Lucca, apre “Mediterraneo” per la biennale internazionale di fotografia

Da oggi sino al 10 dicembre Lucca aprirà le porte alla biennale di Fotografia. Lo sguardo...

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Da oggi sino al 10 dicembre Lucca aprirà le porte alla biennale di Fotografia. Lo sguardo dei fotografi sarà puntato sul Mediterraneo, con 24 mostre, 9 workshop, 15 Lettori portfolio e 18 talk.

Clou del programma di questa edizione sarà il week-end del 25 e 26 novembre quando convergeranno a Lucca grandi fotografi e photo editor da tutto il mondo per una serie di appuntamenti,tra questi ci saranno: Joseph Koudelka, Bernard Plossu, Paolo Verzone, Nick Hannes, Marie Hudelot, Ad van Denderen, Gianni Berengo Gardin, Francesco Fossa e ancora Pietro Masturzo e poi ancora i fotografi del progetto espositivo “Migrazioni” con i giovani e i più affermati.

PERCHE’ MEDITERRANEO

“Il Mediterraneo è lo scenario nel quale negli ultimi anni si sta consumando l’emergenza umanitaria legata ai flussi migratori verso le coste europee, una delle più gravi per le sue proporzioni in termini di persone coinvolte e per le ripercussioni sul sistema di valori e sull’identità dell’Europa”, racconta Enrico Stefanelli fondatore e direttore di Photolux Festival. “E oggi più che mai si avverte l’urgenza di tornare a interrogare il Mediterraneo e la sua storia, di trovare un nuovo dialogo tra le culture”. Per questo l’edizione 2017 di Photolux Festival vuole e deve essere un focus sui fotografi che del Mediterraneo ne hanno fatto l’oggetto del proprio sguardo.

LE MOSTRE
Le 24 mostre allestite nei palazzi del centro storico di Lucca, vogliono proprio indagare su questo tema attraverso il lavoro di grandi nomi e giovani autori della fotografia internazionale. Sguardi e reportage molto diversi tra loro come sono varie le esperienze e le provenienze dei fotografi, tra i quali Leila Alaoui che del Mediterraneo racconta le sue diverse sfumature linguistiche e il tema dell’immigrazione; Jacques – Henri Lartigue che ha voluto fotografare la propria vita, il simbolo di quelle piccole cose che racchiudono i veri segreti dell’esistenza e Bernard Plossu che del Mediterraneo ha voluto catturarne le luci e le ombre penetranti, in un dialogo lungo trent’anni con la metafisica mediterranea.

 

 

 

 

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