Il boss diceva: Voglio quella cantante in ogni festa

Il boss Lo Piccolo, l’erede del padrino di Tommaso Natale quartiere di Palermo, era stato...

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Il boss Lo Piccolo, l’erede del padrino di Tommaso Natale quartiere di Palermo, era stato chiaro: “Deve cantare in tutte le parti di Palermo”.

Calogero Lo Piccolo, figlio di Salvatore detto il barone arrestato nel 2007 e oggi al 41bis, era stato arrestato la mattina del 22 gennaio 2019, insieme a Leandro Greco (incensurato), nipote del “Papa” Michele Greco, storico boss di Ciaculli, e Giovanni Sirchia, affiliato alla famiglia mafiosa di Passo di Rigano, unitamente ad altre quattro persone, tutte accusate di volere ridare vita a Palermo alla Cupola di “cosa nostra”.

L’inchiesta era stata coordinata dal capo dell’Antimafia di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai Pm Roberto Tartaglia e Amelia Luise, Francesca Mazzocco e Francesco Gualtieri ha portato anche al fermo di Giuseppe Serio, Erasmo Lo Bello, Pietro Lo Sicco e Carmelo Cacocciola ai quali è stato contestato il reato di associazione mafiosa e alcuni episodi di estorsioni commesse nel territorio del mandamento mafioso di San Lorenzo.

Da quell’indagine si apprende che il boss Lo Piccolo aveva un pupilla, una cantante melodica, tanto da avere inviato il suo collaboratore più stretto, Giuseppe Giuliano, a sponsorizzarla per le feste rionali più importanti della città. La neomelodica F.P. stava molto a cuore al padrino. Il solerte Giuliano diceva proprio così a un organizzatore di feste: “Sta nel cuore, gli dici… di una persona che la vuole bene. Trovati la strada, falla cantare”.

E spiegava che avevano grandi progetti per lei: <<Mercoledì la ragazza deve andare a Catania, ché gli devo presentare G. V. Che non è proprio un cantante fra i tanti. Un tempo, il neomelodico che cantava “‘O killer” era di casa nella villa del boss dello Zen Guido Spina. Il collaboratore di Lo Piccolo trasformato in provetto manager è stato intercettato dai Carabinieri del Nucleo investigativo nel settembre 2018>>.

Sembra che F.P. partecipò davvero alla festa del quartiere. Lo scrivono i Pm nelle carte dell’inchiesta che a fine gennaio ha portato Lo Piccolo in carcere. Le intercettazioni raccontano che la raccomandazione del boss sarebbe andata a buon fine grazie all’intervento di un mafioso della zona, Baldo Migliore, arrestato nei giorni scorsi dalla squadra mobile. Anche se qualcuno aveva provato a opporsi, così raccontava Giuliano: <<Una femmina mi fa: “F.P. non canta qua, io faccio parte del comitato e non canta”. Si volta Baldo e gli ha detto: “Ma chi sei tu che non può entrare? Levati di qua”. E mi dice: “Vai a prendere la ragazzina in macchina”>>.

Per la protetta di Lo Piccolo un altro spettacolo in cui cantare doveva essere allo Zen, ovverosia nel territorio dei mafiosi di Tommaso Natale. Ma arrivò un no dal comitato della festa. “Per quest’anno non è possibile, il prossimo anno ti prometto, però senza soverchieria”. Le microspie dei Carabinieri hanno registrato in diretta il no. E Giuliano sbottò: “Ma quale soverchieria”. Il rappresentante del comitato spiegò: “Noi per ora abbiamo un problema con la questura, con la San Lorenzo. Ora ci deve andare il prete a parlare e dire che non c’è pizzo di niente… E poi c’è già la lista dei cantanti mandata alla Siae”.

Lo Piccolo meditava ritorsioni, ma è arrivato prima l’arresto.

Adduso Sebastiano

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