“Castellammare e il lavoro”, un 1° maggio tra memorie e speranze

Organizzata dall’Associazione “Città Viva” al Salone Viviani di Castellammare di Stabia un 1° maggio tra memorie...

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Organizzata dall’Associazione “Città Viva” al Salone Viviani di Castellammare di Stabia un 1° maggio tra memorie e speranze, per riflettere sul lavoro a Castellammare di Stabia, dagli scenari occupazionali che si aprono ai giovani, al ricordo di antichi mestieri.

La conferenza “Castellammare e il lavoro” è stata un’occasione per riflettere sulle opportunità mancate e su quelle da non lasciarsi sfuggire, valorizzando le bellezze artistiche e paesaggistiche della città.

L’acuta analisi del dott. Sergio Troiano “Cambiamenti nell’economia. Prospettive delle professioni e del lavoro” ha collocato l’annoso problema della disoccupazione dei giovani stabiesi in una prospettiva che ne dilata i confini spazio-temporali, evidenziandone le dimensioni globali.

“Un problema difficile da risolvere, se non con la riscoperta del senso di appartenenza e nella giusta cura del bene comune”, sottolinea l’esperto di tematiche occupazionali.

L’intervento dell’imprenditore Maurizio Zurolo, “Obiettivo lavoro” ha evidenziato quanto la valorizzazione delle bellezze di Stabia possa generare lavoro e reddito anche in tempi di crisi, con adeguate politiche di acoglienza e con la gestione di progetti turistici sul territorio.

Giovanni Amore, studente dell’ultimo anno dell’Istituto Alberghiero di Castellammare, ha parlato della sua esperienza, avendo vinto un premio per aver progettato, insieme al compagno Simone Gallo, un itinerario turistico “sostenibile”.

Il giovane relatore vuole invogliare altri giovani a fare qualcosa per la ripresa della propria città, perché, come ha giustamente sottolineato nel suo intervento, “volere è potere”.

A seguire, l’interessante studio presentato dalla dott.ssa Lucia Di Martino “Le Terme. L’oro perduto”, col quale ha esaminato le molteplici cause che hanno portato alla chiusura delle Nuove Terme Stabiane, le più importanti del Sud: dall’incuria dell’amministrazione locale alla mancata volontà di fare accoglienza, dalla regionalizzazione della Sanità al mancato riconoscimento, per la mancanza di alcuni requisiti, di città termale.

Ad animare ulteriormente la serata, Antonio Buonopane, con la lettura di una toccante poesia di Ada Negri sul triste problema degli incidenti sul lavoro, e il poliedrico Aniello Lascialfari, che ha parlato degli antichi mestieri e raccontato simpatici aneddoti sulla città di oltre mezzo secolo fa, coinvolgendo il folto pubblico intervenuto.

Adelaide Cesarano

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