Facebook e “l’Occhio di Sauron”

Il 27 novembre u.s. d’un tratto e senza un apparente razionale motivo, ho ricevuto quanto...

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Il 27 novembre u.s. d’un tratto e senza un apparente razionale motivo, ho ricevuto quanto segue da Facebook: “Ti è stato temporaneamente impedito di iscriverti e pubblicare nei gruppi. La restrizione durerà fino a: 4 dicembre alle ore 16:12”.

Eppure non mi risultava fossi stato offensivo, anzi ritengo di essere educato, però, certo sono legittimamente critico nei fatti di attualità (ma non sulla persona), entrando anche in modo modesto nel merito, ma credo da cittadino che partecipa civilmente e anzi proponendo nei miei limiti delle possibili soluzioni.

Mi dice Facebook di presentare “appello”. L’ho fatto. E la sera della stessa giornata alle ore 19:10 mi perviene un messaggio di Facebook con su scritto: “La nostra risposta, 27 novembre. Ti ringraziamo nuovamente per averci fornito informazioni su questo post. Lo abbiamo esaminato nuovamente e abbiamo determinato che rispetta i nostri Standard della community, pertanto lo abbiamo ripristinato. Siamo spiacenti per l’inconveniente e ti ringraziamo per il tempo dedicato a contattarci affinché potessimo intervenire”. Partecipo quindi al sondaggio per migliorare il servizio, chiedendo che ci sia una maggiore spiegazione quando si dispongono questi blocchi verso gli utenti poiché per chi non ha fatto intenzionalmente nulla di sconveniente non è piacevole riceverli.

La mattina del giorno dopo, 28 novembre, senza ancora avere postato nulla, mi accorgo che sono nuovamente bloccato: “Ti è stato temporaneamente impedito di iscriverti e pubblicare nei gruppi. La restrizione durerà fino a: 4 dicembre alle ore 16:12”.

Ho seguito la procedura prevista da Facebook per rispondere a queste situazioni, scrivendo: “Non ho scritto nulla di sconveniente. Non è spam. Cortesemente togliete il blocco. Scrivo anche per Vivicentro. Mi ritengo una persona seria, corretta, rispettosa ed educata”.

Ma da allora nulla. Il blocco è rimasto. Peraltro sono presidente di un piccolo comitato di liberi cittadini in un paese della riviera ionica messinese che ha una pagina Facebook dedita solo ai soci, una sorta di trasparenza informativa per illustrare costantemente la vita del comitato. Ebbene neanche in quella posso scrivere. L’unica pagina in cui posso farlo è quella pubblica del predetto comitato e la mia.

L’aspetto che mi ha ulteriormente sorpreso è leggere nelle pagine del “Centro assistenza”: “La politica di Facebook prevede che venga messa fine ai comportamenti che potrebbero essere considerati fastidiosi od offensivi dalle altre persone”.

Ma ci fosse un comportamento fastidioso oppure una mia parola offensiva verso qualche persona. Di contro, non sono di solito mai tenero verso il sistema in generale, ma non per spirito di contestazione a prescindere, bensì per cercare, sperare, smuovere, sensibilizzare, seppure nel mio piccolo, il paludoso acquitrino che sono gli apparati e palazzi pubblico-politico-istituzionali-burocratici italiani, che ci stanno portando in buona parte ad immiserirci sempre più in questa società, specialmente siciliana, ove ad esempio, la disoccupazione giovanile viaggia intorno al 50% e i nostri ragazzi e anche gli adulti con professionalità o un mestiere vanno via in cerca di lavoro nell’ordine di migliaia, sicché stiamo rimanendo un popolo-dormitorio anche in senso cerebrale, di estorti fiscali e vessati giuridici per mantenere pletore di arroganti, lucciole e cortigiani. E mi fermo qui, altrimenti mi bloccano a vita.

Ho ricevuto diversi commenti su come potesse essere accaduto che fossi così perentoriamente bloccato da Facebook, senza, ribadisco e ritengo, un motivo civilmente valido, quando poi di contro in esso ci sono, risaputamente, pagine, commenti frasi e parole irripetibili e circola di peggio e di più. Riporto alcune risposta (non posso tutte altrimenti sforo oltre le due pagine).

Franco: purtroppo basta poco a bloccare un utente di FB…bloccano in automatico dopo tot segnalazioni , senza preoccuparsi della motivazione

Claudio: evidentemente è qualcuno che segnala i tuoi post o commenti a Facebook o all’amministratore delle pagine in cui scrivi. È successo anche a me!

Lisa: è successo recentemente anche a me, c’è qualcuno tra i tuoi contatti che è infastidito da quello che scrivi e allora ti segnala a FB il quale ti blocca. Quindi hanno spazio i DELATORI la stessa categoria di chi informava le SS dove si nascondevano gli ebrei. Non puoi sapere mai chi sono ma hanno tutto il mio disprezzo.

Patrizia: Ricordati che quando Facebook ti blocca o ti crea una sospensione, è sempre per causa di qualcuno che ti ha segnalato… FACEBOOK di sua iniziativa non blocca mai, se non per alcune eccezioni (post antisemiti/ fascisti/ religiosi/ violenti). Passa al setaccio le tue amicizie e tenta di capire chi possa essere stato…

Salvatore: Si tratta di qualche segnalazione “orchestrata”! FACEBOOK ne tenga conto! Siamo amici e niente può giustificare un siffatto provvedimento che riteniamo profondamente INGIUSTO!

Fausto: Non è il social a bloccarti ma qualcuno che ce l’ha con te per motivi personali o ideologici… elimina dalle amicizie coloro che ti criticano dando giudizi negativi su ciò che scrivi e riserva la vista del tuo profilo e quindi di tutto ciò che posti solo agli amici in modo che nessuno esterno può vederti .

Salvatore: Questa (seconda) volta, anche a fronte della risposta data da facebook, credo si tratti di un errore del sistema! La libera espressione non può essere oggetto di sanzione. E ciò malgrado Facebook, secondo il nostro ordinamento deve fare una contestazione di addebiti precisa e, solo dopo aver ottenuto risposta, può prendere un provvedimento sanzionatorio. Mi spiace oggi però ci vedrei un errore del sistema.

Ho cercato anche sulla rete per vedere situazioni analoghe capitate ad altri utenti e anche qui ho trovato qualche ipotesi.

Anonimo: «Qualcuno ti ha segnalato, fidati». «Secondo me invece è l’algoritmo, dammi retta». Sono due le correnti di pensiero. In effetti sì, ho avuto discussioni anche accese con un gruppo di persone molto omogeneo, che qualcuno di loro abbia avuto a cuore la questione a punto da perdere parecchi minuti della sua vita per scorrere la mia bacheca e segnalare tutti, ma proprio tutti i post? Oppure, l’altra domanda: esattamente, quando Facebook avrebbe introdotto (o modificato) l’algoritmo? E anche: è tutto a rischio, d’ora in avanti? Clicco tutto il cliccabile («Se ritieni che il tuo profilo sia stato chiuso per errore, clicca qui»: lo faccio), compilo tutto quanto è nelle mie possibilità, nello spazio rimostranze, e qualche giorno dopo, finalmente, vengo sbloccato, con tante scuse: il mio profilo, alla fine, per loro, è stato chiuso per errore.

Marco: Fonti molto vicine a Facebook hanno esaudito le mie curiosità: sì, c’è sempre una segnalazione da parte di qualche utente; no, le segnalazioni non le valuta un algoritmo; sì, c’è sempre un umano dietro ogni valutazione; sì, è possibile che alcune parole non vengano comprese nel loro contesto; anche quando i post sono sventagliate da seimila battute, sì, l’umano legge, o dovrebbe farlo, le seimila battute e non limitarsi a cercare, questa sì con l’algoritmo, la parola chiave nel post segnalato; sì, gli standard sono volutamente vaghi, per non dare possibilità agli agitatori di professione, troll con attività di lucro, di inchiodare il sistema; sì, possono capitare spiacevoli disguidi, ma la libertà di espressione è un bene primario, che Facebook persegue e tutela.

Insomma Facebook da un lato è un social che consente agli utenti di interagire come non mai, dando interessanti opportunità che prima erano socialmente impossibili (escludendo chiaramente in questo certi comportamenti deviati di utenti che lo usano in modo perfido e sociopatico).

Per un altro verso presenta potenzialmente un aspetto inquietante, poiché se dovesse “allinearsi” ai cosiddetti “poteri forti”, al sistema consumistico-mediatico, a quello politico-istituzionale-burocratico, a logge e sette, insomma alla prevaricazione incarnata nella mente cavernicola dell’essere umano, allora diverrebbe come “l’Occhio di Sauron”.

Nella foto tratta da https://it.wikipedia.org/wiki/Sauron, l’Occhio di Sauron, dal film “Il Signore degli Anelli”.

Adduso Sebastiano

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