Indagati anche l’ex sindaco e l’ex assessore, per i concorsi all’Università di Catania

A conclusione delle indagini sono stati notificati avvisi di garanzia pure ad esponenti della sinistra,...

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A conclusione delle indagini sono stati notificati avvisi di garanzia pure ad esponenti della sinistra, che vanno ad aggiungersi agli altri 66 indagati.

Dell’operazione ‘Università Bandita’ ci si era occupati in un precedente articolo “Concorsi truccati all’Università di Catania. Indagati 40 docenti, anche di Messina”.

Il Gip di Catania aveva emesso un’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio, su richiesta della locale Procura distrettuale, che fu eseguita dalla Polizia, nei confronti del Rettore di Catania, Francesco Basile e altri nove professori con posizioni apicali all’interno dei Dipartimenti dell’Università di Catania, tutti indagati per associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

L’inchiesta era stata denominata ‘Università Bandita’ e nasceva da indagini avviate dalla Digos della Questura di Catania su 27 concorsi che secondo l’Accusa erano stati ‘truccati’ per l’assegnazione di 17 posti per professore ordinario, quattro per professore associato e sei per ricercatore.

L’indagine aveva investito anche parecchi Atenei italiani. Sono stati infatti circa 40 i professori indagati e appartenenti a vari atenei quali Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.

Adesso si apprende che anche l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore Orazio Licandro della precedente Amministrazione comunale catanese di centrosinistra, sarebbero finiti dentro l’inchiesta “Università Bandita”. A darne notizia in anteprima è il quotidiano La Sicilia che rivela un secondo step dell’indagine che ha portato all’emissione di altri 14 indagati che si vanno ad aggiungere ai 66 tra docenti, rettori e personale amministrativo.

Vincenzo Bianco, detto Enzo è un avvocato e politico italiano, sindaco di Catania per quattro mandati non consecutivi e sindaco metropolitano della sua città dal 2016 al 2018. Dapprima deputato e in seguito senatore, è stato anche Ministro dell’Interno nei governi D’Alema II e Amato II. Alle elezioni del 2008 era stato eletto al Senato della Repubblica per il Partito Democratico, sempre in Sicilia. È attuale presidente del Consiglio nazionale Anci, L’Associazione Nazionale Comuni Italiani, nella quale fu eletto all’unanimità al Congresso di Milano del 2014.

Orazio Licandro, laureato in giurisprudenza, svolge la professione di professore ordinario di Diritto romano presso l’Università degli studi “Magna Græcia” di Catanzaro e dal 2010 insegna Epigrafia giuridica presso il Corso di Alta Formazione in Diritto Romano dell’Università degli studi “La Sapienza” di Roma. Dal 1985 al 2000 ha militato nel Partito Comunista Italiano e quindi nel Partito Democratico della Sinistra e nei Democratici di Sinistra. Dal 1997 al 2005 è stato consigliere comunale a Catania. È stato eletto nella XV Legislatura con il Partito dei Comunisti Italiani alla Camera dei deputati. Nella XV legislatura è stato capogruppo Pdci della Commissione Affari costituzionali, alla Presidenza del Consiglio e Interni e della Commissione di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare. Nel 2013 si candida alla Camera alle elezioni politiche, in quota al PdCI, con la lista Rivoluzione civile guidata da Antonio Ingroia. Tra gli ispiratori della lista “Sinistra per Catania” a sostegno del candidato sindaco – poi eletto – Enzo Bianco, il 1º luglio 2013 viene nominato assessore comunale del capoluogo etneo, con deleghe ai Saperi e alla Bellezza Condivisa e alle Relazioni internazionali.

Insomma ora c’è anche la politica all’interno dell’inchiesta. Per i nuovi 14 indagati, le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione per l’esercizio della funzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologia e materiale, abuso d’ufficio e truffa aggravata nonché turbata libertà di scelta del contraente.

A finire nel mirino degli Inquirenti sarebbe anche la procedura concorsuale bandita dall’ateneo catanese e vinta dall’unico candidato: il professore di diritto romano Orazio Licandro. Sul procedimento ci sarebbero state le “interferenze” della politica, in particolare dell’ex primo cittadino.

Gli altri avvisi sono stati notificati a Valerio Pirronello, direttore in pensione del Dipartimento di Fisica e astronomia; Luigi Caranti, ordinario di Filosofia politica nel Dipartimento di Scienze politiche e sociali; Caterina Cirelli, ordinario di Geografia economico politica nel Dipartimento di Economia e impresa; Rosa Alba Miraglia, ordinario di Economia aziendale nel Dipartimento di Economia e impresa.

Adduso Sebastiano

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