Castellammare, Don Bernardo: “Troppi incidenti coinvolgono i nostri giovani”

Castellammare di Stabia, così ha parlato il parroco della Chiesta di Postiglione, ai funerali dell’operaio...

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Castellammare di Stabia, così ha parlato il parroco della Chiesta di Postiglione, ai funerali dell’operaio stabiese Nicola De Martino

Castellammare di Stabia, queste le parole di Don Bernardo, parroco della chiesa di Postiglione, ai funerali del 36enne morto in un incidente a Via Acton: “Troppi incidenti coinvolgono i nostri giovani. Preghiamo per questi ragazzi. Ognuno sia responsabile della propria bellezza di vivere”.

Lo scooter Scarabeo di Nicola si scontrò frontalmente con una moto di grossa cilindrata proveniente dalla corsia opposta. Centinaia di persone hanno partecipato al rito funebre: a partire dai genitori e dal fratello di Nicola, continuando con tutti i suoi familiari, gli amici di sempre e anche chi ha voluto dare l’ultimo saluto all’operaio stabiese, per testimoniare la propria solidarietà alla famiglia.

Alla funzione non era presenta la fidanzata, Mina Raia, ancora ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli in gravi condizioni, e per giunta, non a conoscenza della morte del fidanzato. In ospedale si trovano ancora G. A. e M. A., che si trovavano in sella alla moto scontratasi frontalmente con lo Scarabeo di De Martino.

“Nicola non è più con la mamma, con il fratello, i suoi cari. Gli è stato spezzato questo futuro, ci sono colpe? Questo lasciamolo stabilire a chi ne ha la competenza. La vita è un dono che il Signore ci ha fatto. Siamo tutti soggetti alla fragilità della nostra esistenza. Tragicamente, in età giovane, senza essere consapevole. E’ atroce il dolore. Tutti allibiti. Non ci volevamo credere. Davanti a questi misteri c’è il rifiuto. Non servono parole di circostanza. Possiamo solo pregare. Perché è successo? Sono interrogativi senza risposta. Noi non comprendiamo. Il miracolo di portare Nicola alla vita terrena non lo abbiamo”, ha continuato il Parroco.

L’inchiesta , intanto, si allarga: nel registro degli indagati è subito finito G.A., il 27enne che si trovava alla guida della moto, ma a quanto pare c’è da fare chiarezza anche  sui soccorsi. Nel fascicolo d’inchiesta sono finite infatti le cartelle cliniche del 36enne, acquisite sia all’ospedale San Leonardo che al Cardarelli di Napoli.

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