Alberto Angela VS Beyoncé: il Parco Archeologico del Colosseo chiarisce la vicenda

Alberto Angela VS Beyoncé: il Parco Archeologico del Colosseo chiarisce la vicenda Si è parlato...

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Alberto Angela VS Beyoncé: il Parco Archeologico del Colosseo chiarisce la vicenda

Si è parlato molto della “contesa” tra Alberto Angela e la cantante Beyoncé, per quanto riguarda l’utilizzo del Colosseo, il primo per registrarci il programma TV, la seconda per girare un video musicale.

Il Parco Archeologico del Colosseo, l’ente responsabile dell’Anfiteatro Flavio di Roma e di altri luoghi del foro romano, ha chiarito la vicenda attraverso un comunicato:

“In considerazione della complessità del monumento e della visibilità internazionale, l’iter doveva prevedere la presentazione con congruo anticipo di un progetto dettagliato in linea con le politiche culturali del Parco.

Si precisa che è pervenuta a questo ufficio il 26 giugno scorso da parte di una agenzia privata di tour operator la richiesta di apertura notturna del Colosseo per girare un video musicale nei giorni 7, 9, 10 luglio per conto di una società discografica di livello mondiale di cui non veniva precisato il nome.

Nelle date indicate nella richiesta da parte dell’agenzia il monumento risultava utilizzato per riprese televisive da tempo programmate, oltre che interessato dalle attività di valorizzazione serali organizzate da questo Parco (Sangue e Arena; Luna al Colosseo).

Alla agenzia, che solo successivamente, il 2 luglio, segnalava di aver agito per conto della casa discografica di Beyoncé, è stato comunicato che, in considerazione della complessità del monumento e della visibilità internazionale, l’iter doveva prevedere la presentazione con congruo anticipo di un progetto dettagliato in linea con le politiche culturali del Parco”.

In conclusione, la cantante avrebbe dovuto presentare in anticipo la richiesta di utilizzare il Colosseo come scenario del suo video. Il comunicato aggiunge poi che “per la realizzazione di tali riprese, la prassi, oltre al canone concessorio (250.000 euro per il Colosseo), prevede necessariamente l’individuazione di una causa benefica a cui devolvere ulteriori fondi specifici, con modalità da concordare”.

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