Castellammare, ratificata la liquidazione della Sint: i prossimi passi

Ratificata la messa in liquidazione della Sint, società partecipata del Comune di Castellammare di Stabia:...

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Nella giornata di ieri, il Comune di Castellammare di Stabia ha ratificato la messa in liquidazione della Sint.

Il provvedimento era inevitabile a causa della mole debitoria che grava sulla partecipata comunale e dell’esito negativo del bando di privatizzazione degli immobili Antiche e Nuove Terme, Caserma Cristallina e Hotel delle Terme, circostanza che ha sottratto a Sint la sua funzione strategica esponendola alla tagliola della riforma Madia. La messa in liquidazione di Sint era già stata predisposta dalla delibera emanata lo scorso 5 giugno dal commissario prefettizio e andava soltanto formalizzata in assemblea” si legge nella nota stampa diffusa dal sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino

La scelta del commissario liquidatore è ricaduta su Vincenzo Sica, commercialista e revisore legale che durante l’assemblea ordinaria dell’8 agosto era stato incaricato di rimpiazzare a costo zero l’amministratore unico uscente fino alla messa in liquidazione della partecipata”, continua la nota che spiega la motivazione di questa nomina: “Sica è stato scelto tra i professionisti che hanno espresso la propria candidatura a seguito dell’avviso pubblico emanato dal Comune di Castellammare lo scorso 21 maggio”.

L’assemblea – continua la nota illustrando i passi che seguirà l’amministrazione comunale guidata da Cimmino – ha deciso di impegnare il liquidatore a redigere, entro il prossimo 30 novembre, un piano strategico inerente alla fase di liquidazione, delineando gli scenari possibili al fine di consentire al rappresentante del socio unico, attraverso organi preposti interni, di sottoporre al consiglio comunale tale piano, avviando un confronto politico per discutere in merito alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare e del compendio aziendale”.

Il rilancio delle Terme – conclude la nota – sarà discusso con tutte le parti in causa, coinvolgendo i lavoratori e gli imprenditori, la Regione e il Governo nazionale, l’amministrazione comunale e gli stabiesi che attendono una svolta per il futuro del termalismo a Castellammare.

 

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