De Luca sul funerale Saviano in emergenza Covid-19

Il Presidente della Regione De Luca trasmette le decisioni prese -tramite provvedimento- sul caso del...

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Il Presidente della Regione De Luca trasmette le decisioni prese -tramite provvedimento- sul caso del funerale tenutosi a Saviano.

De Luca sul funerale Saviano in emergenza Covid-19

E’ di poche ore fa la trasmissione del provvedimento preso dal Presidente della Regione De Luca in merito al funerale tenutosi a Saviano, dove c’è stata una spudorata violazione della legge.
Poco dopo l’accaduto, De Luca aveva comunicato di aver avuto già uno scambio di opinioni con il Prefetto sulla vicenda.
Sono state violate evidentemente e in maniera grave, disposizioni di legge. Entrambi hanno condiviso la valutazione sulla gravità della violazione di norme.
La Prefettura di Napoli ha in poco tempo posto in essere con l’impegno dell’Arma dei carabinieri, tutte le necessarie misure di verifica e di sanzione.
Si è formata poi una task force regionale per accertare che questi comportamenti abbiano messo o meno a rischio la sicurezza sanitaria di tutta la comunità di Saviano e di tutta una intera zona.
Sulla base di questo è seguito un provvedimento.

Dopo la riunione notturna della task force regionale che ha valutato la situazione del Comune di Saviano, è stata decisa la messa in quarantena.
La messa in quarantena per il Comune di Saviano, è stata una decisione inevitabile per impedire il sorgere di un focolaio di contagio a tutela della salute dei cittadini di Saviano, di quella dei Comuni vicini, e di un intero territorio densamente abitato.

È stato anche un atto di rispetto per la figura di un grande medico e della sua famiglia, che avrebbe per primo sollecitato comportamenti responsabili.
È una decisione che rende merito al sacrificio compiuto da tanti cittadini che hanno rispettato le regole.
È una decisione che ripristina la dignità e onora l’impegno civile di tutta la nostra comunità.
Così è stato riportato tramite canali ufficiali social del Presidente De Luca.

 

 

Intervistato dal Corriere della Sera, De Luca ha risposto a diverse domande.

Ha ribadito il suo punto di vista sull’importanza di continuare a tenere alta l’attenzione e a non “rilassarsi“, la posta in gioco è troppo alta.
All’idea di una “riapertura” De Luca ha detto : “…se si riapre saremmo costretti a limitare i treni che arrivano dal Settentrione e mettere in quarantena chi arriva senza motivo…”

Alla provocazione : “L’hanno dipinta come un imperatore che chiude le frontiere…”
ha risposto:
«Il vizio delle banalizzazioni caricaturali e l’abitudine di parlare senza sapere, è dura a morire. Salverò i miei polmoni dal virus – a Dio piacendo – ma non il mio fegato dagli imbecilli. Partiamo dai fatti. Noi abbiamo una situazione di questo tipo: nel Sud nel complesso si è contenuto il contagio; in alcune regioni del Nord ancora oggi si registrano da 400 a 1.000 contagi in più. È evidente, allora, che non si può dire che il problema è alle nostre spalle nonostante alcune tendenze positive».

Alla Frase : “Lei ha polemizzato con la Lombardia.”
ha risposto:
«Mai polemizzato con la Lombardia. Da sempre abbiamo una linea di solidarietà nazionale e di rifiuto di contrapposizioni Nord-Sud. Sta di fatto che noi abbiamo subìto un rientro disordinato e massiccio di persone del Nord e abbiamo fatto una fatica terribile a contenere l’espansione del contagio. Tutti i focolai che abbiamo avuto in Campania hanno origine dal Nord. Allora credo che sia ragionevole evitare che ci sia un rompete le righe e questa è la sensazione che si è avuta rispetto ad alcune regioni del Nord. Perciò io credo che dobbiamo chiedere al governo nazionale se non l’obbligo di domicilio nel Comune di residenza almeno l’obbligo di permanenza nelle regioni di appartenenza per un periodo. Sennò vorrà dire che dovremo limitare il numero di treni che arrivano dal Nord, prendere la temperatura corporea, fare controlli alle stazioni e obbligare alla quarantena chi viene dal Settentrione senza motivo. Si tratta di cose di semplice buon senso e possono essere condivise anche dal mio amico Fontana a cui confermo la stima, come confermo la mia solidarietà alla popolazione lombarda».

Alla possibilità che il Governo “riapra ha confermato che si riserverebbe di fare delle ordinanze restrittive:

“…questa è una responsabilità mia…Voglio essere sincero: ho avuto la sensazione di un crollo quasi psicologico di tanti amministratori del Nord. Capisco che sia un periodo pesante per tutti noi e capisco anche la fatica di reggere l’onda che cresce di richieste di flessibilità; ma è in questi momenti, come dico io, che bisogna essere uomini, e fare non quello che è più semplice o comodo, ma quello che è più ragionevole e più in grado di tutelare in maniera permanente il nostro futuro…”

E sul tema delle “Regioni” ha così risposto al giornalista del Corriere della Sera:
«Vorrei domandare semplicemente a tutti: chi avrebbe governato questa pandemia senza le Regioni? Nonostante l’impegno di Speranza e del governo, senza il ruolo delle Regioni l’Italia sarebbe sprofondata nella tragedia. Al governo nazionale c’è da chiedere più rapidità nelle valutazioni programmatiche e nel superamento di una palude burocratica che ancora oggi blocca finanziamenti vitali per i nostri territori».

 

 

Stéphanie Esposito

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