E alla fine il sindaco di Messina, senza propri consiglieri, ha una Maggioranza in Consiglio

Nella serata del 23 novembre 2018, con 20 presenti e 16 voti favorevoli, è stato...

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Nella serata del 23 novembre 2018, con 20 presenti e 16 voti favorevoli, è stato approvato il piano di riequilibrio, Salva Messina, del sindaco De Luca.

Il Consiglio comunale ha approvato il piano di riequilibrio di circa 500 milioni spalmato in vent’anni. Il consistente incartamento sarà adesso inviato al Ministero per la convalida e alla Corte dei Conti per la valutazione contabile.

Hanno approvato i consiglieri comunali: Caruso, Crifò, Gioveni, Interdonato, D’Angelo, La Fauci, Pagano, Parisi, Pergolizzi, Alessandro Russo, Rizzo, Rotolo,  Scavello, Serra, Sorbello, Zante.

Si sono astenuti i consiglieri comunali: Calabrò, Cardile, De Leo

Si sono schierati a favore le espressioni politiche del centro e centrodestra, aree in cui naviga politicamente il sindaco De Luca e una buona parte del centrosinistra. Tutte queste notoriamente hanno ottenuto incarichi di sottogoverno nei vari gangli della gestione politico-amministrativa del Comune. Come pure qualche esponente politico, quale esperto del sindaco e in precedenti altre tornate elettorali candidato nei 5stelle.

A proposito dei 5selle, come si legge nel loro comunicato ufficiale, questi hanno votato per la liquidazione dell’Atm (“80 milioni di euro” di debiti come si legge sulla pagina del sindaco), l’azienda comunale di trasporto pubblico di persone su strada, per poi abbandonare l’Aula seppure lasciando due propri consiglieri per consentire il numero legale di votanti per l’approvazione in Aula. I 5stelle rimangono comunque negativi sulle scelte compiute dal Sindaco.

Intanto il 16 novembre 2018, il Tribunale di Messina ha dichiarato il fallimento della partecipata “Messinambiente s.p.a.”.

L’opinione.

Se al comune di Messina pensano (in modalità “Alitalia” o come per tante altre partecipate italiane e siciliane, esistenti o in perenne liquidazione e scaricate fiscalmente sulla vita degli estorti contribuenti) di mettere in liquidazione una indebitata azienda comunale, per costituire un’altra società pubblica avente: lo stesso servizio; i medesimi dipendenti; gli identici mezzi; e l’analoga rimessa; così aggirando pure i creditori, si ritiene da profano che il Municipio rischia di diventare carne per avvocati (e per esso indirettamente i contribuenti messinesi). Insomma, come notoriamente da sempre, alla fine dovranno ripianare con le tasse i buoi-cittadini produttivi, lavoratori, privati e operosi, che hanno i beni alla luce del sole o dichiarano il reddito, mentre gli evasori sconosciuti, guarda caso, allo Stato, Regioni e Comuni, non se ne preoccupano, anzi sono i primi sostenitori della politica di sempre. Ma d’altra parte, è sotto gli occhi di chi può o vuole vedere il decennale “sfascio” pubblico-politico-sociale dell’Italia, Sicilia, Messina e Provincia. Si continua a tirare a galleggiare sulla pelle di chi deve fiscalmente pagare. Fino a che dura. E “Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, scurdámmoce ‘o ppassato”. Almeno fino adesso.

L’immagine è tratta dalla pagina Fb del sindaco De Luca.

Adduso Sebastiano

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