“Vivere emozionando” la mostra fotografica di Giovanni Somma

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Castellammare, “Vivere emozionando” la mostra fotografica di Giovanni Somma

Castellammare di Stabia, laureato in Giurisprudenza e praticante avvocato, Giovanni Somma ha da sempre coltivato la sua passione per la fotografia, fino a farlo diventare un lavoro. Nella mostra fotografica, dedicata ai suoi lavori, “Vivere Emozionando”, si può notare come i soggetti immortalati da Giovanni siano diversi: dalle emozioni di due sposi nel giorno del sì, a cantanti durante i loro concerti, passando per il calcio di serie A.

La Redazione di ViViCentro era presente alla mostra e ha scambiato due chiacchiere con l’artista:

Come è nata la passione per la fotografia?

E’ nata in maniera casuale, dato il mio percorso di studi: diplomato al Liceo Classico e Laureato in Giurisprudenza. Ho cominciato a seguire un corso così per gioco, e poi lentamente è diventata una professione data già la mia passione per questo tipo di arte. Successivamente sono anche diventato giornalista, così da ampliare il raggio d’azione del mio lavoro: da matrimoni a concerti fino ad arrivare al calcio di Seria A.

Quando è nata dentro di te la volontà di far diventare la tua passione, un lavoro?

Ho iniziato a vedere tutto con occhi diversi quando ho notato che vi erano dei risultati tangibili. All’inizio ero molto combattuto, i miei stessi amici avvocati mi invogliavano a prendere questa strada o quanto meno a coltivarla, anche perchè vi era molta richiesta, quindi ho così deciso. Sedovessi scandire un momento particolare in cui ho capito che sarebbe diventato veramente il mio mestiere, è stato quando ho creato il mio primo sito.

Se dovessi ripercorrere gli anni della tua carriera, come è iniziato il tuo percorso?

Ho iniziato con fotografie da matrimoni, affiancato da un collega e amico, Marcello Merenda, e da lì ho cominciato a fotografare anche cantanti nei loro concerti e poi la Serie A. Quindi diciamo che il mio campo d’azione si è allargato mano mano e grazie alla tanta gavetta.

Parlando della tua mostra, quale è il suo filo conduttore?

La mostra si chiama “Giovanni Somma Photography Vivere Emozionando”, e come si può vedere, ci sono tre momenti e contesti differenti: matrimoni, concerti e calcio. Possono sembrare non collegati tra di loro, ma ciò che li accomuna sono le emozioni in contesti fotografici differenti: lo scatto rubato, l’attimo e l’emozione. 

Se dovessi dare un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere questa strada?

Per prima cosa bisogna studiare fotografia per avere nozioni generali al riguardo, consiglio inoltre di fare più pratica possibile, fotografando contesti differenti anche per capire su cosa si è più portati e per capire se c’è talento. Importante è anche l’attrezzatura, per questo la pratica è molto importante.

Quale dovrebbe essere per te la caratteristica principale di un fotografo?

Bisogna essere bravo a relazionarsi con le persone, disponibile, gentile, caparbio, sapersi esprimere. Deve avere la capacità di saper reggere lo stress, dico sempre infatti che un  amatore della fotografia può essere anche bravissimo, ma ciò che fa il fotografo professionista è saper fotografare bene in un contesto di difficoltà, dove anche le persone che ti  hanno ingaggiato potrebbero osteggiarti, magari come gli sposi presi dalle emozione, potrebbero essere restii a fare le cose, lì scatta la bravura del fotografo, saper gestire l’ansia dei clienti. Diciamo che nel mio mestiere è molto importante saper essere empatico.

 

A cura di Vincenza Lourdes Varone

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