L’Europa trova un’intesa sui migranti, la flat tax può attendere, battaglia sui vitalizi

Dopo una notte di discussioni sulla questione ” migranti “, con anche fasi drammatiche di...

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Dopo una notte di discussioni sulla questione ” migranti “, con anche fasi drammatiche di contrapposizione che hanno visto anche l’Italia trincerarsi dietro la minaccia di Conte di avvalersi del suo diritto di porre il veto sulle conclusioni, si è giunti a un’intesa con Macron e Merkel il che ha consentito di poter stabilire che:

«Sul territorio dell’Ue, chi viene salvato secondo il diritto internazionale, deve essere preso in carico sulla base di uno sforzo condiviso, attraverso il trasferimento in centri controllati istituiti in alcuni Stati membri, solo su base volontaria».

Inoltre, si è anche convenuto che nei centri si svolgeranno le procedure per «distinguere tra migranti irregolari, che saranno rimpatriati, e chi necessita di protezione internazionale, per cui si applicherà il principio di solidarietà».

Questi accordi consentono al premier italiano di poter affermare, con soddisfazione: «Da questo Consiglio esce un’Europa più responsabile e più solidale. L’Italia non è più sola» e questo, dopo lo scontro sul decreto dignità al Consiglio dei ministri che oltre ad aver stoppato il testo voluto da Luigi Di Maio ha fatto scattare anche il richiamo del ministro dell’Economia Giovanni Tria che dice: i decreti si fanno solo se hanno la giusta copertura finanziaria, dà corda anche a Salvini che, lesto ad intravedere la “pezza” da porre all’enpasse nel quale ci si ritrova anche sulla sua flat tax, incassa e pone in primo piano il consenso politico che gli giunge dal dossier immigrazione e lancia il nuovo proclama affermando che: la Priorità ora va ai migranti per cui, anche per la flat tax, si deve e si può attendere. E la rimanda al 2020 tanto, nei tempi lunghi …..

Intanto però, come si tappa un buco ecco che altri se ne aprono su altri fronti evidenziando i limiti della politica dell’annuncio, eclatante o meno che sia, che consente sì di poter cavalcare, nell’immediato, il consenso derivante dai vari “egoismi” smossi dalla pratica di un populismo spinto. Nel caso specifico, ad esempio, passando nel campo dell’M5S e ad un altro cavallo di battaglia di Di Maio, la Battaglia dei vitalizi, troviamo subito un nuovo fronte di polemica che viene aperto contro la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati colpevole di aver espresso dei dubbi sulla cancellazione dei diritti acquisiti anche se ha precisato: “Nessuna riserva politica, – afferma la Casellati –, ma si tenga conto del diritto”.

E questo è, ad ora, poi si vedrà. Ed intanto andiamo avanti pensando sempre: Io speriamo che me la cavo

Stanislao Barretta

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