Giro vite su presenza in Aula senatori non votanti

Nei giorni scorsi l’invito di Giorgio Napolitano ai presidenti delle Camere a convincere i gruppi...

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Nei giorni scorsi l’invito di Giorgio Napolitano ai presidenti delle Camere a convincere i gruppi parlamentari a lavorare di più. Il piano del presidente di Palazzo Madama. I 5Stelle: “Da anni denunciamo assenteisti e pianisti. Invano”

ROMA – Da martedì prossimo al Senato ci sarà un giro di vite per accertare che i senatori che lasciano inserito il tesserino nello scranno senza votare siano davvero presenti in Aula. Ad assicurarlo sono fonti della presidenza di Palazzo Madama.
Il presidente Pietro Grasso vuole rispondere così ad alcune notizie di stampa in cui si parlava di senatori “assenteisti” che “timbravano” solo “per prendere la diaria e poi se ne andavano proprio come i dipendenti del municipio diSanremo”.

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Il piano anti assenteisti del governo. Il premier Matteo Renzi ha dichiarato guerra all’assenteismo nella pubblica amministrazione. Il dipendente pubblico che timbra il cartellino senza andare in ufficio (o sorpreso in flagranza di altri illeciti disciplinari), secondo il piano del governo sarà sospeso dal lavoro e dalla retribuzione nell’arco di 48 ore. Nello stesso tempo scatteranno, da una parte, le procedure per il licenziamento e, dall’altra, quelle per l’esame della Corte dei Conti.

Napolitano: “Lavorare di più”. Il caso è stato sollevato il 10 febbraio dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Deputati e senatori dovrebbero lavorare di più – aveva detto – perchè le 30-40 ore che ogni settimana dedicano alla vita parlamentare non bastano: non sono sufficienti a dedicare uno spazio serio e decente al lavoro delle commissioni.

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“È un grave fattore di decadenza istituzionale e parlamentare – aveva aggiunto l’ex capo dello Stato – essere costretti a riunirci negli spiccioli di tempo che si salvano dai lavori d’Aula nel mattino e nel pomeriggio”. Napolitano aveva poi rivolto ai presidenti delle Camere un invito a “provare a convincere i rappresentanti dei gruppi parlamentari a lavorare di più”. In passato, va detto, analoghi tentativi di persuasione erano stati già più volte “respinti”.

M5s: “Lo denunciamo da tempo, invano”. “Innumerevoli volte – hanno dichiarato in una nota i sentori 5Stelle – abbiamo chiesto al presidente Grasso di farsi garante del rispetto dei regolamenti e di intervenire per togliere le tessere dei senatori assenti e per impedire il fenomeno dei ‘pianisti’, cioè i senatori che votano al posto dei colleghi assenti. Ma le nostre richieste sono sempre cadute nel vuoto”.

Il giro di vite voluto da Grasso. Da martedì prossimo la musica in Aula cambia. Questori e segretari d’Aula saranno chiamati a tenere gli occhi più aperti di prima per assicurare che nessuno faccia il furbo. Si tratta di una verifica importante al momento del voto perché, in realtà, essendo considerata al Senato l’astensione come voto contrario, quando non si vuol prendere davvero posizione l’unica cosa che si può fare è quella di non prendere parte alla votazione. Così il parlamentare può benissimo lasciare il tesserino inserito nello scranno senza esprimersi su un provvedimento. Al Senato, dopo le varie denunce, è stata fatta “non un’indagine, ma una verifica di tutte le norme e le procedure informatiche relative alla presenza di senatori in Aula”.

Impossibili controlli sul passato. Quel che è considerato difficile, se non impossibile, è la possibilità di indagare sul passato, “visto che ogni parlamentare potrebbe fornire la sua versione dei fatti senza che nessuno possa obiettare nulla”.

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