Addio a Giorgio Albertazzi

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L’attore toscano Giorgio Albertazzi è morto a 92 anni nella casa dove viveva con la moglie – Renzi, “un grande italiano” – Fiorello, grazie Maestro! – Istrione controverso, da Salò al teatro

Roma – L’attore Giorgio Albertazzi, uno dei grandi del teatro italiano, e’ morto stamattina. Aveva 92 anni. E’ stato il performer piu’ imprevedibile della scena, non solo italiana. Memorabile il suo Amleto, regia di Franco Zeffirelli, in cartellone nel 1964 (anno delle celebrazioni shakespeariane) per due mesi all’Old Vic di Londra e vincitore del Challenge al The’atre de Nation di Parigi.

Con il film ‘L’anno scorso a Marienbad’ vinse il Leone d’Oro a Venezia nel 1961 e con l’Enrico IV dei primi anni ’80, per la regia di Antonio Calenda, apri’ una crepa formidabile nell’establishment teatrale italiano, tanto che si puo’ parlare di “prima” e “dopo” Enrico IV per capire l’evoluzione nel rapporto tra pagina e scrittura scenica. Il suo ‘Adriano’ raggiunse le 800 repliche e nel 2004 fece storia il suo ‘Dante’ dalla torre degli Asinelli di Bologna, davanti a ventiduemila persone.

Personalita’ controversa, Albertazzi e’ stato architetto, attore, regista, autore e anche fotografo. Toscano (nato a Fiesole), debutto’ con Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino in ‘Troilo e Cressida’ di Shakespeare. Dal 2003 al 2008 diresse il Teatro Argentina di Roma e nel 2007 sposo’ la nobildonna Pia de’ Tolomei. Nel 2009 al Teatro Ghione fu interprete di Lezioni Americane di Italo Calvino, e al Teatro Greco di Siracusa di Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Krzysztof Zanussi.

Sempre nel 2009, per Rai 2, registro’ una lettura della Divina Commedia fra le rovine del centro storico dell’Aquila e nel 2014 sorprese tutti partecipando alla decima edizione di Ballando con le stelle su Rai 1, diventando il concorrente piu’ anziano di tutte le edizioni internazionali del programma, superando l’attrice Cloris Leachman che nel 2008, all’eta’ di 82 anni, aveva partecipato all’edizione americana. Nella stagione 2014-2015 il Teatro Ghione ha ospitato il suo ultimo spettacolo: ‘Il mercante di Venezia’ insieme a Franco Castellano.

Albertazzi istrione controverso, da Salo’ al teatro

Personalita’ controversa, Giorgio Albertazzi fu architetto, attore, regista, autore e anche fotografo. Toscano (nato a Fiesole), debutto’ con Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino in ‘Troilo e Cressida’ di Shakespeare, fu direttore per cinque anni del Teatro Argentina di Roma e sfuggi’ per un pelo al plotone di esecuzione.Nel 1943, infatti, aveva aderito alla Repubblica di Salo’, ricoprendo il grado di tenente nella terza compagnia della “Legione Tagliamento”. Arrestato nel 1945 per aver comandato nei giorni che precedettero la Liberazione un plotone di esecuzione e per collaborazionismo, trascorre due anni in carcere, per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta “amnistia Togliatti”. Laureato in architettura, si dedica successivamente alla recitazione in fotoromanzi, in teatro, al cinema e in televisione. Pur avendo girato una trentina di film (tra cui una pellicola di Resnais ‘L’anno scorso a Marienbad’ che vinse la Palma d’Oro a Cannes) e avendo lavorato molto in televisione, soprattutto come interprete di sceneggiati televisivi di successo negli anni sessanta, il nome di Albertazzi e’ soprattutto legato al teatro.

Nel 1964, in occasione del 400mo anniversario della nascita di Shakespeare, debutto’ al teatro Old Vic di Londra con Amleto, diretto da Franco Zeffirelli. Lo spettacolo rimase in cartellone per due mesi e Albertazzi fu premiato con una foto nella galleria dei grandi interpreti shakesperiani del Royal National Theatre, unico attore non di lingua inglese.Come regista televisivo e come attore protagonista giro’ nel 1969 ‘Jekyll’, tratto dal romanzo di Stevenson. Il suo primo e unico film come regista cinematografico, ‘Gradiva’, del 1970 – ove appare con Laura Antonelli – ebbe grossi problemi con la produzione e la distribuzione, esci’ solo in alcune sale, dopodiche’ fu ritirato.Al Teatro alla Scala di Milano nel 1969 fu Edipo in ‘Edipo re’ di Sofocle per la regia di Giorgio De Lullo, con Anna Proclemer e Gabriele Lavia. Nel 1974 prese parte alla serie televisiva Philo Vance, dove interpretava la parte dell’investigatore creato da S.S. Van Dine.Al Teatro ‘La Fenice’ di Venezia nel 1980 curo’ la regia e l’adattamento di ‘Peer Gynt’, da Henrik Ibsen con musiche di scena di Edvard Grieg ed e’ una voce recitante con Anna Proclemer.

Gli anni ’90 furono il decennio delle bizzarrie: dalla candidatura nel 1996, alla Camera nel collegio di Tradate con il sostegno del centrodestra (ottenne il 31% dei voti e venne sconfitto dal rappresentante della Lega Nord Carlo Ambrogio Frigerio) allo spettacolo di tango del 1997 con la cantante Giuni Russo. Sua compagna sulla scena e nella vita (dopo un rapporto sentimentale con l’attrice Bianca Toccafondi) a partire dal 1956 e’ stata Anna Proclemer, ma il 12 dicembre 2007 sposo’ a Roma la nobildonna fiorentina Pia de’ Tolomei, 36 anni piu’ giovane. A coronamento di una carriera molto intensa e peraltro ancora attiva, nel 2004 il pubblico italiano lo insigni’ del Premio Gassman alla carriera. Contemporaneamente, porto’ in scena, insieme con Dario Fo, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia.Il 10 febbraio 2006 interpreto’ il Canto di Ulisse, da Dante, nel corso della Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino e nel 2009 al Teatro Ghione di Lezioni Americane di Italo Calvino, per la regia di Orlando Forioso, e al Teatro Greco di Siracusa di ‘Edipo a Colono’ di Sofocle per la regia di Krzysztof Zanussi.Sempre nel 2009, per Rai 2, registro’ una lettura della Divina Commedia fra le rovine del centro storico dell’Aquila e nel 2014 sorprende tutti partecipando alla decima edizione di Ballando con le stelle su Rai 1, diventando il concorrente piu’ anziano di tutte le edizioni internazionali del programma, superando l’attrice Cloris Leachman che nel 2008, all’eta’ di 82 anni, aveva partecipato all’edizione americana. Nella stagione 2014-2015 il Teatro Ghione ha ospitato il suo ultimo spettacolo: ‘Il mercante di Venezia’ insieme a Franco Castellano.

Da Mattarella a Dario Fo, omaggio ad Albertazzi. Fiorello, “grazie Maestro!”

Da Sergio Mattarella a Fiorello, il mondo della politica e della cultura piange il maestro Giorgio Albertazzi, spentosi a 92 anni.

“Con Giorgio Albertazzi scompare uno dei massimi interpreti del teatro e del cinema italiano contemporaneo. Attore versatile e innovativo, ha saputo unire nella sua lunga carriera tradizione e modernita’. Le sue interpretazioni dei grandi classici restano una pietra miliare nella storia dello spettacolo. Albertazzi, che ha dedicato al teatro l’intera esistenza, e’ stato punto di riferimento e maestro per generazioni di attori e registi”, ha dichiarato il presidente della Repubblica, Mattarella.

“E’ scomparso un grande italiano che ha fatto la storia del teatro e in parte anche del cinema”, è stato invece il ricordo del premier, Matteo Renzi, alla Biennale di Venezia. “Albertazzi e’ stato un protagonista assoluto del nostro teatro. Un pezzo importante del Novecento italiano. Un uomo cosi’ non muore mai”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.

“Un monumento della cultura italiana, una personalita’ straordinaria che ho avuto l’onore di conoscere, una persona libera che amava dire quello che pensava e che ha saputo far rivivere la cultura italiana. Per noi e’ una grande scomparsa”, ha sottloineato la candidata a sindaco di Roma per Fdi e Lega, Giorgia Meloni, arrivando all’Auditorium della Conciliazione per la presentazione dei suoi sette obiettivi per la capitale. Quando l’attore e’ stato citato, la sala gli ha dedicato una lunga standing ovation.

“Non si puo’ non dire…Grazie maestro!”, è il messaggio su twitter di Rosario Fiorello.

“Albertazzi? Come me era un anarchico naturale e per questo andavamo d’accordo”. Il premio Nobel, Dario Fo, intervistato da Skytg24, ricorda cosi’ l’amico e compagno di avventura. “Appena potevamo tutti e due ci mettevamo a scrivere, rielaboravamo dei testi di Shakespeare e poi li recitavamo insieme. Proprio ora mi sto rileggendo un testo che abbiamo riscritto insieme e che e’ quello di ‘Enrico IV’ che si trucca da soldato e va a provocare gli altri soldati perche’ vuole sapere la condizione in cui si trova tutta la truppa. E’ un pezzo eccezionale – sottolinea Fo – dove il piacere di recitare con un grande come Albertazzi compensava le difficolta’. Entrambi avevamo dei punti di contatto molto chiari, e anche quando si discuteva alla fine si arrivava a recitare come conclusione”. “Lo saluterei con questo verso – conclude l’attore – tutto appare e tutto e’ vero, basta capovolgersi per rendersi conto che la verita’ e’ ancora un’altra”.

 

vivicentro.it/spettacoli –  (AGI) / Addio a Giorgio Albertazzi

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