Napoli, la rabbia degli operatori dopo il sequestro dell’ambulanza: manca lo stato di diritto

Personale medico in allarme Il personale medico che opera sulle ambulanze di Napoli che non lavora...

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Personale medico in allarme

Il personale medico che opera sulle ambulanze di Napoli che non lavora per niente in maniera tranquilla. Dopo la notizia del sequestro del mezzo di soccorso, cresce la paura e l’agitazione per chi lavora sulle ambulanze.

Ieri l’ultima aggressione, la 44ma dall’inizio del 2018 con un’ambulanza sequestrata per soccorrere due feriti lievi in un incidente. Una vicenda sulla quale indagano i carabinieri che stanno esaminando le immagini dei filmati di videosorveglianza e hanno avviato il lavoro investigativo dopo la denuncia degli operatori sanitari. Sui volti del personale si legge rassegnazione ma anche rabbia perché si viene aggrediti, colpiti e, ieri all’ospedale Loreto Mare, perfino sequestrati mentre si lavora con l’unico scopo di soccorrere chi sta male.
Giuseppe Galano, responsabile del del 118, ha dichiarato: “Quello che sta accadendo contro di noi è inspiegabile. Siamo al servizio della popolazione ogni giorno, h24, senza fermarci mai e anche ieri il personale prelevato con la forza dal Loreto Mare non si è fermato, non ha interrotto il servizio, ha ugualmente prestato soccorso nonostante la paura e le minacce. Manca lo stato di diritto. Vogliamo essere equiparati ai pubblici ufficiali perchè in questo modo in caso di aggressioni lo Stato interviene direttamente senza che sia necessaria da parte delle vittime l’identificazione degli aggressori, procedura che spaventa soprattutto quando ci si imbatte in soggetti legati alla criminalità organizzata”.

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