Luca de Fusco e la gestione poco chiara del Teatro Nazionale Mercadante

Quando nel 2015 è nata la Scuola del Teatro Stabile di Napoli all’interno del Teatro...

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Quando nel 2015 è nata la Scuola del Teatro Stabile di Napoli all’interno del Teatro Nazionale Mercadante, con Luca De Filippo come Direttore, le premesse erano ben diverse da ciò che poi è andato verificandosi.

Il Teatro Mercadante infatti, aveva ottenuto il beneplacito per divenire Teatro Nazionale a patto che nascesse al suo interno, la scuola per attori.

Una conditio sine qua non che avrebbe portato a laute sovvenzioni destinate alla scuola, ossia a quella “palestra per attori” tanto sognata da Eduardo e divenuta realtà per volontà del figlio Luca.

Nondimeno, se le produzioni teatrali dalla stagione 2015/16 avevano la parvenza di kolossal, con enormi scenografie e sfarzosi costumi, lo stesso non si poteva dire della scuola; gli allievi, per quasi un anno, sono stati reclusi nel solaio del Teatro Mercadante, ovverosia nello spazio storicamente destinato al deposito delle scenografie, dei costumi e di tutto quel materiale ormai non più utile.

Un polveroso scantinato privo di un pavimento e delle condizioni minime di sicurezza.

Soltanto dopo mesi e mesi di battaglie gli allievi riuscirono ad ottenere un pavimento ed un riscaldamento per l’aula.

Se da un lato andava in scena “Orestea” di Eschilo, con settimane di repliche e scenografie stile Broadway, dall’altro la scuola (che nel frattempo aveva perso il suo Direttore Luca De Filippo, scomparso proprio all’inizio del primo anno accademico, ndr) navigava a vista tra polvere e pacche sulle spalle.

Molti docenti dell’accademia (se non tutti) il primo anno hanno lavorato gratis. Gli stipendi oscillavano tra i 40 e il 60 euro lordi all’ora. Quasi tutti i mesi, per il primo anno e mezzo, i docenti hanno sollecitato in continuazione il versamento dei compensi, mai arrivati puntuali. Ciononostante hanno continuato ad insegnare per amore dei propri allievi, tra enormi sacrifici.

De Fusco nel frattempo continuava a portare avanti le proprie produzioni, usufruendo anche degli allievi stessi della scuola chiamati a sacrificare i pomeriggi di lezione per piccoli ruoli e pagati una miseria proprio perché ragazzi dell’Accademia.

Quell’Accademia dalla quale la stessa Carolina Rosi, moglie di Luca De Filippo, prese le distanze chiamandosi fuori dal C.d.A che doveva occuparsi della gestione della scuola.

“Da un anno Luca chiedeva una sede per la scuola che non fosse il solaio del Mercadante, per il rispetto che si deve al teatro, al mestiere attoriale e agli allievi. Eppure lo Stabile di Napoli non ha fatto nulla ma in compenso ha proposto di intitolare la scuola a Luca. Ho detto loro che erano pazzi”. 

Alla fine di marzo 2017 il punto più basso: al Teatro Mercadante viene interrotta la rappresentazione de “Le Troiane” di Euripide e il pubblico viene fatto defluire. Vengono messi i sigilli alle porte e per una decina di giorni la struttura rimarrà chiusa per “motivi di sicurezza”.

Mancavano, si disse allora, i requisiti minimi per l’agibilità. Delle scale non a norma per le quali si ritenne di chiudere il Teatro Nazionale Mercadante.

La battaglia sanguigna tra Comune e Teatro Stabile danneggiava soprattutto gli allievi, spettatori inermi privati del loro diritto di fare teatro, ai quali Luca De Fusco non seppe dare né rassicurazioni né tantomeno risposte.

Di recente la Compagnia del Teatro Stabile, alla fine di una delle rappresentazioni de “La Grande magia” di Eduardo per la regia di Lluis Pascal, hanno letto al pubblico un loro durissimo comunicato in cui denunciavano i mancati pagamenti dei propri stipendi:

La compagnia di “La grande magia” ha deciso di porre all’attenzione del pubblico un nostro disagio che non può più continuare. Noi lavoratori dello spettacolo, attori e tecnici, lavoriamo sempre. In qualsiasi condizione, anche quando siamo ammalati, quando qualcuno ci lascia per sempre, col cuore spezzato, anche quando non ci pagano perché gli enti pubblici e privati non rispettano i tempi di pagamento. Noi, purtroppo, siamo abituati a lavorare anche quando non ci rispettano. Ci hanno insegnato che The show must go on, lo spettacolo deve andare avanti, sempre. Per voi che siete qui e avete pagato per partecipare alla magia del teatro.

Ecco l’eredità di Luca De Fusco.

A cura di Filippo Barone

Credit foto: di Armando ManciniFlickr: Napoli – Teatro Mercadante, CC BY-SA 2.0, Collegamento

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