martedì, Marzo 2, 2021
  • Chi Siamo
  • Il Giornale
  • Normativa
  • Collabora Con Noi
  • Privacy
    • Informativa Estesa
    • Disattivazione Notifiche
    • Cookie
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
10 °c
Castellammare di Stabia
11 ° Mar
11 ° Mer
11 ° Gio
12 ° Ven
VIVICENTRO
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Ultime Notizie
  • Cronaca
    • Cronaca Sicilia
    • Cronaca Campania
  • Politica
  • Juve Stabia
  • Calcio Napoli
  • SPORT
    • Basket
  • Spettacoli
  • Cucina
  • Webradio
  • Accadde oggi – Almanacco
  • Ultime Notizie
  • Cronaca
    • Cronaca Sicilia
    • Cronaca Campania
  • Politica
  • Juve Stabia
  • Calcio Napoli
  • SPORT
    • Basket
  • Spettacoli
  • Cucina
  • Webradio
  • Accadde oggi – Almanacco
VIVICENTRO
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Banner Gori

Home » Al capolinea. Un patto scellerato LORENZO VIDINO*

Al capolinea. Un patto scellerato LORENZO VIDINO*

di Redazione
5 anni fa
in Editoriali
A A
FacebookTwitterWhatsappTelegram
PUBBLICITA

«Zero problemi con i vicini». Era questo il celebre motto con cui Erdogan e Davutoglu ridefinirono la politica estera turca allorché il loro partito, l’Akp, giunse al potere nel 2002.  

Sospinta dal boom economico e da un ritrovato fervore neo-ottomanista, la nuova Turchia si vedeva come una potenza regionale, in progressivo allontanamento da un’Europa che l’aveva respinta e volta a giocare un ruolo guida nel bacino mediorientale. E l’Occidente stesso, Washington in primis, vedeva gli «islamisti moderati» turchi come modelli per la regione e alleati affidabili.  

Leggianche

Testata ideale per la Destra: Il Giornale Libero da La Verità

Oggi nascerà il Governo Draghi: 8 tecnici e 15 politici a manuale Cencelli

La realtà turca di oggi, dopo quasi quindici anni di strapotere dell’Akp, è tutt’altra cosa. Internamente, Erdogan, dopo aver coltivato un’immagine di moderato, ha chiaramente dimostrato forti tendenze autoritarie. Nemici politici, militari, giudici e critici vari sono stati eliminati con mezzi che vanno da investigazioni giudiziarie kafkiane alle minacce a, in certi casi, violenza pura. E’ indicativo in tal senso che «Reporters Senza Frontiere» metta la Turchia, Paese che imprigiona più giornalisti di Cina e Iran, al 148mo posto al mondo per libertà di stampa. Le politiche di Erdogan hanno anche portato ad una recrudescenza del terrorismo domestico, sia di matrice marxista-leninista (con vari attentati compiuti dal gruppo Dhkp-c) che curda (visto anche il fallimento dei colloqui di pace con il Pkk). 

Ma i recenti attentati di matrice jihadista in Turchia (di cui quello alla piazza Sultanahmet è solo l’ultimo di una lunga scia) dimostrano il totale fallimento della politica estera turca, in particolare dall’inizio delle Primavere Arabe. Dapprima Erdogan ha supportato il fallito progetto dei Fratelli Musulmani e delle loro emanazioni nella regione, provocando le ire della maggior parte dei regimi arabi. Ma è con l’inizio del conflitto siriano che la vera spirale turca ha inizio. Il supporto cieco per l’opposizione crea tensioni per Ankara non solo con il governo di Bashar al Assad, ma anche con l’Iraq e soprattutto l’Iran, il grande protettore di Damasco. Per non parlare di Mosca, il grande vicino del Nord con il quale le tensioni, in particolare dopo l’intervento russo in Siria, sono al massimo.  

Nonostante questi crescenti problemi, Ankara ha continuato a sostenere vari gruppi dell’opposizione siriana, incluse le più estremiste. I detrattori di Erdogan, curdi in primis, parlano di aperto supporto da parte dei servizi turchi all’Isis, con tanto di forniture di armi e intelligence. Prove provate in tal senso mancano. Ma è evidente che per anni la Turchia ha facilitato l’operato di vari gruppi islamisti operanti in Siria, da Jabhat al Nusra all’Isis stesso, consentendo loro di agire impunemente da entrambi i lati del confine turco-siriano. Che la Turchia sia il punto di passaggio in entrata e in uscita per le migliaia di foreign fighters europei (attentatori di Parigi inclusi) è risaputo. Come è ben noto che il governo turco abbia consentito scambi commerciali clandestini, quali quello del petrolio, che hanno permesso all’Isis di arricchirsi.  

Questa politica scellerata ha portato Ankara a scontrarsi non solo con le varie forze regionali, mutando la politica dello «zero problemi con i vicini» in quella del «molti problemi con tutti i vicini», ma anche con l’Europa e l’America. Tutto ciò ha comportato una scia di attentati di matrice jihadista che non pare fermarsi. Negli ultimi mesi, infatti, da quando la Turchia, nonostante le sue ambiguità, si è unita alla coalizione internazionale anti-Isis, il network di cellule e strutture di supporto creato dall’Isis in tutta la Turchia ha cominciato a mobilitarsi per compiere attacchi. Gli obiettivi svariano dall’opposizione curda a turisti stranieri (com’è accaduto ieri). Ma anche obiettivi militari, civili e politici turchi. La strategia di Erdogan pare aver avuto un effetto boomerang e, ora che il governo turco cerca di staccare il cordone che lo lega al jihadismo in salsa siriana che ha nutrito per anni, non ci si può aspettare altro che una risposta di sangue da parte dell’Isis.  

 

*Lorenzo Vidino è il direttore del Programma sull’Estremismo alla George Washington University  / lastampa

Aiutaci a darti sempre di più

Notizia Precedente

Roberto Fico: “Da noi la camorra non ha ottenuto nulla ma siamo stati traditi”. ANNALISA CUZZOCREA*

Prossima Notizia

ACCADDE OGGI: 14 Gennaio

Ti potrebbe Interessare

Al via il Governo Draghi, la composizione!
Editoriali

Al via il Governo Draghi, la composizione! Domani il giuramento – VIDEO

di Stanislao Barretta
12 Febbraio 2021
Vladmir Putin vs il leader dell'opposizione russa Navalny
Cronaca

Il leader dell’opposizione russa Navalny condannato a 32 mesi

di Stanislao Barretta
2 Febbraio 2021
I millennians e l'Olocausto - Holocaust
Editoriali

I millennials e l’Olocausto: l’erosione del tempo in cervelli incolti – VIDEO

di Stanislao Barretta
27 Gennaio 2021
Renzi ha ritirato il suo tris, ma anche NO
Editoriali

Renzi ha ritirato il suo tris, ma anche NO: serio è solo il caos creato

di Stanislao Barretta
16 Gennaio 2021
Renzi fa dimettere i suoi tre rappresentanti al Governo
Editoriali

Renzi fa dimettere i suoi tre rappresentanti al Governo: è la crisi

di Stanislao Barretta
13 Gennaio 2021
Prossima Notizia
Accadde oggi

ACCADDE OGGI: 14 Gennaio

zuniga

UFFICIALE - Zuniga in prestito al Bologna

Kramer ha detto sì al Napoli

Cerca in Vivicentro


PUBBLICITA
Villa Catie300 Pubb

Seguici sui Social

ViViCentro.it
Registrazione Tribunale di Brescia n° 13/2009 del 20 Febbraio 2009
Direttore Generale del Network:
Dott. Mario VOLLONO
Dir. Resp. Testata:
Dott. Francesco CECORO


Paperblog

intopic.it

EDITORE
ViViCentro Network s.r.l.                                        

Sede Legale: Piazzetta Leone A Mergellina 2 – 80122 Napoli
Sede Operativa: Via Enrico De Nicola 12 – 80053 Castellammare di Stabia (Na)

CF/P.IVA: 08700261210

N. ROC 29856- N.REA: NA 978513

Amministratore Unico: Stanislao Barretta

Assistente Legale : Avv.to Luca Zuppelli,

Via Moretto 70 Brescia Tel. 030.3758858

 

Aiutaci a darti sempre di più

  • Chi Siamo
  • Il Giornale
  • Normativa
  • Collabora Con Noi
  • Privacy

Sviluppo e gestione a cura di SVWDesign© 2021

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Ultime Notizie
  • Cronaca
    • Cronaca Sicilia
    • Cronaca Campania
  • Politica
  • Juve Stabia
  • Calcio Napoli
  • SPORT
    • Basket
  • Spettacoli
  • Cucina
  • Webradio
  • Accadde oggi – Almanacco

Sviluppo e gestione a cura di SVWDesign© 2021