Habemus “Nuovo Welfare State”: parola gialloverde. Diamo un’occhiata? VIDEO

Habemus “Nuovo Welfare State”: parola gialloverde. Diamo un’occhiata? VIDEO “In soli 20 minuti questo governo...

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Habemus “Nuovo Welfare State”: parola gialloverde. Diamo un’occhiata? VIDEO

“In soli 20 minuti questo governo è stato capace di mettere in campo un nuovo «welfare state»” ha dichiarato, ieri sera e con il suo solito trionfalismo, il vice premier Di Maio. Boh!

Il Punto gialloverde di Stanislao Barretta, hanno la faccia come il culoChe dire se non annotare che, ancora una volta, sono assolutamente incapaci di discostarsi dalla famosa copertina di Cuore (Dopo un giro di consultazioni, la nostra serena analisi: hanno la faccia come il culo), men che meno di darle torto e chiarisco il perché.

Anzitutto sono ben sette mesi che girano attorno a Quota 100 e Reddito di Cittadinanza dandoli sempre per “fatti”, porre ora l’accento sui 20′ di ennesimo incontro di ieri, spesi magari per distribuirsi i bigliettini da esporre, e forse litigare anche su questo visto che SALVINI – scafato dell’immagine e delle parole – ha apertamente e platealmente rifiutato il cartello passato ai tre da Rocco Casalino (lo si nota nel video) e scelto di mostrare un cartellino con solo Quota 100 (vedi foto di copertina) dando ora, e assiurandosi per il futuro, un invocabile distacco dall’altro pilastro degli amici/coltelli M5S: il Reddito di Cittadinanza” (in futuro potrà sempre dire: non ero d’accordo tanto che, in conferenza, ho rifiutato il cartellino degli altri due e mantenuto quello con SOLO QUOTA 100) è quantomeno una sfacciata forzatura. E questo è il primo punto.

Poi, alla luce dei fatti, in continuità d’azione continuano a farlo ancora adesso dando per fatto un Decretone che, in realtà, deve ancora affrontare il percorso parlamentare il che vuol dire dover passare al vaglio e all’approvazione sia della Camera che del Senato. Passerà velocemente? Passerà intatto? Non è detto! Potranno sorgere intoppi, aprirsi discussioni e quant’altro può accadere in momenti di analisi e confronto fatto in democrazia, il che potrebbe rendere il tutto ne rapido ne indenne da ritocchi e modifiche che aprirebbero, ancora una volta, a continue sedute mercanziale tra Lega e M5S con il banditore Conte a battere l’asta fino all’ennesimo “tutto fatto” (si spera).

Ciò premesso, proviamo a dare un’ennesima occhiata all’ultima versione (presentata e da approvare) del cosiddetto Decretone: Reddito di Cittadinanza e Quota 100.

Il reddito di cittadinanza, la misura voluta dal M5s, è definito in 13 articoli. Proviamo a vedere cosa, (ad ora), prevedono partendo dalle risorse a disposizione con un’occhiata alla platea dei beneficiari e, per finire, alle sanzioni per i ‘furbetti’.

  • Durerà 18 mesi e riguarderà circa 5 milioni di persone e 255.000 nuclei familiari con disabili – dicono – e si va da 780 euro per un nucleo con un solo componente, a 1.330 euro per una famiglia di 3 adulti e 2 minorenni. La pensione di cittadinanza è di 630 euro al mese (7.560 l’anno) per scala di equivalenza più 150 euro al mese (1.800 l’anno) per il sostegno all’affitto.
  • L’iter partirà ufficialmente a marzo con la presentazione delle domande mentre le prime card saranno utilizzabili da aprile – dicono.
  • La domanda potrà essere presentata alle Poste, online o ai Caf e sarà valutata dall’Inps che verificherà i requisiti (entro 5 giorni, dicono) che dovrebbero essere:
  • un Isee inferiore a 9.360 euro,
  • un patrimonio immobiliare inferiore ai 30mila euro,
  • disponibilità finanziarie inferiori a 6.000 euro.
  • L’assegno base, che dovrà essere speso entro il mese, per i single è di 500 euro e potrà arrivare a 780 solo se si vive in affitto (+280 euro di contributo). Scende a 650 euro se di paga un mutuo.
  • Per le famiglie l’importo sale progressivamente fino ad arrivare a 1.330 euro per i nuclei con due adulti e tre figli di cui uno maggiorenne e due minorenni.
Previste le cosiddette norme ‘anti-divano’ con gli obblighi di formazione, di lavori socialmente utili e di accettazione delle offerte di lavoro.
  • Entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km o 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km e se anche questa viene rifiutata, la terza potrà arrivare da tutta Italia.
  • Dopo il primo anno anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250km, mentre la terza potrà arrivare da tutto il territorio nazionale. (e qui già il pensiero comincia ad incespicare visto che la terza era già aperta a tutt’Italia, ma si vede che per loro, tra territorio nazionale ed Italia, c’è una qualche differenza)
  • Dopo i 18 mesi tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale. )”” anche qui qualcosa non quadra dato che, a mia conoscenza, un anno è composto da 12 mesi per cui, per quanto sopra, com’è che qui si arriva a 18 mesi e, per di più, si presenta la cosa come un’aggiunta di “aggravante” che dovrebbe incentivare ad accettare un (presunto) lavoro? Non è dato sapere!
Benefici anche per le imprese che assumono i percettori del reddito.
  • Queste potranno ottenere un incentivo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevute dal beneficiario.
Capitolo pensioni e QUOTA 100 che parte, in via sperimentale, per il triennio 2019-2021.
  • Il decretone introduce la pensione di cittadinanza che, per chi non ha casa di proprietà, sarà di 780 euro (di cui 150 come contributo per l’affitto) e di 630 euro per i titolari di pensione di invalidità proprietari di un immobile.
  • Le coppie di pensionati che vivono in affitto riceveranno un’integrazione per arrivare a 1.032 euro al mese.
Per finire, prevista anche “l’autoimprenditorialità”: cos’è e come funziona
  • I beneficiari che avviano un’attività autonoma o di impresa individuale entro i primi 12 mesi viene dato in un’unica soluzione un beneficio pari a 6 mensilità di Reddito di cittadinaza (nei limiti di 780 euro mensili, quindi 4.680 euro).
Chi resta fuori dal reddito di cittadinanza
  • Per avere il Reddito di cittadinanza non bisogna avere acquistato un’auto nei sei mesi prima o aver comprato negli ultimi due anni una vettura di cilindrata superiore a 1.600 cc nonché moto di cilindrata superiore a 250 cc. Nessuno in famiglia deve avere navi e imbarcazioni da diporto.
  • Non hanno diritto al reddito coloro che sono in carcere (per tutta la durata della pena), che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.
  • Niente reddito di cittadinanza anche alle famiglie in cui un componente si è licenziato dal lavoro negli ultimi 12 mesi (fatte salve le dimissioni per giusta causa). Il reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione.
Definita anche Quota 100.

Si può andare in pensione con almeno 62 anni di età e un’anzianità contributiva minima di 38 anni. Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2021 puo’ essere esercitato anche successivamente. Il requisito di eta’ anagrafica e’ successivamente adeguato agli incrementi alla speranza di vita

Divieto di cumulo
La pensione con quota 100 non e’ cumulabile, fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Finestre
Chi ha maturato i diritti a quota 100 entro il 31 dicembre 2018 potrà andare in pensione dal primo aprile 2019; chi li matura dal primo gennaio 2019 avrà diritto alla pensione tre mesi dopo.

I dipendenti pubblici potranno andare in pensione dal primo agosto 2019; quanti maturano i requisiti dal 1 gennaio, dovranno aspettare sei mesi. La domanda di collocamento a riposo va presentata con un preavviso di sei mesi.

Anzianità contributiva
L’accesso alla pensione anticipata e’ consentito se e’ stata maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mese per le donne, con una finestra di 3 mesi.

Opzione donna
Pensioni anticipate secondo le regole di calcolo del sistema contributivo per le lavoratrici con un’età pari o superiore a 58 anni e le lavoratrici autonome con almeno 59 anni, che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni.

Il requisito di età anagrafica non è adeguato agli incrementi alla speranza di vita.

Ape social
L’anticipo pensionistico per alcune categorie di lavoratori e’ prorogato fino al 31 dicembre 2019.

Lavoratori precoci
Abrogati gli incrementi di età pensionabile per l’effetto dell’aumento della speranza di vita per i lavoratori precoci, che potranno andare in pensione a 41 anni trascorsi 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.

Pace contributiva
In via sperimentale (triennio 2019-2021) i lavoratori che non hanno maturato contributi al 31 dicembre 1995 potranno riscattare in tutto o in parte i periodi compresi tra il primo e l’ultimo contributo; i periodi possono essere riscattati per massimo 5 anni anche non continuativi. Il costo sarà detraibile al 50% in cinque quote annuali. L’onere per il riscatto può essere sostenuto dal datore di lavoro destinando i premi di produzione spettanti al lavoratore. Il versamento si potrà effettuare il 60 rate mensili, senza interessi per la rateizzazione.

Fondi bilaterali
I fondi di solidarietà bilaterale potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungono i requisiti di quota 100 nei successivi tre anni. L’assegno può essere erogato solo in presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale con i sindacati, in cui si stabilisce il numero di lavoratori da assumere in sostituzione di chi lascia.

Governance Inps e Inail
Ripristinato il cda di Inps e Inail, composto da presidente e 4 componenti. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto saranno nominati i presidenti. Il costo complessivo degli emolumenti è compensato con una riduzione di pari importo delle spese di funzionamento degli enti. Per il 2019 è autorizzata una spesa di 50 milioni per l’assunzione di personale Inps.

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