“EN GARDE”, la storia del campione paralimpico Andrea Pellegrini diventa un libro

Presso la biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli è stato presentato “EN GARDE”, il libro di...

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Presso la biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli è stato presentato “EN GARDE”, il libro di Diana Pintus e Fabio Renzi che racconta la storia dell’atleta paralimpico Andrea Pellegrini. Dall’incidente alle incredibili vittorie ai giochi paralimpici

La storia di Andrea Pellegrini in un libro. Il campione Paralimpico raccontato in “En Garde” da Diana Pintus e Fabio Renzi.

di Maria D’Auria

En GardeLadispoli- Presso la biblioteca Peppino Impastato di Ladispoli, è stato presentato “EN GARDE”, il libro di Diana Pintus e Fabio Renzi che raccontano la storia dell’atleta paralimpico Andrea Pellegrini. Medaglia d’oro di sciabola alle Paralimpiadi di Atene 2004, Andrea ha continuato ad aggiungere sogni nel suo cassetto già strapieno, senza mai fermarsi.

Nel 1991 la sua vita fu segnata da un grave incidente ferroviario, avvenuto alla stazione di Ladispoli. Aveva appena 20 anni, era un bravo surfista ed una promessa delle arti marziali. Ai nostri microfoni racconta che quello è stato il momento più doloroso della sua vita, un momento di scoraggiamento in cui non si accettava e non sopportava lo sguardo di commiserazione degli altri. Poi decise di rialzare la testa perché “Non dovevo far pena a nessuno”. Superata la fase iniziale, Andrea ha cominciato a porsi degli obiettivi scoprendo che la disabilità non ferma i sogni e che, con volontà e determinazione, si può raggiungere qualsiasi traguardo. “Tanti ragazzi che hanno la mia stessa disabilità, se si tolgono la protesi, non escono più da casa. Invece la vita è questa. E a loro dico che con o senza protesi, la vita è sempre quella. Se si accettano per quello che sono, vanno avanti e spaccano il mondo.”

Andrea ha dimostrato che qualsiasi barriera fisica si può superare se si abbatte quella della “mente”: la capacità di accettarsi. Ed Andrea ci è riuscito. È diventato un grande atleta, un campione. In 25 anni ha conquistato decine di medaglie, è diventato il simbolo della Scherma e del Basket ma soprattutto è un esempio per chi non intende fermarsi davanti ad un destino che vorrebbe cambiare il corso della vita. Andrea ha insegnato a tutti che la disabilità non è un limite se si mantiene viva la voglia di combattere. Con quella forza si supera tutto, con quella voglia si può vincere tanto, anche stando seduti in carrozzina.

“Se uno si accetta allora va incontro al futuro. È lì che nasce la forza”, scrive Andrea.

En Garde. L’intervista

L’idea del libro non è stata mia”- afferma Andrea Pellegrini. Tutto nasce dall’incontro dell’atleta con Fabio Renzi, fotografo documentarista impegnato in progetti a tematiche sociali e antropologiche, e Diana Pintus, scrittrice e sceneggiatrice che fa rete con organizzazioni che si occupano di sport e disabilità in tutto il mondo.

 Fabio l’ho incontrato in un percorso di Olimpiadi di Pallacanestro che si doveva svolgere a Romaspiega AndreaSi era trasferito al centro Olimpico di Roma dove ci allenavamo, lì  è avvenuto il nostro incontro. Si è appassionato alla mia storia, mi ha seguito per anni, poi ha vinto una mostra fotografica dove mi aveva scelto come soggetto. Per me è stato un onore”.

L’incontro con Diana Pintus risale al 2016, in occasione delle Olimpiadi di Rio. Andrea ricorda con entusiasmo l’ammissione a quelle Olimpiadi. Prima qualificato, non fu più ammesso per un criterio introdotto dalla federazione internazionale. “Ma 15 giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi, mi fu comunicato che ero stato riammesso per la squalifica della Russia (368 atleti russi non andavano più, ndr), si liberarono 2 posti ed io fui il primo ad essere richiamato”. Per anni Diana Pintus lo ha seguito per le Olimpiadi di Rio con il blog Paralimpico. “Lei scriveva, Fabio faceva foto, lì nacque quest’idea di fare un libro sulla mia vita. Diciamo che con questo progetto si è chiusa la mia carriera da atleta, ma ci sono tanti altri sogni da realizzare”.

EN GARDE- Presentazione libro PellegriniIl prossimo sogno di Andrea non si allontana mai dalla sua passione, lo sport. “Sogno di aprire una polisportiva qui a Ladispoli, dare la possibilità, con 3/4 discipline, a qualsiasi persona che abbia una disabilità, di poter praticare sport, a livello paralimpico. La scherma, il tennis da tavolo, il calcio balilla, le freccette, le bocce… sono sport che si possono praticare sia in piedi che da seduti in carrozzina, quindi con una disabilità è possibile  praticare ugualmente una disciplina”.

La capacità di non fermarsi davanti a nulla. “Ero un atleta di arti marziali e un surfista. Con l’incidente nel 1991, prima erano dominanti le gambe, poi  sono diventate dominanti le braccia. Il centro Santa Lucia è stata la mia famiglia, mi ha dato l’oro, mi ha dato tutto. Oggi mi dà la possibilità, insieme al mio Maestro Emanuele, di insegnare ai bambini, ai ragazzi che hanno avuto incidenti e che entrano a fare la riabilitazione in questo centro. Abbiamo fatto un progetto, una volta a settimana per ora. Poi due volte a settimana insegniamo qui a Ladispoli dove abbiamo 3-4 ragazzi. Con noi, poi, c’è anche Edoardo Giordan (oro individuale del Campionato italiano di Scherma 2017), anche se è entrato in Polizia continuiamo con lui il progetto: che arrivi a Tokyo e che porti a casa una medaglia!”.

Dopo una splendida carriera, per il campione Pellegrini è arrivato un infortunio grandissimo che ha dettato la parola alle sue esperienze da atleta. “Oggi ho fatto una scelta che è quella di diventare maestro, questo è il mio obiettivo”. Il lavoro, due bambini, una famiglia da mantenere, giornate piene, intense. Tutto questo non gli consente più di dare il cento per  cento come atleta.

Lo stimolo principale oggi, per Andrea, è la famiglia, che viene prima di tutto. “Prima avevo altre priorità. Oggi vivo per la mia famiglia. Mi taglierei una gamba, mi leverei il cuore… darei tutto per loro”. Oggi nella vita di Andrea ci sono Gioele, di 12 anni, e Edoardo di 9. Il campione ladispolano è un papà esemplare, l’unico rammarico è quello di non poter essere sempre accanto ai figli. “Cerco di essere presente ma non è facile perché lo sport, con i progetti che abbiamo, molto spesso ci porta via”.

La lunga carriera

La carriera sportiva di Andrea Pellegrini inizia con la Scherma in Carrozzina e il Basket in Carrozzina, come cestista nel Santa Lucia Roma. Ecco di seguito le vittorie conseguite tra il 1995 e il 2016.

  • In ambito regionale ha conquistato 10 Titoli Italiani, 9 Coppe Italia e 3 Super Coppe Italiane nel Basket in Carrozzina e 4 Titoli nella Scherma in Carrozzina, nelle sue specialità: fioretto, spada e sciabola sia individuale che a squadre, Categoria A Maschile.
  • Nel 1995 ha partecipato agli Europei di Scherma in Carrozzina di Blakpool, in Gran Bretagnae ha vinto la sua prima medaglia d’argento internazionale nella spada a squadre.
  • Nel 1996 si qualifica alle Paralimpiadi di Atleta 1996 nella scherma e vince 4 medaglie: tre argenti nella spada individuale e a squadre e nel fioretto a squadre e un bronzo nel fioretto individuale.
  • Nel 1998 conquista con la sua squadra la Coppa dei Campioni di Basket in Carrozzina a Battipagliae ai Mondiali di Scherma in Carrozzina a Euschirchenb, in Germania si aggiudica 3 medaglie: due bronzi nel fioretto, sia individuale che a squadre, e una medaglia d’argento individuale nella spada.
  • Nel 1999 vince la medaglia d’oro nel fioretto individuale della Coppa del Mondo 1999, e medaglia d’oro agli Europei di Varsavia, in Polonia 1999,insieme ai due argenti rispettivamente nel fioretto a squadre e nella spada individuale.
  • Alle Paralimpiadi di Sydney 2000, nella Scherma in Carrozzina, conquista due argenti (fioretto e spada individuale) e un bronzo nel fioretto a squadre.
  • Nel 2003 vince la Coppa dei Campioni di Basket in Carrozzina a Manchester, Gran Bretagnae vince un’altra medaglia d’oro agli Europei di Basket in Carrozzina a Sassari. 
  • Nel 2003, agli Europei di Scherma in Carrozzina a Paragi, in Franciavince la medaglia d’oro nel fioretto individuale e due argenti rispettivamente nel fioretto e nella sciabola a squadre.
  • Nel 2004, dopo aver vinto la Coppa del mondo di Scherma in Carrozzina nel fioretto individuale, si qualifica alle Paralimpiadi di Atene 2004e vince la medaglia d’oro nella sciabola individuale.
  • Nel 2005, agli Europei di Scherma in Carrozzina a Madrid, in Spagnaconquista due medaglie di bronzo nel fioretto a squadre ed individuale, un argento nella sciabola a squadre e una medaglia d’oro individuale nella sciabola. Infine conquista anche gli Europei di Basket in Carrozzina a Parigi, in Francia 2005.
  • Nel 2006, ai Mondiali di Scherma in Carrozzina a Torino, conquista due medaglie d’argento, una nella sciabola individuale e uno nel fioretto a squadre.
  • Nel 2007 in Germania vince la Coppa dei Campioni di Basket in Carrozzina a Wetzlar; agli Europei di Scherma in Carrozzina a Varsavia, in Poloniaconquista un argento individuale ed uno a squadre nel fioretto.
  • Alle Paralimpiadi di Pechino 2008vince un bronzo nella sciabola individuale
  • Nel 2009, agli Europei di Basket in Carrozzina ad Adana, in Turchia,conquista la medaglia d’oro.
  • Dopo molte vittorie in Italia, nel 2014 agli Europei di Strasburgo, in Francia,arriva 4° nel fioretto a squadre e 6° nella sciabola individuale.
  • Nel 2015 ai Mondiali di Eger, in Ungheria conquista una medaglia d’argento nella sciabola a squadre e il 5° posto nella sciabola individuale.
  • Nel 2016 qualificazione ai Giochi Paralimpici di Rio De Janeiro. Sempre nel 2016 vince la Coppa del Mondo ai Mondiali di Pisa nella sciabola maschile categoria A. copyright-vivicentroGALLERIA FOTO
  • PH. MD

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