Di Martino e il compenso mensile al Commissario liquidatore della Sint

Per il consigliere comunale Di Martino la gestione della Terme dovrà essere a cura di...

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Per il consigliere comunale Di Martino la gestione della Terme dovrà essere a cura di privati e non del pubblico che in questi anni ha solo sperperato soldi

Di Martino e il compenso mensile al Commissario liquidatore della Sint

Castellammare di Stabia – Si continua e giornalmente a parlare, commentare, proporre, contestare, analizzare il problema Terme, ed è un bene che ciò accada, ma la situazione pare sia ferma e stenta a trovare l’opportuna e giusta risoluzione.

Un aspetto sottolineato in questi giorni dal consigliere comunale di opposizione Andrea Di Martino, lo spreco di denaro pubblico di questi anni, “per tenere in piedi un carrozzone clientelare”.

Una ultima considerazione, in ordine di tempo del consigliere, scaturisce dalla lettura del Bilancio Consolidato, approvato in questi giorni dalla Giunta comunale.

Da detta lettura, specifica Di Martino, si evidenzia, tra le altre cose, un nuovo costo per la Sint (Società Immobiliare Nuove Terme). 31.230 euro che corrispondono al compenso corrisposto al dott. Vincenzo Sica per quattro mesi di attività, da settembre 2018 a dicembre 2018.

Sica è il commissario liquidatore, nominato dal sindaco Gaetano Cimmino, dopo le dimissioni dell’amministratore unico della società, Biagio Vanacore a seguito del fallimento della stessa società che detiene una quota azionaria del 98,10% mentre il Comune di Castellammare l’1,90%.

Detta società è in liquidazione dal 14 settembre 2018 e si ritrova a suo carico ben 4 milioni di euro di debiti.

Trascuriamo in questa fase il problema dipendenti che merita o meriterebbe massima attenzione e nelle sedi opportune, il problema attuale è quale percorso attivare per riaprire il complesso termale che, ristrutturato nel 2010, è lì che attende che la politica, e non solo la politica, ridia vita a una struttura che appartiene alla storia stabiese, che rappresenta una importante risorsa economica per la comunità e dunque occupazione anche in relazione a tutto l’indotto che da detta attività scaturirebbe.

Una delle ipotesi, per la quale è stato sottoposto un quesito alla Corte dei Conti, la possibilità che la Sint diventi patrimonio del Comune compresi i debiti a suo carico.

Una operazione bancaria, che prevedrebbe il pagamento del mutuo per eliminare il debito, il Comune maggiore creditore dei tributi non versato da parte della Sint e dunque la possibilità di chiudere la liquidazione, evitare la svendita del patrimonio e avviare il possibile progetto per rilanciare la struttura e la sua preziosa attività.

Per Di Martino comunque “Si consolida ancora di più la convinzione che il pubblico deve tenere lontano le mani dalle Terme. Ci vuole un privato che sappia curare il tesoro di Stabia che la politica ha dilapidato”.

Circa 8.000 euro mensili sono il compenso al dott. Sica, aggiunge ancora, “che riportati a un anno sono circa 96.000 euro che pesano nelle tasche dei cittadini. A questi vanno aggiunti i 20.000 che butteremo per pagare l’ennesimo consulente che ci dirà l’ennesima baggianata sulle collaborazioni impossibili tra pubblico e privato” è la conclusione per dare forza alla sua teoria.

Un invito di Di Martino al sindaco e a Sica “Cercate di fare presto e bene il vostro lavoro che già ci siete costati troppo per non fare nulla”.
Giovanni Mura

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