome si rifĆ ad un diavolo, di cui al nostro articolo ā3 Dicembre 2019 Arresti e sequestri per 12 milioni al clan santapaola-ercolanoā, durante la quale cāerano stati nove arresti e un sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, inchiesta allāepoca coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, era stata fatta piena luce sulle operazioni economiche e finanziarie finalizzate a āsalvaguardareā le rendite del patrimonio illecitamente accumulato dalla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.
I Carabinieri del Ros, in quella occasione, avevano svelato la trentennale attivitĆ portata avanti dai āfaccendieriā del clan con la collaborazione di imprenditori, che negli anni, si sono prestati a reinvestire i capitali di provenienza illecita in attivitĆ perfettamente inserite nel tessuto economico. Tra questi, secondo l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, c’era anche l’imprenditore di Misterbianco, Domenico Signorelli, che ora ĆØ indagato per riciclaggio aggravato dal favoreggiamento alla famiglia Santapaola-Ercolano.ā
Il nome dell’imprenditore compariva giĆ in alcuni passaggi dell’ordinanza del 29 novembre 2019 del Gip Giuseppina Montuori. Il Signorelli risultava in qualitĆ di amministratore formale della societĆ Co.Invest Srl, azienda operante nel settore della locazione immobiliare e a cui facevano riferimento parte dei beni adesso oggetto del sequestro. Nello specifico si trattava di circa 20 ettari di terreni a Belpasso e di villette a Marina di Gioiosa in provincia di Reggio Calabria.
Gli approfondimenti eseguiti dopo lāesecuzione del provvedimento del 3 dicembre, hanno consentito di acquisire ulteriori indizi di colpevolezza a carico di Signorelli, il quale, secondo l’ipotesi dell’accusa, avrebbe acquistato quei beni con denaro consegnato a lui stesso da Aldo Ercolano negli anni ā90. Secondo la ricostruzione della Dda, i beni, ora sequestrati, sarebbero stati acquistati con denaro consegnato a Domenico Signorelli da Aldo Ercolano, di 60 anni, negli anni ’90. Soldi che, ritiene la Procura, erano certamente riferibili anche allo storico capomafia Benedetto Santapaola e a Giuseppe Cesarotti, di 76 anni.
Le somme infatti, sempre secondo l’accusa, oltre che ad Ercolano āerano certamente riferibili anche a Benedetto Santapaola e a Giuseppe Cesarottiā. Questi elementi hanno dunque completato il quadro che identifica nella societĆ Co.Invest lo strumento attraverso il quale, Signorelli avrebbe commesso il delitto di riciclaggio, provvedendo a reinvestire, custodire ma anche a capitalizzare (a distanza di anni dallāoriginario investimento) i proventi dellāassociazione mafiosa a lui consegnati. Sulla scorta di tali evidenze, la direzione distrettuale antimafia ha richiesto il sequestro preventivo dellāintero assetto societario della Co.Invest.ā
Il provvedimento di sequestro odierno ĆØ stato emesso dal Gip su richiesta della Dda e riguarda pertanto lāintero assetto societario della Co.Invest, societĆ operante nel settore della locazione immobiliare.