Migranti, la Puglia è pronta all’emergenza.

Migranti, Emiliano: “Andiamo a prenderli con i traghetti” Migranti – Il prefetto di Lecce incontra...

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Migranti, Emiliano: “Andiamo a prenderli con i traghetti”

Migranti – Il prefetto di Lecce incontra i sindaci: “Non vogliamo che un’eventuale emergenza si ripercuota sul turismo in arrivo”. Riflettori puntati su Otranto e Melendugno. E Taranto è pronta ad aprire il nuovo hotspot

L’allarme non c’è, ufficialmente, ma l’Italia e soprattutto la Puglia, il suo avamposto più orientale, si preparano per tentare di frenare e comunque di attutire l’impatto di un flusso massiccio di migranti che, chiusa la via balcanica, potrebbero intraprendere la rotta adriatica per arrivare in Europa. L’attenzione è puntata sulle coste del Salento e dell’Albania, separate da una cinquantina di miglia percorribili in una sola notte anche con piccole imbarcazioni. Su richiesta delle autorità di Tirana, e accogliendo per prima l’invito dell’Europa sperando che altri Paesi seguano l’esempio, l’Italia invierà nei prossimi giorni una ventina di poliziotti di frontiera per supportare il governo albanese nei controlli ai confini.

Sarà Tirana a decidere dove dislocare il piccolo contingente italiano. La partenza dei nostri sarà preceduta da una riunione in Italia fra le autorità albanesi e il dipartimento della Pubblica sicurezza. L’incontro servirà a mettere a punto la missione, definirne i dettagli, stabilire le priorità, individuare i punti di confine che dovranno essere presidiati anche dagli italiani. Una volta definiti questi aspetti, partirà una prima aliquota di pochi uomini che valuteranno aspetti logistici e tecnici: successivamente si muoveranno gli altri agenti, tutti esperti di polizia delle frontiere e di falsi documentali.

Sulla vicenda interviene il governatore pugliese Michele Emiliano: “Per evitare problemi, laddove dovessero verificarsi, di pressione di migranti alle nostre frontiere, noi dobbiamo mandare i traghetti a prenderli. Non ci sono alternative perché bisogna ridurre la velocità del flusso. E sulle navi dobbiamo far lavorare la polizia giudiziaria per capire con chi abbiamo a che fare”. Emiliano ha poi rimarcato che “non funziona fare reticolati per fermare i migranti, perché i fenomeni migratori dureranno per cinquant’anni, come minimo”. “Non possiamo negare diritti a chi viene da noi per chiedere sicurezza, aiuto, per scappare da una guerra – ha concluso Emiliano – noi siamo una Repubblica democratica della quale sono orgoglioso di essere stato servitore in diverse funzioni”.

Il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha riunito i sindaci dei comuni salentini più grandi, compresi i due che per collocazione geografica rappresentano l’approdo più vicino, Otranto e Melendugno, per preparare un piano di accoglienza.”Al di là degli allarmi, finora non abbiamo avuto segnalazioni specifiche – ha detto il prefetto – Abbiamo avviato un lavoro di ricognizione delle strutture utilizzabili”.

L’obiettivo è predisporre per tempo “un piano di primissima accoglienza con punti di sbarco, dove attrezzare eventualmente le operazioni di fotosegnalamento e di ricognizione medica, e anche punti di smistamento per strutture che potrebbero fungere da prima accoglienza”. “Difficile dire quanti migranti potremo accogliere in una fase emergenziale – ha detto ancora il prefetto – Andremo a individuare strutture che intaccano meno i centri abitati e meno le strutture turistiche, proprio perché non vogliamo che un’eventuale emergenza si ripercuota sul turismo in arrivo, fermo restando che tutto ciò non potrà gravare unicamente sulla Puglia”.

Nel Salento l’unica l’unica struttura di prima accoglienza attiva è il centro Don Tonino Bello di Otranto. E a Taranto è stato completato l’hotspot per l’identificazione di migranti realizzato in un ex parcheggio del porto. Si estende su un’area di circa diecimila metri quadrati con punti di accoglienza, alloggi prefabbricati per accogliere 300 migranti, tensostruttura, mensa e presidi sanitari.

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