Foto – Sanremo: i luoghi che hanno fatto la storia della canzone italiana

Dal Teatro Ariston alla Statua di Mike Buongiorno: la storia della città di Sanremo che...

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Dal Teatro Ariston alla Statua di Mike Buongiorno: la storia della città di Sanremo che ha dato i natali ad una manifestazione artistica di fama internazionale.

Luciano Ligabue dice in una sua canzone famosissima che “C’è sempre una canzone, per caso o per fortuna”. A Sanremo, una piccola cittadina nel territorio ligure in provincia di Imperia, baciata da mare, la  canzone ha cambiato la vita di molte persone, non solo famose, ma che lo sono diventate grazie a qualche melodia che ha cantato il mondo intero: è il caso di Domenico Modugno, ma anche di Nilla Pizzi, cioè colei che nel 1951 ha dato i natali alla più bella e grande manifestazione del nostro paese. Grazie dei fiori è diventata non solo la canzone che ha portato a battesimo il Festival, ma anche il simbolo della sua stessa esistenza. La città dei fiori ha lasciato spazio, tra i petali e gli odori della sua colorata floricultura, a percezioni uditive più intense, quelle appunto del Festival della Canzone Italiana. Si sono succedute  68 edizioni sul palco dell’Ariston, tra lacrime d’emozione, alcune di rabbia e molte contestazioni. Sanremo ha trascinato con sé, fino ad oggi, immutata nel tempo l’atmosfera magica di un paese dei balocchi, dove durante la settimana della canzone tutto fa scena è tutto fa scoop. Pane per i denti di molti giornalisti, ma anche di molti appassionati, che si recano da altre parti d’Italia solo per assistere alla sfilata d’entrata del proprio cantante preferito o semplicemente per pura curiosità, quella che provoca l’ebrezza d’arte che solo Sanremo sa dare. Ancora oggi i riflettori sono puntati su questo piccolo centro che consta soltanto di 54 547 abitanti.  Dopo aver svelato oggi la giuria d’esperti che sarà presieduta da Pino Donaggio ed otto nomi del panorama dello spettacolo e della televisione italiana(Giovanni Allevi, Serena Autieri, Milly Carlucci, Rocco Papaleo, Gabriele Muccino, Andrea Scanzi e Mirca Rosciani), non si può non ripercorrere attraverso i suoi “luoghi” simbolici l’evoluzione della tradizione prettamente nostrana:

Primo fra tutti, il simbolo del festival è il Teatro Ariston : acquistato negli anni 50 come terreno edificabile da un vecchio imprenditore ligure,  Aristide Vacchino, soltanto nel 1963 diventerà il cine-teatro più importante d’Italia e dal 1977 noto in tutto il mondo per ospitare il Festival di Sanremo.

Precedentemente, le edizioni si tennero nel Salone delle Feste del Casinò su iniziativa dello stessa Casa da gioco, come attrazione per la clientela; si trattava di uno spazio “alla americana” dove i cantanti, sulla stregua dell’esempio delle sale internazionali, si esibivano tra i tavolini ed i drink delle coppie venute per ascoltare musica.

Oltre al Festival, la struttura ospita  il Premio Tenco ed il Premio Regia Televisiva (noto come Oscar Tv). Dal teatro Ariston sono inoltre state trasmesse nel 2008 e 2009 le prime due edizioni dello show televisivo di Rai Uno Ti lascio una canzone.

Segue il Casinò di Sanremo: una costruzione in stile liberty progettata dall’Ing. Eugène Ferret, ovvero, il primo gestore dell’attività, inaugurata nel 1905. Da sempre ospita sale da gioco ma è stato anche il primo investitore nel mondo dello spettacolo, promuovendo in maniera decisiva il Festival.

Non meno nota è la Statua di Mike Buongiorno: inaugurata nel 2009 è stata voluta dalla moglie del presentatore, infatti ha chiesto al Comune di accettare questa donazione, segno del legame di Mike con la città del Festival. 

Le Targhe dei vincitori : anche Sanremo, in pieno stile hollywoodiano ha la sua “Walk of fame”, infatti dinanzi all’Ariston, sono affisse tutte le targhe dei vincitori della manifestazione dal 1951 ad oggi: le placche in bronzo, realizzate dalla Fonderia Sancisi, sono messe l’una di seguito all’altra in gruppi di massimo cinque elementi, orientati alternativamente verso monte e verso valle fino all’incrocio con via Feraldi. Adesso non ci tocca che attendere: quale sarà la prossima?

 

 

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