Ricostruito il movente e la dinamica di un tentato omicidio

La Polizia di Stato di Palermo ha ricostruito un tentato omicidio maturato all’interno delle mura...

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La Polizia di Stato di Palermo ha ricostruito un tentato omicidio maturato all’interno delle mura domestiche di una coppia di mauritiani. Un arresto.

Ricostruito il movente e la dinamica di un tentato omicidio

In esecuzione di un provvedimento di Custodia Cautelare in Carcere emesso dal GIP del Tribunale di Palermo, la Polizia di Stato ha tratto in arresto G.I., 29enne delle Mauritius, ritenuto responsabile del tentato omicidio di un uomo, ex marito di una connazionale, al momento dei fatti contestati convivente dell’arrestato.

A svolgere le indagini sull’accaduto i poliziotti del Commissariato di P.S. “Zisa-Borgo Nuovo”, coordinati dal Pubblico Ministero Maria Rosaria Perricone del pool “Fasce deboli” della Procura, diretto dal Procuratore Aggiunto Annamaria Picozzi.

Già nell’immediatezza del primo intervento effettuato dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, era apparsa in tutta la sua portata la gravità dell’aggressione da parte di G.I.

In particolare, la notte dell’1 settembre, questi si trovava nell’abitazione della donna con cui conviveva in Via Perpignano, allorquando, per motivi di gelosia, la minacciò e la aggredì violentemente. Impaurita dal pericolo che si stava concretizzando, la vittima si rifugiò in altra stanza e da lì, con il proprio cellulare, allertò telefonicamente l’ex marito, sollecitandone un intervento. Quest’ultimo, compresa la gravità dei fatti, si recò velocemente nell’appartamento teatro dell’aggressione dove, una volta dentro, con non poche difficoltà riuscì a far allontanare l’ex coniuge e quindi a trarla in salvo. In quel frangente, però, G.I. indirizzò la sua furia verso di lui, aggredendolo con in pugno un coltello, con cui, dopo vari tentativi, riuscì a colpirlo nella parte laterale del torace.

Sul posto, la notte dell’aggressione, era presente anche un altro testimone, amico dell’aggredito, il quale, escusso dagli inquirenti, ha narrato dettagliatamente i fatti e dunque confermato l’azione violenta portata dal mauritiano nei confronti della vittima.

Dette risultanze sono state tempestivamente comunicate all’Autorità Giudiziaria la quale ha conferito ad un consulente una perizia medica che confermasse la dinamica dei fatti occorsi la notte dell’1 settembre 2019.

Gli esiti hanno stabilito come il coltello con cui il G.I. aveva colpito il suo bersaglio fosse penetrato nel torace per circa quindici centimetri e che solo la direzione, resa obliqua dal disperato tentativo della vittima di scansare il fendente, avesse evitato di raggiungere organi vitali.

In ragione di quanto appurato e sulla base delle complesse attività investigative svolte, G.I. è stato rintracciato da personale della Polizia di Stato nei vicoli del mercato di “Ballaro, per poi essere tradotto presso la Casa Circondariale Lorusso.

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