Di Maio: “Oggi duro colpo al Jobs Act, bocciata una parte del provvedimento”

“La Corte Costituzionale oggi ha dato un duro colpo al Jobs act. Ha bocciato una...

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“La Corte Costituzionale oggi ha dato un duro colpo al Jobs act. Ha bocciato una parte di quel provvedimento, di cui ancora oggi i lavoratori subiscono i danni”

Il vicepremier, Luigi Di Maio in un post sui social informa come la corte costituzionale abbia dato un duro colpo al Jobs act. Secondo quanto affermato dal ministro sarebbe stata bocciata una parte del provvedimento

“La Corte Costituzionale oggi ha dato un duro colpo al Jobs act. Ha bocciato una parte di quel provvedimento, di cui ancora oggi i lavoratori subiscono i danni, e stabilito che un licenziamento ingiustificato non è mai quantificabile in termini di mensilità da garantire al lavoratore come invece avevano imposto con il Jobs act. Perché, per il principio di equità, non si può permettere che il licenziamento ingiustificato di una persona assunta da poco (un giovane) sia economicamente conveniente. Qualche giorno fa avevo definito assassini politici quelli che hanno progettato, promosso, votato e difeso una riforma folle come quella del Jobs Act. Lo penso ancora, anzi dopo questa notizia ne sono ancora più convinto: non siamo solo noi a smantellare il Jobs act, ma anche la Consulta.”

Il ministro continua ancora dichiarando che grazie al Decreto Dignità si aumenta di molto l’indennizzo per i lavoratori licenziati ingiustamente:

“Con il Decreto Dignità siamo andati proprio nella direzione che oggi viene indicata dalla Corte e abbiamo aumentato di molto l’indennizzo per i lavoratori licenziati ingiustamente, mentre i fautori del Jobs Act – e non solo loro – ci attaccavano negando l’evidenza. Speriamo che a questo punto inizino a meditare sui loro errori.

Ci hanno venduto il Jobs Act come il trionfo della meritocrazia, e invece era l’esatto opposto. Un sistema a cui abbiamo cercato di porre rimedio con il decreto dignità. E continueremo su questa strada. Sempre dalla parte dei lavoratori e degli imprenditori onesti.”

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