La comunicazione interna può assumere un prezioso e quanto mai necessario ruolo di orientamento per le persone che lavorano in un’organizzazione.
E’ stata spesso trascurata anche se oggi, senza dubbio, sta diventando una delle priorità aziendali. Uno strumento utile per per creare un ponte virtuoso tra i vertici e tutte le persone interne ad una realtà lavorativa.
Un brand che comunica welfare, avanguardia e innovazione non sarà ben vissuto dalle proprie persone se davvero non lo descrivono nel DNA e, quindi, se non corrispondono alla vera immagine dell’azienda.
In un sistema di comunicazione 2.0, le singole persone sono continuamente coinvolte nel processo di scambio di informazioni ed esperienze anche grazie all’utilizzo di blog e bacheche interne, survey studiate per sondare il clima aziendale e la possibilità di proporre nuove buone abitudini utilizzando la intranet o utilizzando l’apposita app interna.
Insieme all’avanzare del digitale, è necessario poter fare affidamento su figure professionali con competenze all’avanguardia e costantemente aggiornate. Su queste linee di sviluppo si sta muovendo anche l’evoluzione dei comunicatori che sono chiamati ad aiutare le persone a costruire “senso”, oltre che a curare la comunicazione istituzionale. I communication manager possono riuscire in questa impresa soltanto sfruttando il più possibile le nuove tecnologie senza trascurare le opportunità derivanti dai social network e dal web. In particolare il largo utilizzo dei social li rendono il terreno ideale per fare anche comunicazione interna.
L’esito sfocierà quasi sicuramente in una performance migliore, alimentata da una accresciuta consapevolezza sulle novità, le sfide e le attese dell’impresa nei confronti delle persone. Ancor prima delle tecnologie, infatti, sono i talenti in organico a garantire un vantaggio competitivo alle aziende.
Basterà proporsi come un mix di innovazione, valori, competenze, metodologie e strumenti utili per includere le persone nella vita organizzativa quasi come “cittadini” e non riduttivamente come “risorse”.
Lo stesso ruolo delle Risorse Umane ne esce esaltato: è infatti l’ufficio HR a dover assicurare tutti i presupposti per un continuo sviluppo delle capacità delle persone in un’ottica di employee retention.
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