Al Museo Lanciani la conferenza di “Adriano: varius, multiplex, multiformis”

Appuntamento con la cultura al Museo Lanciani Appuntamento con la cultura, sabato 17 novembre ore...

LEGGI ANCHE

Appuntamento con la cultura al Museo Lanciani

Appuntamento con la cultura, sabato 17 novembre ore 16.30,  al Museo Lanciani di Montecelio.

Dopo “Il migliore tra gli imperatori: M. Ulpio Traiano“, continua il ciclo di conferenze organizzate dalla Soprintendenza e dal GAL Sez. Cornicolana con “Adriano: varius, multiplex, multiformis”, a cura di Valentina Cipollari.

A seguire l’intervento di Zaccaria Mari sulle ultime scoperte a Villa Adriana, residenza imperiale extraurbana a partire dal II secolo. Voluta dall’imperatore Adriano (117-138), si trova presso Tivoli (l’antica Tibur). Si tratta di un ricco complesso di edifici estesi su una vasta area, che doveva coprire circa 120 ettari, in una zona ricca di fonti d’acqua dove vi passavano quattro degli antichi acquedotti romani che servivano Roma (Anio VetusAnio NovusAqua Marcia e Aqua Claudia). Nei pressi esiste tuttora la sorgente di acqua sulfurea delle Acque Albule (Bagni di Tivoli), che era conosciuta ed apprezzata dall’imperatore. Nei dintorni inoltre erano presenti numerose cave di materiali da costruzione come il travertino e il tufo.

Dopo la morte di Adriano, la villa continuò ad essere utilizzata, ma in seguito fu progressivamente abbandonata e durante il medioevo ridotta a terreno agricolo, salvo essere utilizzata come cava di materiali edili di pregio (marmi, mosaici, decorazioni) per le case di Tivoli, e come riserva di pietra da cui estrarre calce.

Il primo a rinominarla, dopo secoli, fu l’umanista Flavio Biondo nel 1450, e una decina di anni dopo essa venne visitata e citata anche da Papa Pio II. Si animò così – dalla fine del secolo – l’interesse di umanisti, mecenati, papi, cardinali e nobili per la villa. Interesse che fu, innegabilmente, soprattutto predatorio, alla ricerca di statue e marmi. Grandi quantità di materiali furono destinati sia alla Villa di Tivoli che a quella di Roma.

Nel 1999, Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO con la seguente motivazione: «Villa Adriana è un capolavoro che riunisce in maniera unica le forme più alte di espressione delle culture materiali dell’antico mondo mediterraneo. Lo studio dei monumenti che compongono la Villa Adriana ha svolto un ruolo decisivo nella scoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del Barocco. Essa ha, inoltre, profondamente influenzato un gran numero di architetti e disegnatori del XIX e del XX secolo

Nel 2014 è stato il ventiseiesimo sito statale italiano più visitato, con 232 147 visitatori e un introito lordo totale di 546 598 Euro.

Dal 1 settembre 2016, Villa Adriana è riunita, sotto un’unica gestione autonoma, ai siti monumentali di Villa d’Este, del Santuario di Ercole Vincitore, della Mensa Ponderaria e del Mausoleo Plauzi.

Fonte: Wikipedia

 di Maria D’Auria

Gori, Boscoreale – Energie per il Sarno e Azioni per l’acqua

L’impegno Gori per la rete fognaria e la riduzione delle perdite idriche. Presentati a Boscoreale i primi risultati di Energie per il Sarno
Pubblicita

Ti potrebbe interessare