Ai verdiniani tre vicepresidenze di Commissioni. Minoranza Pd in rivolta: “Renzi chiarisca in Aula”

Dopo il sì alla riforma costituzioni grazie i voti di Ala, il gruppo dell’ex fedelissimo...

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Dopo il sì alla riforma costituzioni grazie i voti di Ala, il gruppo dell’ex fedelissimo di Berlusconi riesce a piazzare Longo (Finanze), Langella (Bilancio) e Compagnone (Difesa). Ma il premier-segretario respinge le accuse: «Verdini non è entrato in maggioranza»

Dopo l’appoggio decisivo al ddl Riforme costituzionali, Denis Verdini passa all’incasso. Il gruppo Ala si prende infatti tre vicepresidenze di commissione assegnate al Senato, in quota di maggioranza. Eva Longo, Pietro Langella e Giuseppe Compagnone sono infatti stati eletti vicepresidenti, rispettivamente, delle commissioni Finanze, Bilancio e Difesa. Un’elezione che, per le opposizioni, certifica di fatto l’ingresso di Ala nella maggioranza.  

Ma il premier, intervenendo a Porta a Porta, prova a smontare la polemica. «Verdini non è entrato in maggioranza», dice Renzi aggiungendo che «la maggioranza costituzionale è sempre più ampia di quella politica, tutte le volte che votiamo sulle riforme ci sono maggioranze un po’ diverse. Non vedo la notizia».  

L’accordo è stato raggiunto poco prima dell’ora di pranzo in un colloquio tra il capogruppo del Pd Luigi Zanda e lo stesso Verdini. Ma la polemica è partita. La minoranza Pd insorge. «Forse è il caso che Renzi ci dica se esiste una nuova maggioranza politica che sostiene il governo e che comprende anche Verdini. Se è così si deve aprire un dibattito pubblico e in Parlamento», dice il deputato dem Roberto Speranza. Stessa lettura fornita anche da Forza Italia, che con Brunetta chiede al premier di ufficializzare l’ingresso di Verdini in maggioranza con un passaggio al Quirinale. 

 

Con 3 vice presidenze nelle Commissioni del Senato @matteorenzi affilia ufficialmente Ala al Pd e al governo

 

«Prendiamo atto dell’ingresso di Ala in maggioranza. Non avevamo dubbi al riguardo e oggi», rincara Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia in Senato. Ben diversa la lettura fornita dal capogruppo di Ala Lucio Barani: «Con una decisione anti-democratica siamo stati esclusi» da un accordo sulle vicepresidenze in quota opposizione «dalle altre minoranza. La maggioranza ha sanato questa decisione». Gaetano Quagliariello, da poco fuoriuscito da Ncd, la butta in versi su Twitter: 

 

La maggioranza sai e’ affiliazione – Tu voti per cambiar Costituzione – Il giorno dopo vinci premio in Commissione…

 

IL BLITZ DI MATTEOLI  

Alla presidenza della Commissione Trasporti e Infrastrutture, invece, viene confermato a sorpresa Altero Matteoli (Forza Italia), che ha battuto il candidato della maggioranza, l’autonomista Vittorio Fravezzi. Per il primo 12 voti, tra cui quelli di Sel e M5S, per il secondo 9. Come vicepresidenti sono stati confermati Stefano Esposito (Pd) e Massimo Cervellini (Misto-Sel). All’uscita della Commissione, Andrea Cioffi ha riferito il voto a favore di M5S per Matteoli «perché è stato un bravo presidente ed è stato garante della maggioranza e dell’opposizione. Ha fatto bene il suo lavoro. Non c’è – ha assicurato – nessun motivo politico».  

LE ALTRE COMMISSIONI  

Alla Giustizia esce un esponente di Forza Italia, Nitto Palma, per far posto a Nino D’Ascola (Ncd). D’Ascola è stato eletto alla seconda votazione con 14 voti contro i 7 del senatore della minoranza Pd Felice Casson, poi eletto con 11 voti vicepresidente assieme a Maurizio Buccarella del M5s.  

I senatori del Pd Mauro Maria Marino e Giorgio Tonini sono stati confermati presidenti, rispettivamente, delle Commissioni Finanze e Bilancio del Senato. La conferma è giunta con 18 voti favorevoli in ciascuna Commissione. I senatori verdiniani di Ala Eva Longo e Pietro Langella sono stati eletti vicepresidenti in quota maggioranza. Per l’opposizione la carica di vicepresidente è stata assegnata a maggioranza ai senatori di Fi Franco Carraro (Finanze) e Andrea Mandelli (Bilancio). 

Pier Ferdinando Casini è stato confermato alla presidenza della Commissione Esteri del Senato .Vicepresidenti sono stati confermati Paolo Corsini (Pd) e Peppe De Cristofaro (Sel); segretari sono risultati Antonio Razzi (Fi) e la “new entry” Francesco Maria Amoruso (Ala).  

Anna Finocchiaro, senatrice Pd, è stata confermata alla presidenza dellaCommissione Affari Costituzionali. Vice sono i senatori Salvatore Torrisi di Ap e Claudio Fazzone di Ap. Segretari saranno Manuela Repetti (Ala) e Nicola Morra (M5S). 

Massimo Mucchetti, esponente della minoranza del Pd, è stato rieletto con 19 voti presidente della Commissione Industria del Senato. Come vicepresidenti sono stati eletti la senatrice Paola Pelino di Fi (11 voti) e Aldo Di Biagio di Ap (nove voti).  

Il senatore di Area popolare Ncd-Udc, Roberto Formigoni è stato confermato con 18 voti alla guida della presidenza della Commissione Agricoltura del Senato. Come vicepresidenti sono stati eletti la senatrice del Pd Leana Pignedoli con 13 voti, e la senatrice di M5S Elena Fattori con 5 voti. 

Maurizio Sacconi (Ap) è stato rieletto presidente della Commissione Lavoro del Senato. Per lui 19 preferenze su 22. Come vicepresidenti sono stati eletti Maria Spilabotte (Pd) con 16 voti e Nunzia Catalfo (M5S) con sei voti.  

Andrea Marcucci è stato rieletto presidente della Commissione Cultura delSenato, con 19 preferenze, a cui si aggiungono due schede bianche. Vicepresidenti sono stati eletti Marco Marini (Fi) e Franco Conte (Ap). 

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