Contributi volontari per la pensione INPS 2018, cosa c’è da sapere

Brevi indicazioni su come utilizzare i contributi volontari per la pensione 2018 INPS: cosa sono,...

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Brevi indicazioni su come utilizzare i contributi volontari per la pensione 2018 INPS: cosa sono, come funzionano, chi può usarli, come e quando versarli.

I lavoratori che sono prossimi al raggiungimento dei requisiti contributivi per accedere al pensionamento, ma si sono trovati a dovere interrompere o sospendere temporaneamente il proprio lavoro, o sono titolari di un rapporto a tempo parziale, possono comunque colmare il vuoto contributivo per raggiungere così gli anni di contributi previsti dalla legge mediante i contributi volontari INPS.

Cosa sono? Da chi possono essere utilizzati? Per quali periodi posso fruire della contribuzione volontaria? Quando si versano e come? Nella presente guida forniremo delle breve indicazioni che ti aiuteranno a capire come fare per poter richiedere all’INPS l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari.

Contributi volontari INPS, cosa sono

Innanzitutto è bene capire che i contributi volontari sono dei versamenti effettuati in autonomia (appunto “volontari”) che vengono corrisposti direttamente nelle casse dell’INPS quando l’interessato abbia cessato o interrotto prima del pensionamento la sua attività lavorativa.

Essi possono essere utilizzati principalmente per due motivi:

  1. Per raggiungere i requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia (20 anni) o per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi);
  2. Per incrementare il montante contributivo e quindi l’assegno pensionistico finale.

Quindi, per poter essere autorizzati ai versamenti volontari INPS è necessaria la cessazione ovvero, l’interruzione del rapporto di lavoro, in quanto è possibile “colmare” esclusivamente i periodi in cui il lavoratore risulta “scoperto” da contribuzione.

Come funzionano

I lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria contributiva possono “coprire” soltanto determinati periodi, ossia qualora lo stesso:

  • non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
  • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
  • ha un contratto part-time orizzontale o verticale.

Una volta ottenuta l’autorizzazione ai versamenti volontari, essa non decade mai e i versamenti volontari, anche se interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento senza dover presentare una nuova domanda.

Leggi anche: Come controllare i contributi INPS

Chi può utilizzarli

Lo strumento dei versamenti volontari INPS è un’opportunità riconosciuta nel nostro ordinamento previdenziale nei confronti di tutti gli iscritti presso uno dei fondi costituenti la previdenza pubblica obbligatoria.

Nel dettaglio possono essere autorizzati al versamento dei contributi volontari Inps:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
  • i lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).
Quali requisiti possedere

Affinché l’interessato possa essere autorizzato al versamento volontario è necessario che quest’ultimo abbia maturato uno dei seguenti requisiti:

  • almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
  • almeno 3 anni di contribuzione nei 5 anni che precedono la data di presentazione della domanda.
Come fare domanda

Per poter chiedere il versamento volontario, l’interessato potrà farne richiesta, in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  • web – avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it);
  • contact center multicanale – chiamando al numero 803.164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, previa identificazione tramite PIN;
  • patronati e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.
 Come e quando si pagano

I contributi volontari possono essere versati mediante uno dei seguenti canali:

  • bollettino MAV (Pagamento mediante avviso): può essere pagato in una qualsiasi banca senza commissioni aggiuntive. Il bollettino MAV può essere richiesto, stampato e modificato, collegandosi al sito dell’INPS (www. inps.it): “Portale Pagamenti” –> “Versamenti Volontari”;
  • online, tramite la modalità “Pagamento immediato pagoPA”, che permette di versare i contributi utilizzando la carta di credito, di debito o prepagata oppure mediante addebito in conto;
  • Contact Center telefonando al: numero 803164 gratuito da rete fissa, oppure al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, utilizzando la carta di credito;
  • rapporto interbancario diretto (RID): l’interessato può richiede l’addebito direttamente sul conto corrente, attivabile compilando l’apposito modulo fornito dall’Istituto al momento dell’autorizzazione al versamento e presentato all’istituto di credito, presso il quale è acceso il conto corrente.

Quanto alle tempistiche di pagamento, bisogna fare un distinguo dei contributi da valorizzare:

  • per i periodi arretrati (compresi tra la data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre precedente a quello relativo al primo bollettino MAV prestampato) che deve essere eseguito entro il trimestre solare successivo a quello di ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda;
  • per i periodi correnti (quattro trimestri ogni anno) che deve essere effettuato entro il trimestre solare successivo a quello di riferimento.

In quest’ultimo caso, le scadenze sono le seguenti:

  • 30 giugno 2018 (Gennaio-febbraio-Marzo);
  • 30 settembre 2018 (Aprile-Maggio-Giugno);
  • 31 dicembre 2018 (Luglio-Agosto-Settembre);
  • 31 marzo 2019 (Ottobre-Novembre-Dicembre).

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