Tumore al seno: a Brescia 945 casi all’anno, calano i decessi

Più di 1300 operazioni l’anno. Gli ospedali bresciani virtuosi nell’approccio alla malattia Le Breast Unit...

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Più di 1300 operazioni l’anno. Gli ospedali bresciani virtuosi nell’approccio alla malattia Le Breast Unit di Civile, Poliambulanza e Sant’anna hanno eseguito 952 interventi

Di tumori al seno ce ne saranno (purtroppo) sempre tanti: non soltanto perché le cause all’origine sono molteplici, ma perché «più invecchia la popolazione – spiegano dall’Ats di Brescia – più aumenta di conseguenza anche la percentuale di persone a rischio». Quello al seno, infatti, rimane il carcinoma più diffuso tra le donne. Con una media di 945 casi diagnosticati ogni anno e 1.373 interventi effettuati sempre nei 12 mesi, i numeri dell’Ats evidenziano che negli ultimi quindici anni, a Brescia e provincia, i decessi per tumore al seno hanno raggiunto, in media, i 227 casi l’anno. A fronte di oltre 13 mila diagnosi, sono state 3.403 le donne che dal 2000 ad oggi sono decedute: significa che, in passato, una su quattro non è sopravvissuta a distanza di cinque anni dall’operazione. La buona notizia – se così si può dire – è comunque il calo del tasso (standardizzato) di mortalità: si è passati infatti dai 37 decessi su una popolazione di 100 mila donne (malate e non) di inizio anni Duemila ai 30 casi del 2014.

I dati provinciali

«Sicuramente più faccio diagnosi e più ho probabilità di trovare masse tumorali di piccolo volume – spiega Edda Simoncini, oncologa e responsabile della Breast Unit degli Spedali Civili – Questo permette alla chirurgia di essere più efficace, anche se non sempre piccolo è sinonimo di forma lieve». In Italia il tumore al seno colpisce una donna su otto, ma «in molti casi si può prevenire o diagnosticare in fasi precoci. E questo – ricorda Alessandro Signorini, direttore generale della Poliambulanza – aumenta notevolmente anche l’efficacia dell’intervento chirurgico». Ma se una donna riscontra un nodulo al seno, in prima battuta a chi deve rivolgersi? Scorrendo i dati dell’Ats si vede chiaramente che in due casi su tre la scelta della paziente non cade sull’ospedale più vicino, ma sulla struttura che viene percepita e ritenuta la più valida. Non a caso, le tre Breast Unit della provincia (Spedali Civili, Poliambulanza e Sant’Anna) hanno eseguito ben 952 operazioni (69%). Se poi si aggiunge Desenzano (che dispone di una chirurgia a indirizzo senologico), il numero di interventi raggiunge i tre quarti del totale. Questo tipo di operazione può essere condotta in tutti gli ospedali: nelle strutture della provincia i tempi d’attesa non sono dilatati, ma è pur vero che il numero di interventi è decisamente minore rispetto ai centri specialistici e multidisciplinari. Perciò, anche se l’attesa si aggira sui 5-10 giorni in più, i medici preferiscono indirizzare le loro pazienti nelle tre Breast Unit della provincia. Il motivo è relativamente semplice. L’assioma, condiviso anche dalla Regione, sarebbe questo: più interventi si fanno, più esperienza si acquisisce. «È assolutamente vero – spiega Antonio Barni, direttore della Breast Unit del Sant’Anna – c’è una differenza enorme tra i chirurghi che fanno interventi di varia natura e chi si occupa in maniera esclusiva, o quasi, di tumore al seno».

Così è calata la mortalità

Anche la letteratura scientifica dimostra che «l’ampia casistica e l’approccio multidisciplinare fanno calare la mortalità» conferma Edda Simoncini (Civile).
La stessa Regione Lombardia si prepara a conferire un bollino speciale alle Breast Unit che dimostrino almeno 150 interventi l’anno e tempi di attesa inferiori ai due mesi: nel bresciano, oggi, Spedali Civili, Poliambulanza e Sant’Anna avrebbero già le carte in regole per il riconoscimento. Nella clinica del gruppo San Donato l’attesa media è di 18 giorni, comprensiva di esami di laboratorio, risonanza e altri accertamenti. «Se però il tumore lo richiede – sottolinea Antonio Barni – l’operazione viene fatta più rapidamente: il tempo è modulato ogni volta, caso per caso». Insomma, l’urgenza detta ovunque il calendario, ma gli specialisti concordano nel sostenere che, nella maggior parte dei casi, si può essere tranquilli se la paziente si sottopone all’operazione entro 30 giorni. Tra i 314 interventi per tumore alla mammella eseguiti in Poliambulanza, «il 74% è stato effettuato addirittura entro 10 giorni – precisano dall’ospedale – il 22% entro 20 giorni e il 4% entro un mese».

vivicentro.it-nord-sanità/ corrieredellasera /Tumore al seno: a Brescia 945 casi all’anno, calano i decessi Matteo Trebeschi

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