Il sindaco, uno spaccato politico-sociale, vero e crudo, della risaputa politica di sempre

Ieri sera su Italia1 è andato in onda: il sindaco. E seppure da veterano siciliano,...

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Ieri sera su Italia1 è andato in onda: il sindaco. E seppure da veterano siciliano, mi veniva lo stesso da vomitare innanzi a quella politica di sempre.

Sul film rimando al link de “Le Iene”. E complimenti anche al giovane e coraggioso Ismaele La Vardera che ha rischiato pure la vita.

L’Opinione.

Quanto descritto nel film accade un po’ dappertutto nell’Isola e mi dicono amici di altre Regioni italiane specialmente meridionali, che analogamente avviene da loro.

E se anche in diverse città e paesi, per fortuna, non c’è la mafia criminale, il resto del film c’è tutto. Ad esempio comandano di fatto alcune famiglie benestanti, oppure certi blasonati professionisti affermati, o pubblici funzionari, ecc. a loro volta tutti collegati anche tramite clientelismo, nepotismo, logge e confraternite, a certo dispotico sistema pubblico-politico dei livelli più alti dello Stato e Regione, dove si comanda nei distretti.

In Sicilia, tanto risaputamente quanto dissimulato, sono pure annosamente compiacenti di quel sistema nel film, anche parte di: Giustizia, Università, Scuola, Ordini Professionali, Sindacati, Associazioni imprenditoriali, associazionismi e cosiddetta società civile.

E guai, non solo a chi si mette contro, ma anche semplicemente a chi non si allinea o peggio non si piega, soprattutto avendo qualcosa da perdere, infatti la perde. E gli va anche bene che non finisce sotto i ponti, non si suicida o viene ammazzato.

In Sicilia siamo oppressi e assoggettati da una decennale e trasversale parte di: centro, centrodestra e centrosinistra, collettrici di ipocrisia, sprezzo, ingordigia, misantropia e corruzione, molto spesso quest’ultima legalizzata con annose norme criminali, nazionali e regionali, che il medesimo, per carità costituzionale, sistema assoggettante, politico-istituzionale, ha propugnato da decenni, tanto che per questo motivo è anche molto più difficile combatterlo, poiché è divenuto nel tempo una blasonata lecita prepotenza feudale, quindi forzosamente quasi inattaccabile anche dal più ligio Magistrato, figurarsi quindi un comune cittadino che è praticamente impotente e innanzitutto per legge.

Rimane il voto. Ma, notoriamente quanto mimetizzato, specialmente da certi media e informazione pennivendola, a cominciare dai siciliani, per necessità, lavoro, sopravvivenza dignitosa e bisogno, oppure mercimonio, avidità sopra chiunque ed ogni cosa, concubinaggio e opportunismo, ci si vende quando si vota.

Se questo neoGoverno 5stelle-lega non rivede in modo intellettualmente onesto, serio, chiaro e severissimo, le leggi italiane e, mediante norme sovrastanti limitando quelle siciliane, entrambe da sempre implicitamente corrotte alla stesura delle stesse e nei successivi decreti di attuazione da fior fiore di blasonati (interiormente deviati) giuristi e parlamentari, la mafiosità politico-istituzionale-sociale continuerà comunque ad imperare, sicché anche questo neoGoverno finirà sostanzialmente come i predecessori, facendo panegirico propagandistico.

Ma non basta. Dopo e durante il controllo delle norme, si deve anche iniziare una martellante campagna di civiltà nelle scuole e nei media pubblici.

Nella scuola dell’obbligo va introdotto lo studio basilare, al pari dell’’italiano, dei diritti e dei doveri, ma insegnato da un laureato in legge.

Infine, chi sbaglia nel sistema pubblico-politico, fosse anche il più alto boiardo, deve avere una pena proporzionale in crescendo al ruolo rivestito e deve essere giudicato non dalla propria corporazione, poiché ci dice la scienza moderna che gli umani non siamo inviati di Dio sulla Terra ma solo scimmie-intelligenti e come tali tendenti a difendere istintivamente e quasi inconsapevolmente, il rispettivo clan e territorio.

Diversamente ci saranno ancora per molti anni tanti film come “il sindaco”. Specchio quest’ultimo anche di noi cittadini, soprattutto adulti e a cascata dei nostri emuli-ragazzi, poiché siamo di tutta evidenza culturalmente omertosi, anacronistici e altrettanto insipienti, a volte cerebralmente come se venissimo dal secolare passato.

E notoriamente certo nostro mimetizzato autocrate Stato italiano e Regione siciliana, con quanto annesso e connesso, hanno chiaramente interessi a tenerci intontiti, così da pascolarci meglio come buoi per dare loro latte, carni e pelli. Ma i cittadini non siamo buoi, siamo dotati di un fantastico cervello, ripristiniamo dunque il nostro naturale senso critico.

E specialmente i siciliani ancora mezzi sani dentro, reagiamo, almeno quando votiamo. Non è che la colpa può sempre e solo essere degli altri o dell’altro. Sarebbe così troppo comodo, scontato e anche vile.

E pertanto basta con questo fatalista voto alla trasversale politica-mafiosa. Abbiamo sbagliato in passato. Ma non è che questo può diventare una croce da portare a vita sulle spalle per generazioni.

Mettiamo quindi un punto fermo e a capo. Una nuova X nella cabina elettorale. Cerchiamo di ricominciare i siciliani da persone finalmente libere dalla marcia politica e da sua comare mafia. Facciamolo almeno per i nostri ragazzi che se ne stanno andando tutti dall’Isola anche per non finire “idiotes” (Il riflusso degli IDIOTES) come noi adulti.

L’immagine di copertina è tratta dal medesimo link sopra de Le Iene.

Adduso Sebastiano

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