Psoriasi, disfunzione non infettiva: ma crea discriminazioni

I problemi causati dalla psoriasi non vanno in vacanza anzi, secondo alcune ricerche, il momenti...

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I problemi causati dalla psoriasi non vanno in vacanza anzi, secondo alcune ricerche, il momenti di “scoprirsi” potrebbe essere anche uno dei più difficili per i malati: 8 persone su 10 affette da psoriasi, infatti, sono o sono stati discriminati a causa della loro malattia pur se non è contagiosa. Ma le macchie sulla pelle creano un certo fastidio e ansia in chi le guarda e così più di otto malati su dieci hanno subito discriminazioni o umiliazioni e al 16 per cento dei pazienti è capitato persino di vedersi rifiutare i servizi di estetiste, parrucchieri o commessi.

Lo rileva un sondaggio condotto a livello globale su oltre 8.300 persone con psoriasi da moderata a severa, tra le quali oltre 600 italiane: circa il 40 per cento si sente in imbarazzo, una su tre si vede poco attraente e si vergogna della propria pelle e quasi sei pazienti su dieci ne subiscono l’impatto sulla vita lavorativa.

Ma i dati negativi e per certi versi allarmanti non sono finiti. I risultati dell’indagine Clear about Psoriasis, condotta in 31 Paesi (da Gfk con un finanziamento di Novartis), ha evidenziato come il 43% delle persone intervistate ritengano che le macchie rosse cutanee causate dalla psoriasi abbiano influenzato negativamente la propria vita: tra loro, infatti, c’è chi parla di centri estetici che hanno rifiutato trattamenti o difficoltà nelle relazioni sociali e/o amorose. Il 54% degli intervistati parla invece di problemi a livello professionale e il 14% ritiene che gli vengano affidate mansioni che prevedano un limitato contatto con gli altri. Esiste insomma una vera e propria discriminazione nei confronti delle persone affette da psoriasi che provoca imbarazzo in più del 40% dei malati.

psoriasi in bambinoLa psoriasi si presenta in varie forme e si verifica quando il sistema immunitario scambia le cellule della pelle con un agente patogeno e invia segnali difettosi che accelerano il ciclo di crescita delle cellule della pelle e, pertanto, è una malattia infiammatoria della cute caratterizzata da un’incontrollata proliferazione di una particolare linea cellullare: i cheratinociti. C’è poi anche la psoriasi da “stato di stress”: in questi casi, godersi – ogni volta che si può – qualche giornata di completo riposo e di rilassamento aiuterebbe moltissimo.

Le lesioni possono insorgere maggiormente su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, tratti lombosacrali, pieghe interglutee. Le unghie sono interessate nel 30% dei casi. La lesione più frequente della psoriasi è caratterizzata da una placca rosea, sulla cui superficie sono presenti squame non molto aderenti, di tipo argenteo.

 

Ed anche in merito alle speranze di una possibile guarigione le cifre restano scoraggianti: il 55 per cento degli interessati nutre aspettative molto scarse per quanto riguarda la possibilità di raggiungere un obiettivo oggi possibile: ottenere una pelle libera da lesioni. I malati, infatti, devono spesso provare più di una cura prima di trovare quella definitiva.

Se i rimedi farmacologici sono da valutare solamente con il proprio dermatologo di fiducia, i rimedi naturali sono svariati e – soprattutto nei casi meno gravi – possono alleviare alcun dei fastidiosi disturbi delle persone affette da psoriasi: tra i rimedi naturali ricordiamo ad esempio l’aloe vera, la propoli o il pompelmo ma anche l’ossido di zinco o la centella. Nei casi più complicati di psoriasi, questi rimedi risultano solamente dei blandi palliativi che, di certo, non aiutano tutti quei malati per cui la malattia rappresenta un vero e proprio problema sociale.

A condizionare favorevolmente la sintomatologia del paziente psoriasico può contribuire – come spiega il Dott. Gabriele Egidi (Dietista e Nutrizionista) – anche un adeguato stile di vita quale il consumo, in abbondanza, di verdura e frutta che risulta benefico nella psoriasi grazie all’elevato contenuto in carotenoidi, flavonoidi ed acido ascorbico (Vitamina C), che agiscono da agenti antiossidanti e quindi permettono di neutralizzare i radicali liberi. Inoltre frutta e verdura apportano fibra, indispensabile per regolare la funzionalità intestinale e regolare l’assorbimento di carboidrati e grassi.

Nel paziente psoriasico, inoltre, risulta fondamentale prilivegiare la qualità dei grassi e quindi, introdurre nella dieta un aumento della quota di pesce azzurro, ricco in EPA e DHA. Infatti EPA e DHA sono grassi polinsaturi che nel nostro organismo producono sostanze antinfammatorie, utili per contrastrare i radicali liberi. Inoltre assumere pesce azzurro è fondamentale anche per introdurre proteine ad alto valore biologico. La frutta oleaginosa (mandorle, noci, nocciole, ecc.), contiene una quota importante di acidi grassi essenziali che favoriscono la formazione nel nostro organismo di EPA; risulta utile nel paziente psoriasico assumerne una quota giornaliera non inferiore a 20/30 gr.

Un’eccessiva assunzione di carboidrati, soprattutto semplici, induce un stato di iperinsulinismo:  questo eccesso di insulina induce l’attivazione di altri meccanismi cellulari come l’IGF-1 (insulin growth factor 1) che stimola, a sua volta, la proliferazione dei cheratinociti, già seriamente compromessi nel paziente psoriasico. E’ necessario adottare una dieta che privilegi alimenti a medio/basso indice glicemico e quindi scegliere prodotti preferibilmente integrali.

Tutti gli studi sono unamimi nel sostenere la totale astensione dall’alcol in tutti i soggetti affetti da psoriasi. Non solo peggiora lo status ossidante, ma può determinare una minor efficacia del trattamento farmacologico.

In conclusione il trattamento nutrizionale della psoriasi risulta essere un forte coadiuvante nella terapia della patologia.

Una dieta bilanciata e ricca in frutta e verdura, con un maggior introito di pesce azzurro, un minor consumo di carni e salumi, può, in linea generale risultare salutare per il soggetto affetto da psoriasi. Inoltre, come suggeriscono molti studi, l’importanza delle vitamine e degli oligoelementi è essenziale nell’integrazione di una dieta salutare in tale patologia. Per la psoriasi da “stato di stress” poi, come già segnalato, godersi – ogni volta che si può – qualche giornata di completo riposo e di rilassamento aiuterebbe moltissimo.

Sul lato più prettamente farmacologico i trattamenti più adatti per la cura della psoriasi sono di natura topica: creme con cortisone, vitamina D, emollienti o inibitori della calcineurina. In alternativa, ma solamente per i casi più gravi,si può ricorrere alla fototerapia e al laser. Purtroppo esistono molti effetti collaterali, i quali rendono necessari dei periodi di stop tra una cura e l’altra. In questi archi di tempo sarebbe opportuno godersi qualche giornata di completo riposo o cure termali.

 

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