Legge efficace. Sei auto con targa estera sequestrate dalla G. di F. di Patti (ME)

Il provvedimento è stato possibile grazie alla nuova legge contenuta nel «Decreto Sicurezza” e inerente...

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Il provvedimento è stato possibile grazie alla nuova legge contenuta nel «Decreto Sicurezza” e inerente la circolazione sul territorio italiano.

La Guardia di Finanza di Patti hanno sottoposto a sequestro 6 autoveicoli in attuazione delle nuove disposizioni contenute nel «Decreto Sicurezza” relative alla circolazione sul territorio italiano delle auto con targa estera. Il decreto infatti, tra le altre cose, ha rinnovato l’art. 93 del Codice della Strada, vietando ai soggetti residenti in Italia da oltre sessanta giorni di circolare con un veicolo immatricolato all’estero, tranne nel caso in cui siano in grado di dimostrare la riconducibilità del mezzo ad una società di leasing o ad altra impresa estera senza sedi in Italia.

Tra queste, un’Audi A1 ed un fuoristrada Mitsubishi Pajero i cui valori di mercato superano € 25.000. I soggetti sorpresi alla guida sono risultati tutti residenti in Italia, malgrado conducessero un’automobile intestata ad altro individuo residente in un Paese estero. La maggior parte delle autovetture ritirate dalla circolazione riportavano targhe tedesche e polacche.

Questa disposizione è stata introdotta per contrastare il fenomeno della cosiddetta «esterovestizione» delle automobili, cioè quel comportamento messo in pratica da soggetti che, nascondendosi dietro lo schermo di una targa estera, mirano a risparmiare illecitamente sul costo del bollo, delle spese di assicurazione e sottrarsi a multe e sanzioni per violazioni del codice della Strada.

Inoltre l’utilizzo di un veicolo con targa estera produce talvolta riflessi fiscali di non poca importanza. Esso, infatti, è anche un modo per nascondere una possidenza, offuscare la reale capacità economica di un soggetto e rendere, quindi, più difficoltoso il servizio dell’Amministrazione Finanziaria volto a far emergere le forme illecite di guadagno e di impiego di denaro.

Per “Esterovestizione” si intende la fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, ha di fatto la sua attività e persegue il suo oggetto sociale in Italia. Lo scopo della localizzazione, tipicamente in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è fare in modo che gli utili siano sottoposti a una minore tassazione. Di solito i redditi esterovestiti sono le plusvalenze di cessioni di partecipazioni.

La mini-riforma infatti del D.L. 4.10.2018 n. 113 (convertito nella legge 1.12.2018 n. 132, il cosiddetto Decreto Sicurezza) è intervenuta sugli artt. 93 e 132 del Codice della strada ed ha cercato di dare una risposta concreta per contrastare fenomeni illeciti di esterovestizione con un significativo impatto economico e sociale nel nostro Paese.

Adduso Sebastiano

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