Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, nuovi strumenti a tutela delle vittime

Femminicidio e violenza di genere. Nella Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, nuovi strumenti...

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Femminicidio e violenza di genere. Nella Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, nuovi strumenti per fermare un fenomeno in forte aumento

Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Sulla violenza di genere parla l’Avvocato Ruggiero

di Maria D’Auria

Il 25 novembre è la data scelta come Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne e in questo periodo si riaccende l’interesse sui temi del femminicidio e della violenza di genere.

In Italia ogni due giorni circa, una donna viene uccisa. Il numero totale delle vittime supera quelle provocate dalla mafia. Sono quasi 7 milioni le donne che hanno subìto una forma di abuso, spesso tra le mura domestiche.

Contesti violenti che mostrano ai giovani modelli di comportamento e di relazione sbagliati e pericolosi che, però, vengono percepiti come normali, interiorizzati e, talvolta, assunti anche da loro.

Secondo l’Avvocato Ruggiero, da sempre in prima linea nella lotta per i diritti delle donne, i giovani replicano le strutture comportamentali a loro famigliari. “La legge Codice Rosso ha introdotto nuovi e importanti strumenti a tutela delle vittime di violenza– spiega-  ma resta un problema culturale”.

La violenza infatti, inizia già da adolescenti, e si rischia di trasmettere questi comportamenti anche alle prossime generazioni. Secondo una ricerca effettuata dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza, circa 1 ragazza su 10 è stata aggredita verbalmente dal proprio fidanzato, in circa la metà dei casi l’episodio è avvenuto in pubblico, per futili motivi; 1 su 20 è stata addirittura picchiata.

Ma la violenza non è solo è fisica, ci sono altre forme più subdole, come quella psicologica, che si manifesta con una smania di possesso e di controllo. Una ragazza su 5 ha subito scenate di gelosia per il suo abbigliamento oppure, a detta del fidanzato, per essere stata troppo espansiva con altre persone. Infine, il 17% dei ragazzi controlla di frequente lo smartphone della fidanzata, per verificare messaggi e chiamate. In 3 casi su 4, la ragazza decide di perdonare questi comportamenti.

Ciornata Mondiale contro la violenza sulle Donne- Avv. Ruggiero“Viviamo in una società pervasa dalla violenza di genere – ha commentato l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia e per molti anni avvocato di Telefono Rosa– Che sia fisica, psicologica o nella subdola forma della discriminazione, sul lavoro come nella società. I giovani replicano le strutture comportamentali a loro famigliari, e se queste implicano la violenza, è molto probabile che diventeranno persone violente”.

Non basta dunque l’introduzione della recente legge detta Codice Rosso (L. 69/2019, introdotta nel luglio c.a. ndr), con nuovi strumenti a tutela delle donne vittime di violenza, una legge che modifica e rinnova la disciplina penale, sia sostanziale che processuale, della violenza domestica e di genere. Fondamentalmente, l’uso della violenza sulle donne, è spesso riconducibile al contesto culturale di chi la perpetra. Dobbiamo educare al rispetto le nuove generazioni, far capire loro cosa sia giusto, affinché non replichino gli errori dei loro genitori”, suggerisce l’Avvocato Ruggiero. Diverso e più complesso è il discorso per gli adulti. “Si tratterebbe di andare a sradicare dei modelli interiorizzati nel corso dell’intera. Un processo difficile, anche se non impossibile. Codice Rosso, però, sta cambiando il modo di approcciarsi a chi sporge denuncia, garantendo un intervento più rapido. Dando la possibilità alla polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al PM le notizie di reato, anche con una forma orale, si accorciano i tempi, e le vittime vengono ascoltate entro 3 giorni dalla denuncia. Questo implica che in caso di separazione che abbia come causa di addebito la violenza, si ha un quadro penale più chiaro e velocizzato. Fino ad oggi, invece, accadeva che nell’ambito civilistico si depositavano i ricorsi e le motivazioni, ma poi il giudice doveva aspettare l’accertamento penale per avere la definitività”, conclude l’Avvocato Ruggiero.

 

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