La conta dei collegi di Berlusconi: «Faremo cappotto in Veneto e Sicilia»

Berlusconi: «Sarà l’ultima mia battaglia» Silvio Berlusconi si butta nella mischia elettorale certo che il...

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Berlusconi: «Sarà l’ultima mia battaglia»

Silvio Berlusconi si butta nella mischia elettorale certo che il Rosatellum possa portare grandi benefici al suo partito e alla coalizione e fa la conta dei collegi: «Faremo cappotto in Veneto e Sicilia».

Berlusconi: faremo cappotto nei collegi in Veneto e Sicilia

Silvio festeggia con i suoi il Rosatellum: “Sarà l’ultima mia battaglia”

ISCHIA – Le elezioni del 2018 per Silvio Berlusconi hanno un significato particolare. Anche personale. Non ha la sicurezza di potersi candidare: attende la Corte dei diritti dell’uomo che si riunisce il 22 novembre. «E poi dovrò aspettare sei mesi per la sentenza», ha detto il Cavaliere sabato a Ischia. Ma in ogni caso ha assicurato che sarà in primissima fila per conquistare la maggioranza e tornare al governo con il centrodestra. «Porterò Forza Italia al 25% e la coalizione oltre al 40%. Sarà la mia ultima sfida politica della vita».

L’ex premier, in questi due giorni tra Ravello e Ischia, dove gli azzurri campani hanno dato una grande prova di forza, ha spiegato il senso della sua operazione. Ne ha parlato pure in pubblico, ma in privato è sceso nei particolari con alcuni dirigenti di Forza Italia.

Particolari che sono legati alla nuova legge elettorale: collegi uninominali da vincere, alleati da inventare, soprattutto al sud, dove gli azzurri non potranno sommare i voti della Lega. Tra l’altro – questo il timore – al Nord Salvini vorrà fare la voce grossa: magari ringalluzzito dai risultati dell’Austria, che vede vincitore un partito popolare che non segue il modello Merkel ma quello dell’ungherese Orban, fortemente caratterizzato da una politica di chiusura dei confini ai migranti.

Berlusconi ha insistito sulla necessità, nelle regioni meridionali, di favorire e aiutare in tutti i modi la nascita della cosiddetta quarta gamba di centro. Con l’obiettivo almeno del 4%. L’esempio è quello siciliano, dove il quarto petalo del centrodestra è stato costruito attorno l’Udc di Lorenzo Cesa e ai Popolari-Autonomisti di Saverio Romano. Prioritaria rimane però la crescita di Forza Italia in tutto il Paese, riportando al voto una parte di quegli italiani che votava per il Pdl. Il Cavaliere parla sempre di «lucida pazzia», del coraggio di darsi degli obiettivi ambiziosi. «Se riusciamo a portare Forza Italia oltre il 20% e il centrodestra al 40% – ha detto il Cavaliere – avremo la maggioranza sia alla Camera che al Senato. È non sarà necessario fare la grande coalizione con il Pd».

Berlusconi va alla guerra con tutta la convinzione e la determinazione che lo caratterizza. Le prossime politiche saranno «l’ultima battaglia della vita». E vuole vincerla. Collegio per collegio, dove vuole mettere i più forti, i ras del consenso. Niente paracadute nelle liste bloccate del proporzionale: lì andrà il grosso delle new entry: società civile, giovani, imprenditori. «Certo – spiega Domenico De Siano, coordinatore campano di Fi – dobbiamo aprire le nostre liste, ma è necessario pure garantire quote alla nostra classe dirigente. Il presidente Berlusconi saprà dosare il giusto equilibrio, come sempre». Paolo Russo, il commissario azzurro di Napoli che conosce molto bene il territorio, nega che il Rosatellum penalizzi Forza Italia al Sud. «A lasciarci le penne ovunque sarà il Pd», sostiene. Ha fatto un po’ di conti e dice che per quanto riguarda la Campania Forza Italia, tra Caserta e la provincia di Napoli, riuscirà a conquistare almeno 6 collegi uninominali sui 22 della Camera. E questo in base ai sondaggi di queste settimane, che danno il partito Berlusconi in Campania attorno al 24%. «Se il Cavaliere e la nostra capacità ci porteranno al 30% potremo fare bingo. Brunetta a Ischia ci ha spiegato che se ci avviciniamo al 40% la vittoria nei collegi uninominali cresce in maniera non proporzionale ma esponenziale».

Berlusconi e i suoi esperti hanno cominciato a fare un po’ di conti sulla base della nuova legge elettorale. Conti parziali relativi alla Camera e sulla base dei sondaggi attuali. Viene fuori che in Veneto il centrodestra unito potrebbe conquistare tutti i 17 collegi uninominali.

Cappotto anche in Sicilia: 20 su 20, sempre che alle regionali del 5 novembre dovesse vincere il centrodestra con Musumeci. In Piemonte il centrodestra potrebbe vincere 10 collegi uninominali su 17. In Liguria 4 su 6, nel Lazio 7 su 21, in Puglia 5 su 16. In Emilia Romagna e in Toscana dipenderà dal peso di Mdp e da quanti collegi gli scissionisti faranno perdere al Pd.

vivicentro.it/politica
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