La risposta dei Napoletani a bigotti ed oscurantisti! #Jatevenne (VIDEO)

“Nella ricorrenza delle “4 giornate di Napoli” i napoletani hanno cacciato anche questi cialtroni bigotti...

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“Nella ricorrenza delle “4 giornate di Napoli” i napoletani hanno cacciato anche questi cialtroni bigotti ed oscurantisti! #Jatevenne”

Hanno spaccato il secondo. Alle 12 in punto, i catechisti della “famiglia naturale”, quegli estremisti molto amici dei neofascisti che confondono il sesso con il genere e pretendono di stigmatizzare e, quindi, di mettere al bando ogni relazione ritenuta “anomala” dal loro pregiudizio elevato a dogma, sono arrivati nella Piazza Trieste e Trento, che era stata loro negata dal Sindaco, con atteggiamento trionfalistico, come se violare la legge li mettesse in stato di eccitazione. Sono venuti a piantare arrogantemente il vessillo della loro presunta e puerile vittoria in una piazza piena di contestatori e di popolo, che li ha respinti con decisione e con improvvisati, civili e ironici interventi.

Manifesto del dissensoUno studente del Nord, che ha dichiarato di avere eletto Napoli a sua casa proprio perché è città dell’inclusione e della mescolanza felice, ha preso il nostro megafono e si è rivolto a uno dei fanatici dicendo: “Lei è sovrappeso, quindi io che sono magro la discrimino e la obbligo a mettersi a dieta!” Poi ha aggiunto: “Parlate ai vostri figli con il cuore, con l’anima, non con le formule e con l’odio!”… Una turista francese si è fermata davanti al nostro striscione, ci ha abbracciato e ringraziato. Laicité! Laicité: ci siamo capite senza altre parole… Abbiamo coralmente spiegato a questi fanatici, che facevano il segno di vittoria e paradossalmente urlavano come ossessi: “LIBERTA’!, LIBERTA’!”, senza che si capisse quale valore semantico attribuissero al termine, dal momento che sono loro quelli che intendono negare libertà a chi non si conforma al loro modello “standard” di coppia e di famiglia, che la “Natura” esiste per gli animali, che tra gli esseri umani ci si comporta secondo “Cultura”, che le differenze sono necessarie per definire le identità, che la loro propaganda era un reato, reato di istigazione alla violenza di genere e all’odio.

Abbiamo chiesto alla polizia di multarli, perché non avevano titolo a sostare, presentando il documento emanato dalla segreteria del Sindaco. Hanno provato a volantinare, ma hanno capito che non tirava aria: molte signore e passanti hanno contestato il loro atteggiamento liberticida, difeso la libera scelta, la pacifica convivenza, con la faccia offesa di chi ha “naturalizzato” l’idea che l’amore ha più declinazioni, che imporne una sola è… innaturale, appunto! Una grandissima lezione di civiltà e di civismo napoletano, che mi ha riempito di orgoglio e mi ha fatto sentire fortunata, anzi privilegiata. Ho preso la Metro con gli occhi lucidi. Nel vagone, degli immigrati suonavano “Despacito” con dei bongos, e un ragazzo con gli orecchini ha accennato dei passi di danza.

A Piazza Dante, mi è capitata una cosa curiosa: mi sono imbattuta in uno dei “no-gender”, uno di quelli che più sprezzantemente aveva imposto il suo pensiero monovalente a Trieste e Trento, poco prima. Mi sono meravigliata che fosse sceso dal bus arancione della “libertà”… Ho fatto un cattivo pensiero: che sia stato assoldato “in loco” per fare la parte del fanatico, dato che la schiera era esigua? Forse, se gli avessi frugato nelle tasche, avrei trovato pure la mazzetta che gli avevano dato per recitare la parte del “talebano”!

JATEVENNE!!!!!

Marcella Raiola

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